sabato 30 maggio 2020

Luoghi del cuore 4: Cascate d'Islanda


Svartifoss

Dettifoss
Avevamo preso in affitto una piccola Skoda gialla, che costava un botto, come tutto del resto. La terra d'Islanda a causa del suo naturale isolamento ha avuto sempre prezzi esagerati, ma in quell'agosto tutto sommato non troppo umido, anche questa una anomalia per quel paese, navigavamo di conserva e al massimo risparmio, dormendo nelle scuole che d'estate si convertivano ad ostelli per viaggiatori dal portafoglio sottile. Era un andare per terre desolate, ma di un impatto visivo assolutamente straordinario. Si può dire che sicuramente l'Islanda sia la terra d'Europa più straniante ed esagerata in assoluto. I suoi paesaggi estremi non hanno rivali per il nostro continente, dove la natura è stata da tempi immemorabili piegata alle necessità umane. Lì invece l'uomo data la sua scarsissima presenza è soltanto uno dei tanti minuscoli episodi, al pari delle folaghe chiassose, dei puffin che sbattono forsennatamente le corte alucce, delle rondini di mare starnazzanti alla difesa dei nidi nell'erba della brughiera. Tuttavia lo spettacolo più esagerato di questa terra è costituito, a mio parere, dalle cascate, i salti d'acqua che si trovano da ogni parte di questa isola di ghiacciai, di vulcani, di acque turbinose, di mare in tempesta costante. Un'isola di fuoco e di acqua, di ghiaccio e di polvere nera, di roccia contorta e di erba bassa schiaffeggiata dal vento. 

Skogafoss
E' una terra recente, costruita da pochi milioni di anni e per questo le sue sporgenze non sono morbide ed arrotondate come quelle dei mondi levigati dagli elementi atmosferici da ere immemorabili. I suoi territori sono tutti a salti scoscesi e interrotti, squarciati dai terremoti e dalle eruzioni di lava che si condensa in lame taglienti, creando salti, scoscendimenti, balze ripide e insuperabili che i fiumi grossi e violenti si impegnano a superare, scavando vie improbabili e tortuose. L'Islanda è tuttavia soprattutto terra di acque, dal mare che la circonda, ai fiumi imponenti, che nascono dai suoi ghiacciai e l'attraversano furiosi prima di gettarsi nell'oceano e piove, piove molto, tanto che un amico che c'era stato l'anno prima mi disse di fare attenzione che a lui erano ammuffiti gli scarponi tanto era piovuto in quell'agosto. Noi fummo più fortunati e possiamo dire che i raggi del sole facevano capolino quasi tutti i giorni tra le nuvole gonfie di voglia di lacrimare.  Così si sono formate cadute d'acqua di proporzioni maestose, ma soprattutto di bellezza immaginifica, set straordinari per film fantasy ambientati su mondi alieni, tutte diverse, tutte spettacolari. Ogni punto dell'isola ne presenta almeno una, tutte maestosamente uniche, imponenti, diverse. Vicino alla capitale la serie delle Gullfoss, la cascata d'oro, per il colore che assumono le acque quando vengono sfiorate dai raggi del sole, che scende attraverso balze successive generando un gran fragore. 

Selialandfoss
Poi la Svartifoss, uno stupendo salto d'acqua a velo di sposa, all'interno del parco del Vatnajokull, che scende in un piccolo anfiteatro scavato in una cerchia di basalti a canne d'organo che ne formano uno sfondo decisamente d'effetto. La Skogafoss è una delle più belle in assoluto con il suo salto netto di una sessantina di metri da cui scende un velo di acqua vaporosa che forma mille arcobaleni, estremamente scenografica, con la possibilità di aggirarla da dietro entrando nella grande caverna che ha formato alle sue spalle. A nord dell'isole le due più imponenti: la Dettifoss,  la cascata dell'acqua che rovina, quella con la maggiore massa d'acqua d'Europa (fino a 1500 m3 al secondo) che si getta in una vasta fenditura ruggendo, segnalata a distanza da una nuvola di vapore che si alza alta nel cielo tra cento arcobaleni e dal suo brontolio simile ad un rombo di tuono e la Godafoss, la cascata degli dei, vicino a Mivatn, con la sua maestosa forma a ferro di cavallo che si può ammirare da ogni punto di vista seguendo il sentiero del circolo di Diamante. La Selialandsfoss è una delle più affascinanti, anch'essa aggirabile da ogni lato coni suoi 60 metri di altezza ed il mare a poca distanza che si intravede di lontano. Solo ancora un cenno alle Hjalparfoss, le cascate gemelle sul fiume Fossa che si uniscono graziosamente alla base prima di procedere verso il piano. E poi decine di altre ognuna delle quali sarebbe meritevole di menzione. Davvero un privilegio vedere questa terra estrema, secondo me, la più potente d'Europa dal punto di vista naturalistico, impossibile da dimenticare. 
Hjalparfoss



Gullfoss
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Parga

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