Danxia geopark delle colline colorate - Zhangye - Cina - giugno 2025 |
Cerchiamo di partire presto, perché la meta di oggi prevede il top delle viste all'alba o al tramonto, come è chiaramente scritto in tutte le guide e tutti i dépliant, ma gira gira, tanto per cambiare, non riusciamo a metterci in moto prima delle 8:30, cosa che ci fa arrivare sul posto attorno alle 9, abbastanza presto ma già in tempo per metterci in coda, visto che le Rainbow mountains o Colline colorate, come altrimenti vengono chiamate, sono uno dei parchi geologici più gettonati dal turismo interno cinese. Il centro accoglienza visitatori è la solita faraonica serie di costruzioni prevista per quelli che in Cina, lo avrete capito ormai, devono essere considerati e attrezzati come colossali parchi divertimenti, pronti a ricevere milioni di turisti festanti e chiassosi, in un luogo che noi ameremmo invece vivere nella purezza di una silenziosità solitaria, impensabile ovviamente nell'epoca dell'overturism come quella odierna. Questo va messo in previsione, tuttavia, qui gli spazi sono amplissimi e quantomeno la folla si disperde parecchio, una volta superata la fiera dei banchetti di souvenir e di offerta alimentari che bisognerà pure alimentarla tutta questa gente. Bisogna tuttavia rilevare che l'afflusso di gente e le modalità della visita sono molto bene organizzate.
L'area del parco è molto vasta e copre oltre 500 km2 e questi rilievi situati sulle pendici settentrionali della catena dei Qilian - 祁 连山, si sono formati attraverso il deposito di strati diversi di arenarie ferrose e altri minerali, oltre 100 milioni di anni fa. La compressione tettonica della zolla Himalayana che spingeva verso nord, ha quindi provocato l'emersione laterale degli strati, che mostrano quindi una serie di colori successivi decisamente straordinari, formando così una serie di panorami talmente inusuali da rappresentare una attrazione incredibilmente suggestiva. Per la verità non è l'unico fenomeno di questo tipo al mondo. Ci sono analoghe forme in Perù (Vinicunca), nella Columbia, in Kazakistan, in Azerbaijan e addirittura mi sembra di aver letto che ci sia una piccola formazione di questo tipo anche in una minuscola area dell'interno della Sicilia, ma nessuna di queste è presente con queste dimensioni e con con questa ricchezza di situazioni. Cominciamo naturalmente con i distinguo, infatti molte persone, arrivano attratte dalle foto che circolano su internet, che mostrano spesso colori sovraccaricati e talmente photoshoppati da apparire incredibili, come è ovvio se ci si aspetta di vedere questo si rimane inevitabilmente delusi.
Ricordo una puntata di Overland che proprio in questa area manifestava tutta la sua delusione per aver visto solo fianchi di colline decisamente grigie e monocrome anche se variegate e a strisce e non mi aspettavo quindi cose eccezionali. Ad aumentare o diminuire l'impatto visivo, inoltre ci sono anche le ore del giorno in cui si effettua la visita, ovviamente quelle migliori sono l'alba e il tramonto ed ancora, le condizioni atmosferiche, il top si ha giustamente con aria cristallina e subito dopo una forte pioggia che pulisce l'aria e massimizza la lucentezza ed il colore delle rocce. Detto questo non si può dire invece che il luogo non sia assolutamente straordinario e che la visita non sia imperdibile. Preparatevi allora ad una bella scarpinata se volete vedere almeno i punti più importanti e famosi. Tutto è stato comunque facilitato perché tutti possano godere al massimo della visita. Intanto sono stati individuati almeno quattro zone principali dove le colline presentano i panorami più interessanti. Da un punto all'altro si viene trasportati con comodi veicoli elettrici panoramici che si spostano circolarmente attraverso i tre ingressi del parco in modo da consentirvi un itinerario completo attraverso questo territorio brullo, desertico e completamente privo di qualsiasi vegetazione, già di per se stesso straniante e foriero di inquietudine.
