lunedì 7 marzo 2022

Il dopo

dal web


 Ormai possiamo riuscire ad intravedere il triste futuro che aspetta l'Europa. La guerra si è ormai dispiegata secondo uno schema ormai visto piu volte in altre parti del mondo, Siria, ex-Yugoslavia, Caucaso, Afganistan, Yemen. E' uno schema fisso, che si incancrenisce per lungo tempo quando si vede che una parte non riesce a sopraffare velocemente l'altra, non succede quasi mai, risolvendosi in un massacro senza fine di civili e città completamente rase al suolo. Questa guerra, sembra farci piu' orrore solo perché è raccontata per ore ed ore tutto il giorno alle TV, diversamente è esattamente uguale alle altre che alla fine hanno lasciato l'Europa completamente indifferente. Dura fino a quando la parte debole dei due contendenti viene finanzata sottotraccia da chi, da fuori, ha interesse ad indebolire in qualche modo il contendente piu forte. Solo un cedimento, la resa insomma di uno dei due, non piu' alimentato dall'esterno, può condurre al cessate il fuoco ed al tavolo di trattativa. Quindi, posto che il continuo alzarsi dell'asticella non porti diritti ad una guerra nucleare totale, cosa del tutto possibile anche se molti non lo vogliono credere, bisogna cominciare ad immaginarsi come sarà il dopo, in questa povera Europa. Cominciamo dal dire che piu' dura la battaglia, al momento Putin non ha intenzione di fermarsi, così almeno dice, fino alla conquista definitiva dell'Ukraina e Zhelensky si dichiara pronto, pompato dagli Usa, all'estremo sacrificio, piu' i due contendenti si impoveriscono e perdono, su tutti i campi, economico, di distruzioni e di perdita di vite umane. Io credo che chi fosse VERO amico dellUkraina, dovrebbe smettere di inviare armi, mettendosi anche di traverso a chi vuole invece continuare, per interesse parsonale a farlo e convincere Zhelensky, che non farebbe affatto brutta figura se venisse invece aiutato ad uscire da Kiev per costiture un governo in esilio, facendo cessare la resistenza interna, dandola insomma vinta all'invasore, ma facendo cessare la carneficina e le distruzioni. 

Questa sarebbe comunque la strada migliore in termini di diminuzione del danno civile, delle stragi, di disastro economico per la gente e per il suo paese. Se qualcuno invece si illude che tutto questo porti ad una caduta di Putin per movimenti interni, non conosce la Russia e non ha capito niente. Quasi il 70% della popolazione o per scarsa conoscenza dei fatti o per spirito di rivalsa nazionalista, lo appoggia e all'interno del governo hanno tutti piu' da perdere da una caduta dello Zar. Inoltre è abbastanza chiaro che le sanzioni, grazie alle tante alternative possibili, ricordando che metà del mondo non ne ha applicato nessuna e anzi, è pronta a godere della possibilità di entrare come sostituto, non possono provocare quel danno reale effettivo, anzi è piu probabile che il danno dell'Europa sia alla fine maggiore. Questo significa che dopo un tempo difficilmente prevedibile ma di certo molto lungo, le ostilità cesserando lasciando spazio ad una guerriglia, con ovvi attentati che se li fanno i tuoi avversari sono di tipo terroristico e se li fanno i tuoi sono difensori della libertà, su un territorio completamente devastato e ridotto alla miseria per i decenni futuri. A questo punto la Russia si troverà in una situazione davvero difficile per la popolazione comune, nuovamente odiata da mezza parte di mondo e vassalla economica di una Cina ormai preponderante, che avrà in mano tutte le carte per dominarla. La massima dirigenza ridotta a paria ed esclusi da tutti i consessi internazionali del mondo occidentale, non potrà sedersi con nessuno dei vari potenti del mondo per trattare con loro ufficialmente, condannato a rimanere una miniera di materie prime per quei paesi che rimarranno a sfruttarli e obbligati a comprare tutto, essendo incapaci di produrli come in passato, a prezzi triplicati dall'estero pagandoli in anticipo, come è stato dal default fino al 2000 e oltre. 

L'Europa dal canto suo sprofonderà in una crisi economica profondissima che già si intravede in questi giorni, crollo del PIL ma soprattutto una inflazione potentissima, che assommerà fattori esogeni comuni in tutte le guerre, come il prezzo di tutte le commodities, energetiche alimentari e tecnologiche, il crollo delle borse e anche un probabile domino di fallimenti nelle banche e non solo. A tutto questo si assommerà il costo dei milioni di profughi che saranno provocati, oggi dalle bombe, domani, cessate le ostilità, dalla fame che, passata la fase iniziale di solidarietò e  accoglienza amorevole (tranne di alcuni, come sempre i piu furbastri come gli Inglesi che sono i piu attivi nel voler spingere sulla guerra, ma al momento hanno accolto 50, dico cinquanta in lettere, delle decine di migliaia dei richiedenti asilo in Inghilterra). Tutto questo paradossalmente risolverà però il problema dei debiti nazionali che grazie all'iperinflazione si ridurrà al lumicino, devastando il potere d'acquisto delle pensioni, dei risparmi e dei redditi fissi, alla metà o a un terzo o anche meno. Probabilmente a causa di ciò molte teste aguzze capiranno finalmente cosa significa, quando pensava che lacrime e sangue fossere l'1 o il 2 % di tassazioni messe per risolvere i problemi economici a vantaggio di tutta la nazione, maledicendo, qualcuno per decenni per un 6 per mille sui conto crrenti e vomitandomerda su chi saggiamente cercava di risolvere i problemi facendo meno male possibile alla gente. Capiranno molti, ma molti no e quindi si aprirà la strada, come dopo ogni grande guerra, a movimenti di gente che grida, che grida piu forte degli altri per cercare colpevoli, con rivolgimenti autoritari tante volte già visti nel passato recente. Gli Americani avranno al momento solo vantaggi anche se i contraccolpi economici in un mondo interconnesso e globalizzato come il nostro non risparmiano nessuno. Sarà un secolo difficile, per molti, specialmente per gli Europei. 

