martedì 23 ottobre 2018

Oman 2 - La moschea di Muscat

Il lampadario




Piazze metafisiche
Dunque finalmente partenza. Eccomi di nuovo con occhio già mezzo cotto (diventa sempre più faticoso viaggiare o è l'età che avanza?), che cerco la strada per il Rogoredo Park, ma i navigatori non dovrebbero facilitare queste pratiche? Il giovanotto che ci traghetta a Linate non sa dove sia l'Oman, ma ha gli occhi sognanti, quando gli racconto di spiagge bianche e solitarie. Si abbevera di racconti dei viaggiatori che conduce a quelle che gli sembrano le porte del paradiso, chissà se prima o poi potrà superarle anche lui. Poi comincia il trip di andare a nord per andare a sud. Sembra la storia delle sonde lanciate verso altri pianeti. E' strano ma per andare in un posto la via diritta non è mai quella giusta, devi fare un lungo e straniante giro che avrà la prerogativa di farti passare notti insonni nella classe bestiame di diversi aeromobili e di sostare per tempi infiniti a congelarti nelle arie condizionate di aeroporti dove non avresti nessuna intenzione di andare. A noi, questa volta tocca Londra, figurati un po', forse per andare a Oslo ci avrebbero mandato verso Il Cairo. Ma questo è il mondo della biglietteria aerea, certo se hai il braccino corto e le studi tutte per spendere poco. Ma se vinco il superenalotto.... bisognerebbe giocare però! Comunque accade questa strana cosa. Al momento della scelta se prendevi Oman Air - Malpensa - Muscat e ritorno spendevi 570 €. Se invece prendevi Malpensa - Muscat - Bangkok e ritorno, ne spendevi solo 350. Vedete un po' voi la logica. 

Luci
Naturalmente non potevi fermarti a Muscat e non proseguire, perché l'eventuale non show a Bangkok avrebbe annullato il biglietto. Così tocca andare fino a Londra, vedete un po' voi. Che fra l'altro essendo un aeroporto piuttosto vecchiotto e sovraccarico, è un gran casino con poche indicazioni e alto tasso di stress. Invece a Muscat, sarà che non avendo chiuso occhio come al solito, con una maratona di tre film ed essendo le sei del mattina, fatico a ragionare. Però la roba nuova che bellezza, soprattutto quando hai il grano che non ti fa difetto. L'aeroporto è nuovo di pacca, il più grande del medioriente, aperto a marzo ed è tutta una profusione di marmi, di luci di scivoli e spazi previsto almeno per un decuplicameto del traffico. C'è poco da fare, se metti il grano si vede. Anche le pratiche all'arrivo, sarà l'ora antelucana, sono veloci, complice il visto fatto on line, anche se i controlli sono abbastanza minuziosi, con aperture di valigie, sempre solo a me, con minuziosa e puntuale descrizione dell'utilità dei vari medicinali, che ormai data l'età e le precauzioni indotte dall'ipocondria incipiente, costituiscono quasi un bagaglio a parte. Comunque le candide dishdasha bianche che ricoprono tutte i corpi che ci circondano, fanno la loro figura. Un bel timbro sul passaporto e anche questa pratica è fatta.

Corridoi
Comunque saranno anche solo le 7 quando esci , ma fa già un caldo becco e anche non tanto secco se devo dire la verità, d'altra parte siamo in una città di mare. Caldo esagerato anche adesso che siamo ormai fuori dall'estate e sentore di mare, luce abbagliante e case bianche, questo è il paradigma del golfo, che anche il vento del nuovo e della modernità che ha cambiato tutto, non riesce a modificare. E' lo stesso mood che che ha trovato il mio amico Marco Polo, avete notato come continuo ad inseguirne le tracce, eppure sono passati 800 anni e, un secolo dopo, Ibn Battuta nelle sue peregrinazioni nell'Oceano Indiano e dintorni. Sentite un po' cosa dice il nostro veneziano nel capitolo 194 del Milione: - ...la quale città è posta in sul mare e si ha grandissimo caldo che a pena si puote campare, si non ch'egli ànno ventiere, le quali recano lo vento alle loro case né altrimente no vi camperebbono...- . Insomma c'è poco da fare, caldo fa caldo anche se siamo già ad ottobre e non nel giugno rovente degli oltre 55°C, e le ventiere sono state sostituite da una mortifera aria condizionata, benedetta e maledetta allo stesso tempo. Però la città è lì fuori che ti aspetta linda e pulita come tutte le cose nuove di pacca e qui, come in tutto il paese è difficile trovare una costruzione che risalga a più di quaranta anni fa. 

