domenica 27 novembre 2022

São Tomé 25 - Tra le mangrovie

Sao Tomé - Mangrovie - Cormorano nero


Vila Malanza

Il bello dei ritmi africani, specialmente in questi paesi periferici, è che ci si sveglia all'alba, dato che si va a dormire presto rispetto alle nostre abitudini, il tutto per godersi appieno tutta la luce del giorno. Il mare al mattino è così piacevolmente calmo e dolce, i colori pastello del pieno del giorno col sole alto sono sostituiti da tenui sfumature di azzurro e del verde pallido della foresta che si specchia nell'acqua. Camminare sulla spiaggia coi piedi che affondano nella rena spessa, è una bellezza. Solo una barchetta lontana segnala una presenza umana, con una minuscola vela fatta con sacchi di plastica di recupero, che ha buttato una piccola rete e aspetta di raccogliere il frutto quotidiano. Manie è un ragazzo giovane e atletico, viene a prenderci alle 9 come concordato, ma ci chiede se può portare con sé qualche bagaglio perché quando ci lascerà, deve prendere un collettivo per andare nella capitale, all'aeroporto a ricevere un'amica che arriva da Lisbona. Accidenti se ne ha di bagagli, dalla casetta della reception comincia a cavare zaini e pacchi e in un attimo il piccolo bagagliaio della Jimmy è pieno. Comunque partiamo rifacendoci la solita pista della quale ormai mi sembra di conoscere ogni singola buca, tanto che per fare i quattro chilometri ci metto meno di venti minuti. Poi procediamo veloci verso Vila Malanza, un paio di chilometri in fondo alla baia di Porto Alegre. Il paesino, come di consueto è composto da una serie di baracche di legno e di lamiera, allineate ai due lati della strada, le altre disperse appena dietro nel fitto, tra gli alberi. Il paese ha una caratteristica curiosa, quasi ogni casa espone una grande fotografia sopra la rampa che fa accedere alla palafitta, che raffigura un personaggio, evidentemente al quale vengono attribuiti motivi per essere celebrato in questo modo. 

La casa di Joao

Quella davanti alla quale ci fermiamo, racconta di un tale, certo João nato nel 46, uno della mia leva, come si dice, che può vantare il fatto di avere 9 figli e 54 nipoti e questo sembra essere il suo unico merito spendibile. La moglie, però, seduta davanti a casa alla quale manifesto questo mio punto di contatto che ci accomuna, non sembra manifestare molto interesse e mi fa un cenno di saluto un po' ingrugnito e per fortuna non mi ha chiesto quanto nipoti ho, il paragone non mi avrebbe dato molto merito, temo. Comunque troviamo il barcaiolo che altri non è che uno dei nove figli, ecco perché ci eravamo fermati proprio qui, e andiamo al piccolo imbarcadero nel punto dove la immensa laguna che si apre alle spalle del paese verso la foresta, si  incontra per un breve tratto col mare. Questa zona umida è una delle aree più interessanti per la biodiversità dell'isola (avete notato come ormai uso con estrema dimestichezza questo abusato termine, senza il quale ormai non si viene più presi in considerazione) sia per la ricchezza di piante che di avifauna e si dice che questa caratteristica delle isole sia addirittura superiore a quella delle Galapagos. Comunque sia, l'ambiente della mangrovie è sempre molto affascinante. Saliamo con grazia sulla piroga e subito, dopo pochi colpi di pagaia a cui collabora anche Manie, la parte libera del grande stagno si restringe con gradualità, mentre la massa verde ai suoi lati aumenta quasi volesse soffocarlo, con le migliaia di radici aeree che scendono da ogni ramo per formare nell'acqua ferma, un groviglio impenetrabile di mangrovie spesse più di un dito, che si ancorano sul fondo con forza esibita. 

Tra gli alberi

La maggioranza di questi alberi è costituita da una specie di mango selvatico di due tipi principali, uno cosiddetto bianco (Avicennia germinans), l'altro rosso, detto mangue vermelho (Rizophora racemosa), che non produce frutti eduli, ma ha una rapidità di crescita e propagazione eccezionale ed in breve tempo ricopre areali enormi. Questi alberi sembrano avere anche la interessante caratteristica di assorbire la CO2 in quantità cinque volte superiore al normale, rendendoli così di particolare importanza ambientale. La foresta intanto è piena di rumori, strida, cinguettii e strepiti e a poco a poco il tetto di rami che si allunga verso l'acqua tende a ricoprire come gallerie naturali, il nostro lento navigare, scandito dai colpi di remo, efficaci anche se apparentemente piuttosto rozzi nei quali si vedono ancora bene i colpi di machete che sono stati dati per costruirli. Subito tra i rami, avverti un tramestio convulso al nostro passare, è un gruppetto di macachi rossi, una razza endemica del posto, piccoli e con una lunga coda sottile, si mette subito in fuga saltando da un ramo all'altro per porsi fuori dal nostro passaggio; le precauzioni, per il maschio che vigila sulla sicurezza della sua famiglia, non sono evidentemente mai troppe. Scappano tra gli alberi lanciando grida di avvertimento a quelli che rimangono indietro e spariscono subito alla nostra vista. Non li vedremo più, di certo hanno avvisato anche gli altri compari, muti testimoni del nostro arrivo. Prendiamo vie laterali al ramo principale dello stagno e il procedere si fa sempre più stretto e buio. Tra foglie di felci giganti parte un volo di rolas, le tortorelle dal volo elegante, poi altri uccellini colorati fanno sentire il loro pigolare ritmato, mentre ci infiliamo nel fitto del bosco. 

