sabato 1 giugno 2019

Malta 10 - La baia di Marsaxlokk

Il capo Ras il- Fniek


L'erosione della costa
A pancia piena si ragiona meglio, non c'è che dire. Se poi smette anche di piovere o quasi, vuol dire che la giornata vira al meglio e anche se non ho trovato una soluzione valida per dormire negli ultimi tre giorni del mio itinerario, neanche qui nel paese dei pescatori, vuol dire che resterò dove sono adesso e me la farò andar bene lo stesso. Intanto provvediamo a dare un'occhiata intorno alla baia di Marsaxlokk, che tra le altre cose è una delle più interessanti dell'isola, non prima di aver fatto due passi a piedi nel paesotto, che sarà pure affollato di turisti, ma mantiene un suo impianto urbanistico tradizionale, di case basse e strette tra di loro a formare le viuzze che circondano la mezzaluna del porto. Lo specchio d'acqua davanti alla passeggiata è pieno di piccole barche da pesca colorate, i luzzu, che non è chiaro se stiano lì solo per dare una fotogenia più accattivante al paese e per proporre il giro turistico nelle baie circostanti o per i pescatori, mestiere, in fondo, di altri tempi. Visto che il cielo non promette ancora di avere risolto il dubbio tra estate e inverno, direi di rinunciare alla barca e di andare a cercare i luoghi di interesse via terra. Per fortuna abbiamo la macchina che consente di esplorare i dintorni in piena libertà. Così facciamo prima un salto nella direzione di Birzebuggia, al di là del porto industriale, dove direttamente sulla strada principale trovi l'accesso alla caverna di Ghar Dalam, che per la verità, è soltanto un lungo buco nella terra che sprofonda per un centinaio di metri di limitata attrattiva, ma che è ammantato dalla fascinazione dei ritrovamenti delle ossa di coloro che rappresentano la prima presenza umana dell'isola. 

Erosione
Parliamo di quasi 10.000 anni fa, cosa che fa sempre un certo effetto. D'altra parte, se vai in giro per il mondo, cosa ricerchi? Visioni certamente, colpi d'occhio, panorami e fascinazioni della vista, ma anche le suggestioni che ti possono dare soltanto gli accadimenti che si sono sviluppati in quei luoghi. Così la bellezza della facciata di una cattedrale, ti darà piaceri maggiori se potrai investigare i motivi che hanno condotto alla sua costruzione o a quel modo di averla pensata o a cosa si è sovrapposta. Quali sono state le condizioni storiche che l'hanno determinata e via via tante altre considerazioni per cui, luoghi anche non propriamente eccezionali nella loro espressione fisica, sono invece comunque interessanti per quello che possono raccontare. Questa caverna con i suoi immensi cumuli di ossa, i frammenti di ceramica ricoperti di disegni geometrici ha una sua attrattiva magnetica. Anche uomini così antichi non sapevano resistere al piacere di ornare le poche cose che erano in grado di costruire o di disegnare monili per le loro donne. Come saranno arrivati questi uomini fin quaggiù? L'ultima glaciazione ha consentito un passaggio dalla vicina Sicilia? Questa dovrebbe essere la spiegazione e questo certifica anche la prepotente capacità di resistenza e di adattabilità di questa specie, apparentemente debole ed inerme fisicamente che ha demandato tutta la sua salvezza allo sviluppo della capacità di creare e servirsi di strumenti estranei al proprio corpo. 