Nei punti topici è stata predisposta tutta una serie di scalinate in legno che salgono le colline fino a raggiungere una serie di passerelle e terrazze che affacciano sui punti più scenografici. Se ci andate certi che i colori delle foto viste sono tutti tarocchi rimarrete davvero stupiti ed emozionati, se al contrario, vi aspettate di vederli uguali a quelli che avevate in mete, rimarrete inevitabilmente delusi. Tenete conto che tuttavia le foto che scatterete voi, saranno sempre meno persuasive di quello che vedranno i vostri occhi. Preparatevi comunque ad una scarpinata di tutto rispetto, per fare il minimo obbligatorio, la mia app che calcola queste cose, mi ha segnalato che al termine della visita avevamo fatto quasi 20.000 passi e 55 piani di scale! Prendetevela dunque con calma, salite lentamente, calcolando che comunque vi beccherete parte delle ore più calde della giornata, se no che turisti sareste. Io, che ho le gambe ormai piuttosto "sifule", come si dice da noi, salgo le comode e non ripide rampe di legno, con molta calma, deciso comunque ad arrivare sempre in cima e a godermi la giornata. Per fortuna oggi, contrariamente al solito mi sento piuttosto tonico e quando di tanto in tanto arrivo ad una piattaforma che si stende davanti al gruppo di colline che si stendono di fronte a me, lo spettacolo mozza il fiato: serie infinite di strisce di cinque, sei colori diversi, rossi, gialli, grigi, ma anche incredibili azzurri e verdi si stendono con ordine all'infinito.
Le creste e le contorsioni che le pressioni della roccia hanno esercitato sugli strati sottostanti, creano serie di spezzature, linee parallele e poi a zig zag, che si perdono dietro ad altre ancora più complesse, fino a formare disegni arditi e effetti optical, che solo un grande artista avrebbe potuto immaginare. Ma non basta perché basta il passaggio di una nuvola o la variazione della posizione di incidenza dei raggi solari che si spostano durante le ore della giornata e altri colori appaiono, le sfumature e le variazioni cambiano in continuazione quasi stessi osservando un caleidoscopio, che, quando eri bambino, guardavi stupito cambiare tinte e disposizione ad ogni movimento e torsione della mano. Già questi colori incredibili e meravigliosi che ti fanno rimanere a bocca aperta cercando di interpretare la natura e le sue stranezza. Invece nulla di anomalo, sono i minerali a conferire questa strepitosa variabilità: le variazioni di rosso date dalle percentuali di presenza degli ossidi di ferro, il rosa dal manganese ed il giallo dallo zolfo, i bianchi e i grigi dalle marne e dai carbonati di calcio, i blu e i verdi dalle differenti ossidazione del rame, i marroni dai conglomerati di rocce e magnesio e le strisce nere di solido granito.
Naturalmente scatto a ripetizione una gran quantità di foto che poi riguarderò deluso la sera in camera, tutte invariabilmente grigiastre e quasi monocromatiche, così diverse dalle immagini emozionanti che mi sono passate davanti agli occhi per tutta a giornata. Prendiamo il pulmino per spostarci alla seconda zona e poi alla terza e qui nuovi panorami, diversi punti di vista, serpentine colorate e valli dietro alle quali si susseguono le striature ora bianche, ora scure, ora in tutte le sfumature di rosso. Le rocce poi, sottoposte ad una intensa erosione da parte degli agenti atmosferici assumono forme fantastiche, di animali, di oggetti, di personaggi fiabeschi, quasi il luogo oltre alle emozioni visive, volesse anche raccontare storie fantastiche di dei e di demoni in lotta tra di loro, di animali inesistenti che lanciano fiamme dalla bocca e lottano tra di loro per primeggiare in un mondo raccontato solo nelle favole e nei miti antichi. Mamma mia, che emozioni, che bellezza.! Certo vedere tutto questo dall'alto deve essere ancora più emozionante. Intanto sono vietati i droni, credo proprio per incentivare i visitatori ad investire un po' di soldi nelle offerte di esplorazione dall'alto. Ci sono un paio di elicotteri infatti che si aggirano intorno continuamente.
