lunedì 11 maggio 2020

Oasi perdute 9 : Matmata e Medenine

Una delle abitazioni pozzo - Matmata -Tunisia - gennaio 78
L'oasi di Matmata

 Siamo una specie incredibile. Capaci di adattarci ad ogni situazione ad ogni difficoltà, ad ogni ambiente solo apparentemente ostile. Abbiamo superato e continuiamo a superare senza colpo ferire, guerre fratricide, pestilenze terrificanti, altro che Covid, fame e carestie, anzi appena passata la buriana ci moltiplichiamo più ancora di prima, altro che i conigli che basta una mixomatosi da quattro soldi e ti elimina una conigliera al completo. L'Africa poi è l'esempio più classico. Come ho già detto più volte, non c'è luogo dove le guerre non facciano più vittime, dove saltano fuori dalle foreste le malattie più orrende e mortali, la malaria poi ne falcidia a centinaia di migliaia ogni anno. La fame e la miseria fanno morire di fame interi villaggi e decimano le nazioni più povere. Con un simile scenario si direbbe che questo continente dovrebbe essere quasi completamente spopolato, invece, guarda un po' è quello dove la crescita della popolazione è esponenziale, in cento anni la popolazione è quintuplicata e nei prossimi trenta raddoppierà ancora. Perché l'uomo si adatta ed alla fine basta pochissimo per farlo sopravvivere, diciamo che siamo una tigna inestirpabile, anche dove sembra che sia impossibile campare, dove manca non solo il cibo, ma soprattutto l'acqua che è il fattore indispensabile alla sopravvivenza. Ed è proprio il deserto uno dei luoghi limite dove sembra impossibile che si possa non solo sopravvivere, ma abitare, moltiplicarsi e campare con regolarità.

Una casa
Quello di roccia forse ancora peggio di quello di sabbia. Eppure anche qui abbiamo trovato il modo. Matmata è uno di questi luoghi, dove questa teoria è dimostrata dai fatti. Tra le tante altre zone del mondo dove sono fiorite civiltà che hanno saputo sfruttare la roccia e le caverne come ripari e abitazioni, questo è uno dei più fascinosi e difficili da immaginare. Qui non c'erano spaccature nella montagna o buchi nella pietra in cui trovare riparo, ma solo terra quasi piatta di sabbie solidificate, senza tracce di soluzioni semplici. E allora l'uomo che ha trovato tracce di acqua in qualche avvallamento più nascosto, ha deciso, visto che intorno non c'era riparo alcuno, di cominciare a scavare per trovare protezione. Qui intorno trovi, sparsi nella piana solo grandi buchi nel terreno dove puoi scendere attraverso piccole scalette per arrivare al fondo e trovare, nelle pareti create dallo scavo, altri buchi, altre cavità, ricavati nella roccia per crearne dal vivo, stanze, ambienti, locali, insomma case, dove poter vivere al riparo del vento e dalla sabbia. Intorno una società di pastori è sopravvissuta per secoli adattandosi ad un ambiente che non possiamo definire se non ostile al massimo.  Giravamo da un buco all'altro stupendoci continuamente per la bellezza architettonica dell'insieme, che appariva come progettata appositamente da una grande mente di architetto geniale.

Bimbi di Medenine
Invece era soltanto l'effetto di secoli di adattamento ad un luogo difficile. Anche poco più in là a Medenine, con il suo ksar fatto di case e magazzini addossati come alveari, senti la stessa ansietà di sopravvivere. Passeggiavamo sulla piazzetta girandoci continuamente intorno per cogliere ogni punto di vista, ogni inquadratura, sopra, un cielo blu intenso ad incoronare lo scenario. Un gruppetto di bambini vestiti per la scuola usciva da uno di quelli che per noi erano soltanto buchi nella pietra ed invece erano case a tutti gli effetti, abitazioni, luoghi dove vivere. Non c'è dubbio un luogo perfetto come sfondo per un film di fantascienza ambientato su un pianeta senz'acqua. Nessuna meraviglia se qualche anno dopo è stato scelto come set di Guerre stellari. Allora per noi era solamente un'oasi in via di abbandono, uno dei tanti luoghi del mondo dove le condizioni sempre più difficili costringono all'abbandono definitivo, trasformandolo in una delle città morte, sorte e poi inevitabilmente sfiorite attraverso i secoli. Invece poi basta poco, una imprevedibile situazione che ha portato qui gente da lontano, che ci ha raccontato una storia e tutto è ricominciato. Altra gente che viene da lontano, che questa volta vuole vedere quello che altri hanno immaginato e inventato e altra gente ancora che su questo ha imparato a campare, adattandosi dunque aduna nuova opportunità di sopravvivenza, mostrando quello che è lì da sempre e che non ha bisogno neppure di spiegazioni. 

Medenine

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