Saline
Una specie talmente invasiva che è arrivata a moltiplicarsi a tal punto da sottoporre a cambiamento reale il substrato che la ospita, il suo pianeta. In generale queste parassitosi se non si mutano in fenomeni simbiontici, devastano e distruggono l'organismo ospitante, determinando in questo modo la fine del parassita stesso nel caso non riesca a migrare in tempo per infestare un altro organismo vicino e prolungare così la vita della sua specie. Così accade per molte tipologie di batteri e di virus. Per l'uomo si tratterebbe di arrivare in tempo a creare tecnologie per poter andare ad infettare altri pianeti, oppure di riuscire ad adattarsi alle mutazioni che ha inflitto a questo, che so io, riuscire a vivere con attrezzature di respirazione che gli consentano di non essere ucciso dagli inquinanti da lui stesso provocati oppure di adattarsi con mutazioni fisiche che gli permettano di sopportare climatologie più severe e mitridatizzarsi di fronte alle sostanze nocive che la sua esistenza e il suo svilupparsi, inevitabilmente produce. Si vedrà. Intanto cerchiamo appunto di ignorare la vista della grande centrale termoelettrica che occupa l'altra parte della baia di Marsaxlokk e ci inoltriamo  lungo la penisola di Delimara, alla sinistra del paese, lungo uno stradino che conduce alla parte più selvatica del capo. Fortunatamente le ciminiere scompaiono subito alla vista, non appena ti inoltri nella macchia che ricopre il capo digradando verso est in tre piccole baie successive, che presentano scorci davvero magnifici. 

Arco naturale
L'ultimo prolungamento di terra che si allunga verso il largo è occupato interamente da un parco abbastanza selvatico, il Xrobb I Ghagin, con una fitta rete di sentieri e stradine che invitano all'esplorazione pedestre, ma con l'auto arrivi fino all'estrema propaggine che delimita ad est due archi di costa perfetti, divisi da un promontorio esile e dalle falsie lisce e bianche che cadono fino all'acqua, bucato da un arco naturale, che forma un foro perfetto al suo centro, quasi fosse stato l'idea di un artista in vena di grandi istallazioni naturalistiche. Una cartolina di grande effetto che domina un cerchio di acqua turchese il cui colore non riesce ad appannarsi neppure in questa giornata di poco sole. Dalla balconata da cui ammiri il panorama, puoi scendere giù, in una zona di terreno che presenta una anomalia assolutamente unica. Qui infatti, come in altre aree della costa circostante, dove le falesie costiere di argilla più tenera sono state erose facilmente, è rimasto scoperto uno strato roccioso piuttosto vasto, quasi al livello delle acque che durante le mareggiate ed i momenti di maggiore agitazione, arriva con violenza sulla costa, erodendone la superficie in maniera particolare. Su queste rocce che vengono corrose in modo da lasciare un campo piano di spuntoni aguzzi e tribolati, rimangono buchi e affossamenti, una sorta di piccole piscine naturali in cui l'acqua resta, continuando la sua opera corrosiva e formando occhi di dimensioni diverse.

La costa
Lo spettacolo, specialmente dall'alto, è davvero avvincente. Hai davanti una vasta superficie cosparsa di buchi tondeggianti di cui non riesci a valutare la profondità, che invero è di pochi centimetri, ma che rappresenta quasi una tela di Fontana, travagliata da migliaia di colpi di punteruolo, dati a caso, quasi con ansia vendicatrice. Anche qui, in alcuni punti, l'ingegno e l'adattabilità umana ha agito. Così in alcuni punti si è approfittato di questo fenomeno naturale, allargando e scavando in maniera più razionale, questi buchi, fino a renderli quadrati e di dimensioni maggiori, nei quali il sottile strato di acqua potesse evaporare in una sorta di salina naturale dove procurarsi uno degli elementi fondamentali e necessari. Dopo le due baie principali, una stradina sterrata porta alla S.Peter's pool, una piccola baia incassata tra le rocce, alcune delle quali paiono trampolini naturali dalle quali tuffarsi nei sottostanti buchi blu. I sentieri proseguono all'intorno lungo una costa dalle formazioni magnifiche. Il terreno sottostante, appunto formato da roccia più solida è eroso alla maniera di cui vi ho appena raccontato, al vostro fianco falesie in disfacimento, con una serie di pinnacoli, funghi, torri naturali e massi precipitati in basso, dalle forme inusuali, da aggirare, rimirandone l'aspetto da letteratura fantasy. Qui si può trascorrere davvero parecchio tempo, camminando per chilometri, riposando sulle rocce, cercando cale naturali tra gli scogli, dove trovare una completa solitudine in un paesaggio inusuale. Proprio bello.