Abbiamo visto anche un cartello che parlava di mongolfiere e devo dire che questa volta, visto anche il prezzo indicato di soli 200 Y è decisamente allettante, avrei morsicato, per la prima volta, ma purtroppo non siamo riusciti a trovare il punto di partenza delle ascensioni, posto naturalmente che si facciano (le foto ci sono, ma chissà). Comunque sia, sazi di bellezza verso le tre, stiamo per abbandonare le postazioni e per poco ci perdiamo il meglio, infatti il quarto punto di osservazione dove portano le navette, si rivela essere decisamente il più bello in assoluto. Dalla grande terrazza, i colli si snodano sotto di noi come onde del mare, ma rosse e gialle, forse dipinte da un pittore fauve, folle dalla nascita o improvvisamente impazzito che ha immaginato un pianeta alieno dalle forme inusitate e ha voluto riportarlo su questa tavolozza infinita. Rimaniamo ad ammirare le colline senza avere la forza di andarcene, a questo punto neanche ti accorgi della gente attorno a te, poca o tanta che sia, rumorosa o caciarona non importa, resti lì a guardare cercando di impiantare nella tua mente un ricordo di quelle immagini che poi crederai solamente sognate e poco credibili, anche loro passate attraverso i filtri di un Photoshop un po' troppo esagerato.
Ce ne andiamo via lasciando dietro di noi un leggero velo di tristezza, perché rimane un senso di dispiacimento a lasciare un luogo come quello che certamente non vedrai mai più e potrai ricordare solo attraverso qualche foto sbiadita. Forse per quello, all'uscita le nostre ragazze corrono affannate all'acquisto compulsivo di alcuni bei foulard di seta che esibiscano così almeno al collo la serie infinita di colori che abbiamo visto dipinti sulle rocce e che speriamo possano perpetuarsi nel ricordo. Indubbiamente se questa è la via della seta ci sarà pure una ragione perché si chiama così e non c'è tessuto più bello, più prezioso e al contempo più affascinante che l'uomo abbia creato per imprigionare la bellezza del colore, affinché possa ornare anche la bellezza delle nostre donne, che davvero se lo meritano (questa ci stava tutta, no?). L'auto intanto ci aspetta nel gigantesco parcheggio, siamo stanchissimi e abbiamo l'occhio un po' triste ma non abbiamo ancora realizzato che oggi, le emozioni non sono ancora finite.
SURVIVAL KIT
Geopark - Rainbow mountains- Famoso parco geologico, principale punto di attrazione della città di Zhangye. A circa 30 km dalla città; centro visitatori e grande dispiego di mezzi, tipo consueto parco divertimenti cinese. Sito Unesco dal 2006, in grande sviluppo turistico. La visita è organizzata con bus elettrici che portano nei 4 punti principali del parco per circa 20 km di strada. Qui ci sono scale e passerelle che portano a piattaforme dei migliori punti scenici sulle rocce. Periodi migliori dopo la pioggia, all'alba e al tramonto. Dedicare almeno mezza giornata. Possibilità di sorvolo con elicotteri e mongolfiere (a prezzi modici, salvo trovarle). Il biglietto minimo che comprende ingresso e bus sui 90 Y (ma gli over 65 sempre gratis). Consultate il sito dove i punti interessanti sono bene illustrati con mappa e consigli di visita. Giro faticoso, ma comunque imperdibile.
2 commenti:
Epoustouflant !
Une des merveilles de la nature que j aurais aimé voir .
Vraiment étonnante!
Posta un commento