Nelle zone piu' colpite recentemente poi rimarrano rinfocolati odi terrificanti, tra uomini e donne che per decenni sogneranno solo di poter scannare il proprio vicino, il suo parente, il suo fratello. Bisogna che tutti ce ne rendiamo conto, che prima finiranno di affluire armi, prima il contendente piu debole si convincerà o sarà convinto a cedere, vedendo cessare l'afflusso amico di armi, il piu' forte non lo farà fino al completo annichilimento dell'avversario, prima si cesserà di morire inutilmente, minori saranno le distruzioni, minore saranno i danni economici prima per loro e poi per tutti. Tutti sanno invece che continuare a mandare armi in aiuto ai piu' deboli, non servirà certo a farli vincere, ma solamente a rendere la guerra piu' lunga e piu' sanguinosa. La vittoria di Pirro del vincitore che per decenni rimarrà lì a leccarsi le ferite, invece sarà ancora piu' pesante in termini di danno di immagine ed economico, decenni a cercare di riprendersi unito all'ostracismo internazionale e questa sarà la sua giusta punizione. Io spero davvero che qualcuno che ama davvero la pace e penso ai vertici religiosi, se sono davvero credenti in quello che predicano, riesca a convincere chi vuole mostrare al mondo la propria voglia di morire da eroe sacrificando se stesso ma soprattutto chi lo circonda e non ne avrebbe nessuna intenzione, non solo è inutile, ma anche sciocco e dannoso. Tutto questo unito ad un grande dispezzo e condanna morale che tutti dovrebbero avere per quanti vogliono andare, naturalmente a pagamento, laggiu' a combattere, amanti della morte e della violenza a prescindere,  certoper soldi, ma con la testa quadra di chi tutto questo lo farebbe anche gratis. Quello che vi ho appena descritto e che a qualcuno potrà sembrare esagerato o semplicemente terrificante, ricordatevi che è solamente lo scenario migliore, quello che dobbiamo augurarci, a questo punto. L'altra soluzione è rappresentata dalle  bombe atomiche che già da una parte stanno girando liberate sotto i mari o nelle sconfinate taighe siberiano e dall'altra nei silos del Texas o del Nevada, tutte pronte a partire per risolvere la questione umana in pochi minuti. Anche in questo caso la ripartenza sarà assai dura e per pochissimi.





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4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sa che da quelle parti si e' ormai passato un punto di non ritorno...
quanta povera gente coinvolta

https://t.me/s/vorposte
il link immagino sia di un russo

am

Enrico Bo ha detto...

eppure tutti inneggiano all invio di armi, anzi se ne vogliono mandare sempre dipiu , anche aerei, per prolungare la martirizzazione di un popolo con il becero inneggiamento dell ultimo sacrificio (degli altri ovviamente) per continuare ad indebolire la Russia a spese di donne e bambini ukraini

Laura ha detto...

È ala vecchia diatriba se sia meglio la vita o la libertà, cattivi sono i tempi in cui bisogna scegliere come è toccato ai nostri padri partigiani e finora per grande fortuna non a noi, non so fino a quando. Ognuno ha la sua risposta nel proprio DNA, non necessariamente giusta o sbagliata. Quello che è certo è che il mondo si è svegliato troppo tardi, lasciando Putin fare quello che voleva dal 2014 ad oggi e facendogli pensare di poter decidere il destino dell’Occidente con cyber falsità, invasioni e gasdotti disgraziatamente avallati da Germania ed Italia. Prima di ritrovarci al punto di non ritorno di Chamberlain credo sia giusto svegliarsi e dimostrare che l’Occidente non è solo capace a litigare. Per quanto mi riguarda io sono disposta a stare al freddo a pancia vuota piuttosto che sotto la minaccia di chi vuole da anni impadronirsi dell’Europa. Ma naturalmente è un punto di vista.

Enrico Bo ha detto...

@Laura - ovviamente concordo tranne che sull illusione che basti stare al freddo e a pancia vuota sia sufficiente. Purtroppo in questo momento e per alcuni anni almeno, sempre che si intraprendano subito soluzionidi ripiego, la rinuncia totale alle forniture russe si tradurrebbero in una chiusura dei nostri stabilimenti, crollo delleesportazioni, aumento enorme della disoccupazione, impossibilità di alimentare la macchina sociale (pensioni, ecc), in sostanza crollo economico e non solo. Ecco perché solo paesi autosufficienti come USA e GB se lo possono permettere.

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