martedì 30 agosto 2022

Un tour d'Italie 27 - Amalfi

Ristorando - foto T. Sofi

 Se Ravello è il balcone sulla Costiera, Amalfi ne è la deliziosa bomboniera all'interno della quale sostare a lungo anche solo per riposare le gambe e far lavorar egli occhi che non la vogliono smettere di guardarsi intorno, di godere di quanto li circonda. Scesi in poco tempo con il comodo bus cittadino, la piazzetta davanti alla scalinata del Duomo è uno delle postazioni ideali per cazzeggiare un po' senza affaticarsi troppo. Non fate caso al fatto che ci sia molta gente, ma se in luogo come questo non ci fosse molta gente vorrebbe dire che probabilmente è scoppiata la guerra nucleare e tutti sono incuneati metri e metri sotto terra. Te ne puoi stare lì seduto da qualche parte, a un bar, sulle panchette del gelataio o anche semplicemente sui gradini, ma che caleidoscopio di colori si muovono all'intorno! Che profumi di limone, di fiori, di gioiosa allegria! D'accordo, io me ne sto seduto qui con un gigantesco limone giallo e bitorzoluto in mano, ricolmo di uno spettacolare sorbetto, che forma una enorme montagnola bianca, da rimirare prima, poi da scalpellare a poco a poco con una palettina che ne trasporterà fino alle tue papille, la saporosa dolce agra squisitezza scioglievole, che inonda tutto il cavo orale fino a quando il gusto esplode in gola e ti rimette in pace col mondo. Che importa se costa quanto un gioiello di media caratura, evvia, fatti non fummo a viver come bruti, e spendiamoli 'sti soldi benedetti, se questo può darci un piccolo piacere e al contempo fa girare il grano, che l'economia ne ha tanto bisogno. Così sono seduto assaporando e mordicchiando, lappando e sciogliendo, circondato da serti di limoni che pendono dal muro, da trecce di agli antivampiro, da aranci ed altri frutti che fanno da sfondo e davanti, una sfilata di fanciulle in fiore in attesa del loro passi per la felicità, la mano tesa da una parte, le monete tintinnanti dall'altra, mentre il sorbettaio, scava, riempie e serve, ficcando il grano nella tasca capiente, con il largo sorriso del mietitore allegro che sta riempiendo il silo per l'inverno. 

C'è poco da dire, il limone è una delle ricchezze della costiera; di alberi di limoni son piene le balze dei monti che si ergono su tutta la costa e nelle sue rientranze più recondite, sui gradoni costruiti con pazienza infinita nei secoli, addirittura nei millenni; protetti con cura da nere reti antigrandine che tracciano pennellate decise sul paesaggio. Ci dicono che la raccolta è cominciata, ma i bene informati suggeriscono a mezza voce che è ancora un po' presto e che tutta questa rigogliosità ed abbondanza puzza un po' di roba in arrivo dalle Calabrie, orrore, non sia mai che si confonda l'oro con l'argento, si fidi di me siggnò che glieli procuro io una decina di chili di limoni sicuri per il giorno che parte. Insomma anche questo è un divertimento. Intanto cominciamo a goderci questo spettacolare Duomo che si erge in cima alla scalinata come un altare su cui officiare la messa cantata di una visita che è ovviamente un obbligo assoluto, specie se è la prima volta che calpestate i gradini di questo sacro monte. Ora è inutile che vi descriva in qualche modo questo spettacolare monumento, sia perché la povertà del mio racconto ne danneggerebbe il valore assoluto, sia perché la maggioranza dei miei venticinque lettori, lo avranno sicuramente già visto. Comunque i mille anni malcontati di storia di questa chiesa, ammucchiati nella congerie di stili che si sono succeduti nel tempo, hanno creato una straordinaria mistura di bellezza e di eleganza che te ne fa apprezzare ogni scorcio ed ogni passaggio a cominciare dal romanico unico nel suo genere della facciata che disegna la cima della salita. Rimani per così dire subito abbagliato dalla scansione data dall'alternanza dei bianchi e neri degli archi e delle colonne, dall'eleganza delle trifore del porticato esterno, dall'oro dei mosaici e dagli smaglianti colori delle maioliche delle cupolette. 

L'interno, con le belle opere di ogni epoca che qui hanno lasciato la loro traccia, cosa che ne fa anche uno scrigno contenitore di grande spessore, ti introduce poi, sempre col naso girato per aria, nel chiostro del Paradiso, oasi incassata tra le costruzioni circostanti, ma la parte che più mi ha impressionato è la stupenda cripta che contiene tra le colonne e le volte ardite, i magnifici affreschi che raccontano l'arrivo del corpo di S. Andrea a cui la cattedrale è dedicata. Non puoi che rimanere a lungo seduto tra i banchi a goderti l'ambiente e le grandi figure che incombono nella semioscurità, con una ricchezza assolutamente unica. Un'atmosfera di fede sacrale, ma al contempo di ammirata concentrazione artistica. All'uscita, salendo le scale, cerchi di prendere fiato, un po' per l'emozione, un po' per l'età che ti impedisce di farle di buon passo senza il fiatone, così che la gentile addetta ti si rivolge con cenni di approvazione, cercando di riconoscere in te la sindrome di Stendhal che evidentemente colpisce anche qui un gran numero di visitatori, pare specialmente i giapponesi. - Bello eh, siggnò, ho visto gente piangere mentre saliva da questa scala - ribadisce con l'occhio consapevole ed esperienziato di chi sta a guardia di un fortino ricolmo di preziosità ineguagliabili, certo non un semplice bidone di benzina da proteggere dai ladri di polli. Beh, in fondo fa piacere vedere che anche chi la bellezza assoluta ce l'ha sotto gli occhi tutti i giorni, continua a rendersene conto e ad apprezzarla, non fosse altro perché gli garantisce uno stipendio. Fuori, ancora calca, due passi nella stradina dei negozi, un altro sorbetto al limone e come si fa a resistere all'offerta di queste due rigogliose gelataie dalle forme abbondanti di certo costruite con  l'abuso delle loro stesse dolcezze. Scendiamo con calma, dai, e andiamo a riprendere il traghetto che torna a Minori, che la giornata non è ancora finita. 


Duomo di Amalfi

SURVIVAL KIT

Duomo di Amalfi - Sulla piazzetta in cima alla scalinata in uno dei panorami più famosi del mondo. Con 3 € di ingresso potrete visitare il ricco interno della chiesa, costituita dall'unione di due chiese diverse, il chiostro, il museo e la cripta sicuramente la parte più emozionante. Calcolate almeno un'oretta per la visita completa, ma vi consiglio di passare almeno un po' di tempo seduti davanti alla scalinata ad assaporare lo spettacolo di questa bellissima cartolina italiana. Ovviamente, tra le bellezze dii Amalfi, la più imperdibile.

Duomo di Amalfi - La cripta


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