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I vecchi sono bestie strane. Avvoltolati nell'accidia dei loro anni e stimolati dall'invidia per la gioventu', trovano tutto pessimo, molcendosi nel ricordo di come tutto fosse meraviglioso ai "loro" tempi. Così sono, per la maggior parte, pieni di risentimento, spesso di odio verso tutto quanto li circonda e guardano quanto succede, oggi soprattutto che è così facile vederlo attraverso uno schermo, con un'aria schifata e piena di fastidio o di compatimento. Sto diventando anche io così. Odio tutto quello che sta succedendo. Non sopporto piu' di vedere tutta questa gente che muore, queste case ridotte in macerie, questo altare sacrificale eretto in nome di una supposta Libertà, della difesa del nulla, della magnificazione dell'inutile eroismo da scrivere su una lapide o peggio su un libro di storia, per incitare altri ad emulare la follia. Mi fa male vedere le colonne di strumenti di morte che avanzano con passo lento e cadenzato, abbattendo un muro dopo l'altro, masticando vite che vengono poi sputate ai lati della strada come scarti di cucina. Le esplosioni che illuminano la notte, sole luci ammesse a benedire la morte che scende dal cielo. Detesto i proclami tronfi, gonfiati di testosterone, che coinvolgono anche le donne in questa folle esibizione di muscoli, strombazzato da uomini che chiamano tutti ad imbracciare le armi, appellandosi alla Patria, al suolo sacro che mai nella loro vita hanno sfiorato, arato, seminato. Non posso piu' sentire quanti, seduti su comode poltrone, si stringono ad una parte o all'altra adducendo ragioni, giustificando comportamenti, reclamando aiuti e soprattutto armi, armi, ancora armi per massimizzare se possibile il numero dei morti, degli straziati, dei feriti, degli orfani.
Tuttavia piu' di tutti odio gli avvoltoi, che queste turpi situazioni aspettano appollaiati sui loro alberi nudi e secchi e subito al rumore dei botti e all'alzarsi della polvere, si levano in volo guardando dall'alto per scegliere i punti migliori, quelli dove ci sono piu carogne da spolpare per ingrassare il loro stomaco, il loro portafoglio, che solo perquesto hanno bisogno delle guerre. E ancora peggiori sono gli sciacalli che non hanno neppure questa privilegiata visione dall'alto ma si aggirano qua e là senza sosta per compiere il loro lurido lavoro. Ci però sono tante razze di sciacalli che si muovono sui campi di battaglia, sulle terre martoriate delle guerre, razze diverse, tutte odiose allo stesso tempo, ma alcune piu schifose delle altre. Finiranno in cerchi diversi dell'inferno, qualcuno piu in alto, piu vicino alla luce per poter capire quanto hanno perduto, qualche altro nel profondo buco finale, affogati nel ghiaccio eterno, maledetti per l'eternità, senza neppure questo rimpianto. Certo ci sono quelli che si aggirano tra le macerie, come dopo i terremoti e ogni altra classica distruzione, per razziare nelle case abbandonate, bestiole dappoco, che quando vengono presi, come accade nelle periferie diKiev, sono legati nudi ai pali della luce avvolti di domopak. Poi ci sono gli sciacalli politici, una razza molto piu' lurida della precedente, che approfittano di ogni occasione per presentarsi sul posto e avere la loro fotopoortunity di fronte a bambini che piangono, mamme che implorano la salvezza, con il bagagliaio della macchina piena di scatoloni di aiuti, di leccalecca, naturalmente pagati da altri o magari vuoti, ma grandi, molto grandi, per mostrare quanto sono buoni e caritatevoli, anche se fino al giorno prima fraternizzavano con chi oggi quella gente uccide.
E intanto incitano all'accoglienza fraterna anche se fino al giorno prima si mostravano molto ben disposti a fare affogare nel mare altri disgraziati o lasciare morire congelati nel ghiaccio a pochi chilometri da lì, qualche migliaio di straziati, su un confine che oggi al contrario ne accoglie amorevolmentee incredibilmente a milioni. Questi sciacalli, non sono neppure cattivi, direbbero, è la loro natura di politici, come racconta la fiaba della rana e dello scorpione; è che il giorno prima cercavano i voti di quelli che sarebbero andati volentieri nel weekend a mitragliare migranti sulla battigia e oggi cercano voti tra quelli (magari sono gli stessi) che si commuovono di fronte al piccino infagottato col peluche in mano e vorrebbero mandargli un Kinder Ferrero per farlo felice. Che importa al politico se queste due cose sono opposte, in conrasto, orrendamente stridenti. A lui interessa il voto, tuttalpiu' si può fare sponsorizzare esibendo piu loghi di Hamilton sulla giacca a vento, pecunia non olet, anzi in politica serve sempre. Da un lato farebbero quasi tenerezza se non si mutasse subito in orrore. Ma tralasciando i tanti altri che si aggirano sulle macerie fumanti della guerra per trarne vantaggio, voglio spendere ancora due parole sui peggiori in assoluto, i mercenari. Questa razza di sciacalli è quella che mostra al mondo tutto il peggio che può dare la specie. Sono sciacalli feroci, disposti a qualunque nefandezza per denaro, ma soprattutto per desiderio barbarico di violenza e di morte.
Intendiamoci, è gente, che c'è sempre stata, fin dagli albori del mondo e che ha popolato con la sua voglia di sangue, tutte le guerre. Per carità, peggio di loro sono le organizzazioni che li reclutano, fatte di gente che non possiede neppure quel gene marcio della fame di morte gratuita, ma solo quello della fredda contabilità del denaro che si accumula. Così. quandosi sentono lontane, le esplosione delle prime bombe, gli sciacalli mercenari accorrono da ogni parte, felici di potere finalmente abbeverarsi della violenza che li fa vivere, Come i vampiri hanno necessità di sangue per poter sopravvivere. In una società civile che si nutre di regole e di convivenza, stanno male se non possono fare esplodere la violenza che li divora, il fuoco mortifero che hanno dentro e che li manda in giro per il mondo a cercare disperatamente l'ingaggio per la morte, il luogo dove si può, anzi si deve, per contratto, sparare, uccidere, macellare tutto quello che si muove, meglio se donna o bambino, che è anche meno pericoloso, spargendo terrore solo con il paventare la loro eventuale presenza. Eppure tutti gli eserciti li invocano, che vengano a terrorizzare il nemico. Arriverà il battaglione Ceceno, i tagliagole dell'Isis, la Legione straniera degli sbandati di tutto il mondo. Venite ad arruolarvi nella Brigata internazionale, potrete uccidere a man bassa semza problemi, armati fino ai denti, con fucili di precisione fulminare a distanza di due chilometri un vecchio che va a cercare una radice marcia nell'orto o una donna che tenta di arrivare ad un autobus per cercare la salvezza, non per difendere il sacro suolo della Patria o per la Libertà, ma solo perché non vuole morire. Poi se vinceranno saranno magari premiati su un libro di storia come i liberatori, se invece creperanno muti e dimenticati, come capita spesso anche agli sciacalli, rimarranno a marcire in quella terra che hanno insultato con la loro lurida presenza, utili solo a concimare quei campi, quando ancora riprenderanno a crescere i girasoli.
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