sabato 9 dicembre 2023

Corea 18 - I parchi di Gyeongju

Daereungwon tumuli park - Gyeongju - Corea del sud - ottobre 2023

 

Wolji lake

Non ci sono dubbi che Gyeongju sia la città più visitata della Corea del sud dopo Seul e Busan, dalla quale dista meno di 100 chilometri, cosa che rende possibile anche visite in giornata per i più frettolosi. Il motivo evidente è che questo vero e proprio museo a cielo aperto è assolutamente affascinante e ti invita continuamente a perderti nei suoi spazi verdi che sono parte attiva della città nata e cresciuta attorno a questo gigantesco cimitero reale, creato dalla dinastia Silla per perpetuare nei millenni la grandezza evidente di questa regno che ha dominato per tutto il primo millennio dopo Cristo nella Corea centrale e che, dopo aver contribuito alla unificazione dell'intera penisola nella parte centrale dello stesso, ebbe ameno tre secoli di splendore massimo e di relativa pace, che contribuì ad un grande sviluppo delle arti e della cultura coreana, fornendo così alla penisola la sua dimensione di appartenenza nazionale che dura fino ad oggi. L'unico paragone che mi sento di fare è con alcune città tombali etrusche, che raccontano certo in dimensioni più ridotte le medesime storie. Comunque sia, la città invita a camminare ed a perdersi nei suoi spazi per gustare le sensazioni che regala la storia, l'ambiente e la capacità conservativa di questo popolo amante della bellezza. 

Uno spiovente

Appena fuori del museo di cui vi ho parlato, ecco un grande spazio costituito da una serie di padiglioni e palazzi disposti attorno ad un lago, nei quali si specchiano graziosamente e che erano luogo di piacere per i sovrani e la nobiltà di quel tempo, che come tutti i loro pari nel resto del mondo amavano trascorrere il tempo in questi luoghi di piacevole bellezza ad occuparsi di arte o perché no, di intrighi vari. Si tratta dell'Anapji pond, detto anche Wolji lake (lo stagno che riflette la luna), un vastissimo e articolato specchio d'acqua circondato da boschetti e radure e che in questa stagione e non dubito anche nelle altre, ricchissimo di fioriture che abbelliscono tutti i prati circostanti. Il giardino coreano infatti non è generalmente costruito come da noi, in serie di aiuole definite e disegnate secondo uno schema a diverse regolarità e recinti, ma, un po' seguendo il concetto del giardino inglese, deve dare l'apparenza del finto selvaggio, in altre parole di una bellezza non costruita ma naturale, creata come tale dalla natura e non dalla mano dell'uomo, Ecco quindi che le fioriture prosperano in veri e propri campi privi di contorni o recinzioni, mentre al contrario ed a contrasto, in alcuni punti le macchie di colore sono date dall'assembramento di piante in vaso, che vengono avvicinate in modo talmente fitto da apparre come un tappeto naturale e che comunque possono essere facilmente sostituite integralmente con altre al mutare delle stagioni. 

Le scarpe d'oro del re

Così ragiono passeggiando tra le costruzioni in legno del Donggumg palace, che si specchia nelle acque al calar della sera formando riflessi cangianti nell'ultimo sole che filtra basso tra la rada nuvolaglia. Non ci sono dubbi che questa sia una delle stagioni migliori per vedere questo paese. Intanto l'assenza quasi totale di pioggia è cosa impagabile che ti consente di passeggiare a tuo piacimento in questi larghi spazi godendotene la delicata bellezza, oltre che la temperatura dolcissima che aiuta ad apprezzare il tutto senza tremor di membra e battito di denti. Qui appare chiaro che l'architettura del paesaggio era già cosa nota ed osservata quindici secoli fa e che questa attenzione ad una progettualità che va ben al di là del semplice oggetto fisico, ma che contempla un concetto complesso di cose, costruzioni e ambiente che le circonda, sono frutto di culture articolate che hanno il tempo di svilupparsi solo in lunghi periodi pacifici, nei quali non bisogna applicare i propri pensieri alla difesa o alla prevaricazione di altri popoli vicini e nemici. Intanto sta scendendo la sera e le sue ombre avvolgono le collinette artificiali dalle quali le cascatelle scendono verso gli angoli nascosti dello stagno. Rimane il tempo di raggiungere il complesso delle tombe reali di Daereungwon Tumuli park, la parte più famosa del gigantesco parco cittadino, recintato da un basso muro che sorge proprio a fianco del centro. 

