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La cascata di Pequeira |
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Vita sul rio Grande |
Comunque, per quanto riguarda il golpe, anzi il golpetto, sembra che la fase critica sia superata, a quanto mi dicono gli amici, posso dunque ritornare con la memoria ad un mesetto fa, quando lasciata Praia grande con la sua lunghissima striscia di sabbia dorata completamente deserta, ma percossa da onde piuttosto forti che fanno presumere sia luogo interessante per i surfisti, ripercorrevamo la strada che taglia in due la piantagione di palma da olio. Ai bordi della carreggiata mucchi di caschi segnalano che la raccolta è cominciata e non resistiamo a fare qualche foto di questi strani frutti che sembrano grossi datteri freschi e rossi, che stillano olio solo a toccarli. I gruppetti di lavoranti che passano, con le lunghe aste coi machete innestati in punta, usati per distaccarli dalla cima delle palme pur tozze e bassotte, ridono del nostro interesse e ci salutano continuando il loro cammino. Ne scalco un paio per guardarli meglio da vicino, sembrano davvero una benedizione della natura, dato che crescono in quantità sette volte superiore a qualunque altro seme oleoso che sia, praticamente non necessitano di manutenzione e trattamenti, gli basta l'acqua del cielo, praticamente non hanno concorrenti anche come risultato ecologico rispetto al consumo di suolo, eppure la lobby dei semi oleosi concorrenti è riuscita a presentarli in negativo come un pericoloso problema per la salute e per la natura. E' il mondo al contrario e credo che andrà comunque avanti così, fino a che la gente abbocca. Pazienza sono problemi vostri e comunque, parlando d'altro perché intanto è inutile insistere con le cause perse, dei pericolosi serpenti dell'isola non abbiamo visto traccia.
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Pesqueira |
Intanto procediamo per raggiungere l'ultimo punto di interesse di giornata, dopo appena cinque chilometri circa, la cascata di Pesqueira, formata sul Rio Grande che si arresta con un piccolo salto di una decina di metri, appena prima di finire in mare, dato che la piattaforma lavica dell'isola si era arrestata prima di arrivarci. La cascata è segnalata da un cartello posto sullo stradino a destra che lascia la nazionale diretto al paesetto sul mare, con le case di lamiera colorate che si confondono nel bananeto. Un sacco di ragazzini accorrono per festeggiare la novità di giornata e ci fanno praticamente ala fino al fiume ed ai grandi massi a valle del piccolo salto, ancora non troppo ricco di acqua, dato che la stagione delle piogge è appena cominciata ed in cielo splende anche un bel sole che contribuisce a mandare la temperatura di certo oltre i 30°C. Facciamo qualche foto distratta al salto d'acqua, a valle della quale molte donne sono radunate ed intente al lavaggio di montagne di panni. Nel fiume intanto, i bambini si gettano nudi giocando tra le acque che scendono ancora un po' verso il mare aperto poco lontano, facendosi largo tra un folto gruppo di piccoli maiali rosa che a loro volta cercano refrigerio e cibo. Diciamo pure che è ora di ritornare indietro. Lasciamo il giovane Manie che ci ha accompagnato e che prenderà un mototaxi per arrivare al punto di ritrovo dei colectivos, per raggiungere la capitale in cerca della sua amica. Ci fa un sacco di saluti e raccomandazioni, non ultimo quello di mandargli un whatsapp non appena saremo arrivati in albergo che così si sente tranquillo di non averci abbandonati soli nella jungla selvaggia.
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Frutti della palma da olio |
Un po' fa tenerezza ed alla sera, compiuto il mio dovere, mi ringrazia di averlo tranquillizzato e insiste di essere stato molto bene con noi, oggi, eppure non gli ho neppure lasciato la mancia di surplus sul prezzo concordato. In effetti ho notato che in questa isola la gente è particolarmente gentile e non avverti quell'ansia di approfittare delle occasioni, se pur rare, di mungerei i pochi turisti di passaggio, quanto piuttosto avverti un piacere di avere un contatto umano con gente diversa. Comunque, mentre ripercorriamo la pista di ritorno, non si può non approfittare dei tanti scorci che questa offre sul Pico Cao Grande che sta sempre lì come un misirizzi ammiccante e oggi poi, col sole pieno, particolarmente in bella vista, circondato da voli di grandi falchi dalle lunghe ali nocciola che veleggiano attorno, forse in cerca di piccoli roditori che si aggirano nelle radure della piantagione o magari dei famigerati najas. A noi rimane ancora tutto il pomeriggio per farci la sfilata di spiagge che punteggiano la frastagliata costa dopo Porto Alegre. Prima N'Guembu con Praia Bomboca, dove pare ci sia un costoso resort omonimo, anche se mi sembra rimanga sotto i 100 €, poi Praia Cabana col suo piccolo ristorante, Praia Inhaime e infine la più bella di tutte, Praia Piscina, gioiello nascosto da un'alta scogliera di rocce nere che la cela alla vista.
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Praia Piscina |
Bisogna fare infatti un piccolo tratto tra i palmeti ed il bosco per arrivare al piccolo promontorio che avvolge una sorta di pozza naturale dove il mare penetra durante l'alta marea formando una sorta di piscina naturale di acqua limpidissima e cristallina contornata di nere rocce puntute come coltelli. Al fianco, la falce di luna di sabbia d'oro è quasi ricoperta e completamente ombreggiata da altissime palme che si protendono verso le onde quasi volessero anche loro gettarsi in mare. Il luogo è davvero incantevole, ci facciamo un bagno epocale, mentre lontano sulle rocce verso l'oceano un cercatore di ricci, anima solitaria, controlla ogni anfratto, ogni piccola pozza tra gli scogli per formare il suo bottino quotidiano. Espletato il nostro dovere, usufruendo dei tronchi quasi orizzontali a disposizione, come comodi sedili, ci sbocconcelliamo la scorta di banane di cui avevamo provveduto per tempo, snobbando la signora che, avendoci visto da lontano, è subito arrivata ad offrire un catering di pesce grigliato, riso e fruto de pão a fette. Vi assicuro che un paio d'ore su una spiaggetta così, ti rimettono in pace col mondo e ti fanno pensare che sei una persona particolarmente fortunata a poter profittare di doni di questa fatta, sicuramente immeritati. Il sole oggi ci ha benedetti, ma non troppo perché nonostante le generose dosi di creme spalmate sul mio corpaccio voluminoso, la sera, controllandomi attento l'epidermide, in attesa del meritato e spettacolare tramonto, scopro di essermi già orrendamente scottato. Domani, vermiglio come un gambero o come il rossetto prelibato che ha allietato la nostra cena, mostrerò a tutti le mie stigmate di turista europeo non uso al sole dell''Equatore.
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Col Jimmy |
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Caschi |
2 commenti:
Che luoghi fantastici!
in effetti meritano davvero!
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