I giardini
Il più anzi, è stato costruito nell'ultimo decennio. Tuttavia, anche se il soldo c'è e si vede, non si è scelto di costruire con l'arroganza pacchiana dei parvenù, come negli Emirati, tutto deve essere misurato come lo era in passato, e nessun edificio deve superare i sette piani, meglio se tre, come la stragrande maggioranza delle abitazioni private. Così almeno ha deciso l'amato sultano, che Allah lo benedica, di cui parleremo a lungo. Lo stile misurato le vedi subito nella grande Moschea del Sultano Qaboos appunto, monumento in cui la funzione religiosa appare in sottordine a quella rappresentativa, quasi la sua presenza volesse mostrare immediatamente qual è l'anima del paese. Enorme, bellissima, dagli spazi infiniti, circondata da giardini continuamente irrorati di acqua, elemento architettonico a tutti gli effetti, lo splendore dei marmi preziosi e lucidi come specchi che coprono superfici a perdita d'occhio, ma tuttavia non vistosi, dai colori tenui e ambrati e dalle pareti spoglie, così lontane dal bianco abbacinate cosparso di preziosi e pietre dure della concorrente moschea di Abu Dhabi. Qui si vuole rappresentare ricchezza e potenza, certo, ma quasi senza volerla esibire. Solo il colossale lampadario, una vera casa di cristallo che scende dal cielo, con un abbagliante luccicar di Swarowsky, vuole sottolineare una unicità distinta, ma senza la girandola rutilante di colori della sua consorella emiratina. Qui solo pioggia di luce dal cielo ad illuminare il tappeto della sala di preghiera, un unicum di oltre quattromila metri quadrati, forse il più grande del mondo (o il secondo, ma che importa a questo punto). 

Eleganza di archi
Il sultano vuol comunicare che questo è il potenziale del suo paese, che tutti devono vedere e capire senza tante parole; non a caso questa è l'unica moschea aperta ufficialmente agli stranieri. E' magnifico arrivarci così presto al mattino, con pochissimi visitatori, camminare in questi spazi enormi tra linee nette, pulite, quasi severe e senza fronzoli; qui ti senti quasi piccola ombra nelle piazze di De Chirico, con quegli archi semplici e spogli che segnano le ombre corte del tropico, con poca indulgenza alle linee moresche, che l'assenza di figure, obbligata dall'Islam, rende ancora più essenziale. Anche i versetti del Corano ripetuti sugli alti muri in stile Thuluth, hanno un semplicità da design moderno e senza fronzoli. Poche vesti bianche si aggirano negli angoli segreti, l'ora della preghiera è ancora lontana, nessuna donna, se non i veli colorati delle nostre, acconciati alla meglio per la necessità, che il vento gonfia un poco, sotto le dita diritte verso il cielo dei cinque minareti eleganti. Silvia detta Burra, completamente avvolta da una lunga veste che le sue amiche del lontano Dhofar le hanno regalato, ci guida verso l'uscita, tra praticelli verdi e cespi di bouganvillee. E' la prima emozione che ti regala il Sultano, quasi volesse rimarcare a fondo quale è stato il passato e quale sarà il futuro di questo paese. 

Tirato a lucido


SURVIVAL KIT

Abbigliamento consono
Volo - Il meno caro anche se non il più comodo. Preso circa due mesi prima. British Airways che spesso ha le offerte migliori su Muscat. € 370. Comodo da Linate alle 14:30, arrivo a Muscat alle 6:30 del giorno dopo. Tre ore ad Heathrow comodo per i ritardi e tempo giusto per non perdere i bagagli. Tenete conto che il costo dei voli in prossimità della partenza o nelle feste comandate arrivano ai 1000 €. Quindi programmate per tempo.

Parcheggio -  a Linate (piùcarodi Malpensa). Rogoredo Park a 10 min.  53 € per 16 gg.

Visto - Da un anno non si può più fare all'arrivo in aeroporto ma bisogna prendere l'eVisa con internet qui. Pratica semplice: fino A 10 GG 20 €. Fino a 30 gg 42 €. Attenzione a non finire su siti di sedicenti agenzie che fanno pagare il doppio e in alcuni casi fregano i soldi. Riceverete una mail con la Visa confirmation che vi stamperete e metterete nel passaporto da presentare al controllo all'arrivo (vi sarà richiesta anche al checkin in partenza). Attenzione che a volte questa mail finisce nello spam. 

Muscat - Grande moschea - E' il monumento principale della città, ingresso gratuito solo al di fuori dei momenti di preghiera. Si può fotografare. Abbigliamento consono. Niente short e canottiere per gli uomini e velo coprente anche le spalle e gonne al ginocchio per le donne.



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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie,Enrico per questo tuo primo racconto su l'Oman. Ricordo la mia visita (purtroppo breve) e l'impressione che avevo avuto è la stessa . Noto però un cambiamento : anni fa non si poteva entrare nella moschea con la gonna ................. Aspetto le altre puntate ..Gianna

Unknown ha detto...

Mi piacciono questi commenti. .sarà perché un anno fa ero lì a Casa Oman e mi sembra di rivivere tutto.

Enrico Bo ha detto...

Grazie a voi se avrete pazienza ne racconterò ancora per un bel po?

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!