Marta

L'ambiente è davvero affascinante, altri uccelli rimangono immobili sui rami bassi come se sapessero bene che il nostro passare è assolutamente innocuo. In una piccola radura coperta da grandi rami bassi che escono dall'intrico delle mangrovie, un cormorano nero ha scelto una posizione dove penetra l'unico raggio di sole che riesce a farsi largo tra le chiome più alte. Ha allargato le ali per asciugarle e rimane così immobile. in posa. come un modello conscio della propria elegante bellezza. Proseguiamo ancora in un ampio giro che ricollega tra loro i rami secondari della palude; infine lentamente come eravamo venuti riguadagniamo il pontile dal quale eravamo partiti. Intanto almeno un po' di punizione per aver troppo approfittato della grazia del cielo, l'invidia degli dei, anche quelli africani sono uguali a tutti gli altri, impone che venga giù un bello scroscio di pioggia, ma per fortuna ci eravamo organizzati e subito compaiono come per magia, cappelli e mantelle a riparare l'attrezzatura sempre delicatissima. Salutato il tizio, si risale in macchina per accompagnare Manie all'interno del paese a prendere un'altra valigia, dato che qui è anche casa sua, anzi di suo padre che in questo momento sta provvedendo a costruirgli la casa. E' così infatti che sorge ed aumenta il villaggio. Attorno alla casa di famiglia, mano a mano sorgono altre case quando i figli crescono. La sua è ben dentro il bosco di banani e palmizi. Una bella palafitta ben alta, visto che qui evidentemente la pioggia provoca sempre una fangata consistente. Il padre è molto contento della visita e ci mostra la casa in costruzione, anzi quasi in via di completamento, con la forma standard della rampa di scale e tre ambienti su robuste palafitte di almeno un metro e mezzo, dove però non è prevista acqua corrente, né altri servizi che saranno come per tutti in fondo al cortile, davanti all'orto. 

L'interno della casa di Manie in costruzione

I carpentieri all'interno stanno segando a tutta forza e ci fanno grandi saluti, forse pensano che veniamo a controllare il buon andamento dei lavori. Pare che il costo della casetta, sia di almeno 1600 €, dei quali almeno 600 dovuti ai carpentieri; si sa che i prezzi dei materiali aumentano continuamente, mi dice ridendo il padre di Manie, che avendo altri dieci figli non può certo dormire sonni tranquilli e qui aggiungerei io, non puoi neanche contare sul 110%. Tuttavia adesso che la casa viene pronta bisognerà che il ragazzo si trovi una brava moglie e che cominci a progettare dei nipoti. Il papà si mette allora a ridere di gusto facendomi grandi cenni di assenso col capo e ci lasciamo con belle pacche sulle spalle, evidentemente questo è un argomento del quale si è già discusso a lungo in casa di Manie, ma questi giovani moderni, hanno altre idee, sembra dire, tanti sogni e altrettanti grilli per la testa, altro che ai tempi suoi, lui se ne va nella capitale a trovare le turiste straniere altro che qualche brava ragazza del paese, magari quella bella che passa col pacco sulla testa e le treccioline bionde, sarà abbastanza moderna per piacergli no? Manie fa finta di niente, sorride a mezza bocca e salutato il papà, carichiamo l'ultima valigia e prendiamo la strada per Monte Mario, un altro piccolo paese vicino a Praia Grande, una lunghissima striscia di sabbia dorata dalla quale vedi il promontorio lontano di Ponta Balena con il suo punto di osservazione. La spiaggia è anche qui deserta ma ci sono posizionati due grossi container; sembra infatti che ci sia un progetto per la costruzione di un grande resort, il turismo è una delle speranze dell'isola. Infatti dopo un po' arriva una macchina con due tizi che cominciano ad andare intorno a controllare e a prendere misure. Il mondo va avanti, bellezza e speriamo che gli appetiti non siano troppo devastanti. Noi intanto, ce ne andiamo proseguendo lungo la costa, con la splendida vista delle Ilhas da sete pedras, che in lunga fila si protendono verso il largo.

La casa di Manie

SURVIVAL KIT

Tra le mangrovie

Tour delle Mangrovie - Da Vila Maranza andate all'imbarcadero che vedrete sulla strada nazionale a destra dopo del paese (a sinistra venendo da Porto Alegre, a circa 1,5 km). Il giro in piroga è molto bello e dura circa 1 ora, durante la quale vi gusterete questa zona umida molto particolare, avendo la possibilità di osservare molta avifauna acquatica. Costo della barca 10 € a persona. La guida, se ce l'avete per proseguire il giro per il resto della giornata, costa altri 20 €. Da Vila Maranza parte eventualmente un giro a piedi che attraversa tutta la foresta alle spalle della laguna per raggiungere una dopo l'altra tutte le più belle spiagge del promontorio sud di Sao Tomé, da Praja Jalé a Praja Inhame, la cosiddetta Rota do Cacau in circa 5/6 ore che passa in mezzo a vecchie piantagioni abbandonate. Se volete ritornare a Vila Maranza calcolate ancora 4 km, per i quali potete anche prendere un comodo mototaxi.

Mama


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l'imbarcadero









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