La piana è perfettamente rettilinea, il terreno liscio e senza confini sempre più bianco sporco, i ciottoli si trasformano in pietroline sparse, poi tutto diventa solo una distesa di sale con qualche traccia di acqua spessa e azzurra. E' il deserto bianco. Una sorta di molo lungo oltre un chilometro penetra in questo nulla candido, in cui si inoltra una fila di ammirati visitatori. Famigliole con torme di bambini su carretti trainati da dromedari, gruppi di ragazzi e ragazze rigorosamente separati che schiamazzano correndo verso il punto estremo, singoli in cerca di incontri, venditori di frutta e souvenir, insomma un sacco di gente che in verità turba un poco la sacralità del luogo, soprattutto sfinendoti con una continua richiesta di foto e selfies. Deve essere dura la vita delle star. Intanto il sole a poco a poco scende dietro l'orizzonte perfetto, colorando di rosa la spianata. L'ora è tarda, si torna al campo, passiamo dal gabbiotto dei poliziotti, ma non ci ferma nessuno.
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