dal web |
Se riuscissimo a distaccarci dal lato emozionale a cui questa lurida guerra ci costringe, cosa difficilissima, per molti quasi impossibile, bisognerebbe esaminare il problema mettendo da parte tutti gli orrori ai quali ci costringe a pensare ed a commuoverci e valutare solo le situazioni contingenti in maniera pragmatica, ma realista. Dunque le posizioni in questo momento sembrano piuttosto statiche. Qual è lo stato dell'arte, parlandone come di un risiko da tavolino? La Russia, come abbiamo piu volte detto si è impantanata nella melma del ciernosiom ukraino e procede, perché anche se lentamente procede, nella sua avanzata con inaspettata lentezza. L'Ukraina, dal canto suo, resiste, ben aiutata dalla massa di armi accumulate e contuinuamente rabboccate dall'occidente, ben piu' del previsto cosa che potrebbe trasformare il tutto in una logorante guerra di posizione, che avvantaggerebbe sempre di piu' gli assaliti, aumentando le difficoltà degli assalitori. E logico quindi che questi cerchino in ogni modo di usare anche le metodologie piu sporche, armi vietate, mercenari tagliagole, bombardamenti a tappeto sui civili, per cercare di risolvere almeno qualche punto chiave, mentre gli invasi usino le armi dei media, calcando ovviamente la mano, per ricevere ulteriori e sempre piu consistenti aiuti e per rafforzare la resistenza all'avanzata. Se poi utilizzano anche fake flag per aumentare l'orrore, questo rimarrà sulle loro coscienze, anche se sarà quasi impossibile dimostrarlo. Entrambi per sedersi a questo benedetto tavolo di trattativa a cui si arriva alla fine in tutte le guerre, da una posizione il piu possibile vantaggiosa.
L'Euopa, che ha l'assoluta necessità che la guerra termini il prima possibile, per limitare i contraccolpi economici devastanti che si stanno addensando, cerca mediazioni ma, mi sembra, con poca efficacia. Gli USA, hanno interessi divergenti, ma che prevedono maggiori vantaggi da un prolungarsi del conflitto: indebolimento sempre maggiore della Russsia, dell'Europa e dell'odiato euro, minime conseguenze economiche, anzi in alcuni casi vantaggi sia dal consumo di armi per rinnovare gli arsenali e dall'aumento dei prezzi di energetici e derrate alimentari di cui sono grandi produttori. Certo la forte inflazione derivata, farà gridare un po' la gente ma contribuirà a diminuire i rapporti debito/PIL. Naturalmente ci sono anche danni collaterali, la diminuzione di importanza del dollaro come moneta di riferimento a favore dello Yuan ed un possibile rafforzamento della Cina, oltre ad uno sganciamento delle sempre piu sfilacciate alleanze arabe. Dunque, quando questi timori di crescita del danno nello scacchiere internazionale, aumenteranno troppo, è possibile che possa cessare di gettare benzina sul fuoco con i pasionari ukraini, costringendoli a piu miti consigli, facendo loro capire che è ora di abbassare le ali dello sbandieramento della morte sacrificale ad ogni costo e che è venuto il momento di trattare. Anche la Cina si trova ad un bivio. Lasciar andare le cose in modo che lo scomodo vicino anche se teoricamente alleato, continui a diventare sempre piu' debole e quindi sempre piu' dipendente, anche se nella lunga durata pochissimo affidabile; continuare ad aumentere la propria forza e rilevanza internazionale, riprendendo controllo sulle mai risolte questioni interne; proporre finalmente lo yuan come moneta di riferimento internazionale, pare già che molti stati arabi stiano passando al pagamento degli idrocarburi in questa valuta, giudicata piu affidabile, ma al contempo perdere molto sul piano economico.
Ricordiamo che quello su cui punta la Cina, in maniera moderna e pragmatica non è piu la conquista territoriale ottocentesca, ma il dominio commerciale. Inoltre la Cina detiene una parte consistente del debito estero americano e potrebbe anche decidere di farlo valere come arma dirompente molto piu' delle bombe. Anche la Turchia sta giocando una sua personale partita e, piena di problemi interni, economici e sociali, tenta di ottenere il grande risultato pacificatore che contribuirebbe a risolverne almeno alcuni e al contempo dare ad Erdogan l'allure internazionale che ha perduto con le magagne indecenti, classiche di caudilli da repubbliche delle banane. Insomma, purtroppo non ci sono interessi convergenti di tutti per fare cessare al piu' presto il conflitto. Tuttavia credo che se non si continuerà ad alzare l'asticella continuamente con dichiarazioni improvvide e fatti, se chi conta sapesse mantenere una corretta distanza dalla guerra e dai contendenti, anche se schierandosi a favore degli aggrediti, può darsi che in un tempo ragionevole si possa cominciare a discutere realmente. Al momento siamo ancora alla fase delle dichiarazioni di intenti che sulla carta sono un giorno praticamente uguali e quindi false perché se no, l'accordo già sarebbe sul tavolo, un giorno assolutamente contrastanti, smentendo quanto detto il giorno prima, con classici comportamenti alla Salvini, come se non ci fosse alcuna intenzione di accordo. Noi, se riusciamo a mantenerci meno coinvolti emotivamente possibile, operemmo meglio per una soluzione del conflitto con vantaggi inequivocabili per tutti.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Nessun commento:
Posta un commento