L'acquario
Poi, appagato, puoi tornare a casa. Risali il sentiero con calma. In un anfratto della falesia, una costruzione rimaneggiata, probabilmente un riadattamento di qualche baracca di cacciatori di frodo, da cui esce il tamtam ritmato di una musica house. Sembra una discoteca di fortuna per dare a chi arriva fin qui sotto una ulteriore motivazione,uno sballo in chiave naturalistica. Fuori, un gruppo di figuri piuttosto inquietanti che sembra in preda a sostanze sospette, più che ad una pur esagitata attività coreutica. Un paio di rasta, fanno segni di difficile interpretazione, non è chiaro se comunicano inviti o minacce. Mi allontano all'inglese, facendo finta di nulla, lungo il bordo la scogliera più alta, seguito dal ritmare dei bassi potenti. Rimane solo il darvi conto dell'Acquario, visto che lo potrete inserire tra una cosa e l'altra, se il tempo non è favorevole per una attività all'aperto. A me piace sempre, sono affascinato dalla vita marina, considerando che non posso vederla di prima mano, essendo un ferro da stiro inadatto al nuoto semplice, figuriamoci allo snorkelling. Così questa è la mia unica occasione per ammirare pesci colorati e le altre bellezze di quello che Quilici chiamava il sesto continente. Questo non sarà la fine del mondo, ma un paio d'ore ce le passi volentieri, se il tempo è così così, poi ti vai a mangiare un gelato al pistacchio e come giunta un bel kannolo e anche questa giornata è andata. Tomorrow is an another day diceva Rossella.


Massi crollati dalla scogliera

SURVIVAL KIT


Cattedrale di Marsaxlokk
Marsaxloxx - Piccolo paese, un tempo di pescatori, su una grande baia all'estremo sud est dell'isola. Alla domenica sul waterfront del porto si svolge un mercatino turistico molto affollato intorno al tradizionale mercato del pesce. Dal porto si organizzano gite in barca di mezz'ora o un'ora nelle baie vicine (dagli 8 ai 15 € a testa). Nelle stesso luogo c'è una grande sfilata di ristoranti noti soprattutto per il pesce freschissimo, molto affollati anche dai locali. Date magari anche un'occhiata alla chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna di Pompei. Intorno, possibilità di passeggiate magnifiche sulle scogliere che portano alle baie circostanti. La più nota la S. Peter's Pool, dove si può fare il bagno, parcheggiando in uno spiazzo a cui arriva una stradina carrozzabile che potrete prendere girando verso sinistra dopo essere arrivati nella penisola Delimara. Attenzione, pare che ogni tanto in questo parcheggio ci siano furti sulle auto in sosta.  Potrete invece arrivarvi a piedi seguendole indicazioni di un sentiero di circa 900 metri, che parte a sinistra dalla strada che porta fino alla centrale elettrica. Comunque questo tratto di costa è assolutamente imperdibile per le sue formazioni naturali, sia visto da terra che dal mare.

S. Peter's Pool
Caverna di Ghar Dalam - Sulla strada principale sulla destra andando verso Birzebbuga. Ingresso 5€ (incluso nel pass). Niente di particolare come vi ho detto. Interessante il piccolo museo annesso che mostra le montagne di ossa ritrovate nella caverna stessa, che comprendono anche, oltre a quelle dei primitivi abitanti maltesi, anche scheletri di elefanti nani, cervidi, orsi, ippopotami e altri animali che hanno popolato l'isola.

Acquario Nazionale - Sulla penisola di Bugibba sulla passeggiata di Qawra. Ingresso in estate 15€ (incluso nel pass). Una trentina di vasche con una bella serie di vita marina dei vari ambienti del mondo. Nel tunnel un po' di squali e di altri grandi pesci, ma non aspettativi niente di eccezionale. Un paio d'ore se fuori piove.


Tratto di costa


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!