Il sarcofago nella tomba del cavallo alato

Questo parco, curatissimo, con l'erba rasata come un campo da golf, contiene 23 grandi tumuli, il piu grande dei quali arriva a 25 metri di altezza, circondati da vialetti illuminati e da un magnifico giardino attraverso il quale puoi perderti e trovare la pace, senza essere infastidito dalla presenza dei pur moltissimi visitatori. Specialmente quando è sceso il buio e solo la fioca luce delle lampade illumina i vialetti che si insinuano tra le ombre nere delle alte tombe, l'aria di mistero scende e contribuisce a rendere questa visita davvero unica. Seguendo le indicazioni si arriva fino all'ultimo tumulo, che è anche l'unica tomba mantenuta aperta e visitabile all'interno, quella di Cheonmachong, la tomba del cavallo celeste, appartenuta ad un re sconosciuto del V secolo, nella quale sono esposti gli straordinari oggetti ritrovati nel sarcofago ligneo sul corpo del re ad attorno, oltre allo straordinario dipinto di un cavallo al galoppo con le ali ai piedi, uno dei pochi esempi di pittura rimasti di quell'epoca, che orna una sella di corteccia di betulla. La visita nell'interno della tomba a cui si accede attraverso uno stretto cunicolo è particolarmente affascinante e la visione del tesoro esposto, dalle armi, ai gioielli ed a tutto il corredo reale incanta e stupisce. 

Fregio d'oro

I tumuli, alcuni dei quali arrivano fino a duecento metri di diametro, sono ricoperti di erba, qualcuno da qualche albero cresciuto naturalmente su di essi e variano aspetto e colorazione durante il cambiare delle stagioni e hanno molte rassomiglianze con le tombe scito-iraniane tipiche della Russia centrale, dimostrando così i contatti culturali che c'erano tra le varie culture asiatiche dell'epoca ed erano costituite da una camera centrale che ospitava il sarcofago in legno e da una grande cassa contenete gli oggetti che avevano contraddistinto quel re. La cosa interessante che distingue questa parte di mondo da tutte le altre è che nessuna di queste tombe è mai stata violata da predatori o altri soggetti, benché queste sorgessero sempre in luoghi densamente popolati e che la loro apertura avvenuta in massima parte nella seconda metà del '900, le abbia trovate complete in ogni loro parte e con corredi funerari di decine di migliaia di oggetti ognuna, in oro e pietre preziose. Ormai è scesa la notte, la tomba del cavallo sta per chiudere, usciamo lungo il vialetto percorrendo il muricciolo con la sommità ricoperte di tegole nere. Al di là un intero quartiere di case antiche o supposte tali, ospitano locali, bar, ristorantini. Il grato profumo delle griglie, non soggiocato dalle piccole cappe in rame che sovrastano ogni singolo tavolino, invita ad entrare. Un piattino di carne di maiale, correttamente marezzata di bianco e sapido grasso ventrale, ci chiama con malia irresistibile, seicento grammi di pura bontà da dividerci in due ed i kimchi li lasciamo a loro. La carne non ingrassa e rasserena dopo una giornata impegnativa. 

Antiche case

SURVIVAL KIT

Fregio del tetto

Donggung palace e lago Wolji - Si estende davanti al Museo nazionale e viene detto anche Anapji pond, "lo stagno dove le oche possono correre in pace", è un lago artificiale in un'area di quasi venti ettari che comprendeva il palazzo reale di epoca Silla, distrutto e ripreso in epoca Joseon e poi caduto in roviana per secoli fino agli scavi iniziati nel 1975, che portarono alla luce una serie di oltre 26 edifici e altre costruzione, oltre al ritrovamento di oltre 30.000 manufatti, i più interssanti dei quali esposti nel vicino museo nazionale. Partcolarmente bello al tramonto, quando si possono apprezzare i riflessi colorati degli alberi, delle collinette e delle costruzioni che affaccciano sulle acque. Aperto fino a tardi. Ingresso 3000 W. Senior gratis. Potete dedicarvi almeno un'oretta o anche tutto il giorno.

Il cavallo alato

Daereungwon Tumuli Park - E' la parte più importante e per questo recintata del complesso dei parchi cittadini contenenti le tombe reali. Contiene molti tumuli di varie dimensioni, la più grande di 25 metri di altezza e l'unica tomba aperta e visitabile, quella appunto del Cavallo celeste. Pieno di gente anche in costume tradizionale che si fa fotografie tra le tombe, rendendo lo spazio molto attrattivo visivamente. All'interno del parco non ci sono punti di ristoro e non si può portare cibo o bevande, ma appena fuori è tutto un susseguirsi di locali di ogni tipo. Inoltre attorno pullula di negozi per affitto di biciclette ed ogni altro mezzo di locomozione per aggirarsi tra i vasti spazi dei parchi cittadini (fino a 30.000W l'ora per maccchinette elettriche scoperte a sei posti). I tumuli, come anche tutti gli altri sparsi nell'area, sembrano incustoditi, ma non azzardatevi assolutamente a cercare di salirvi sopra, cosa vietatissima, come risulta dai cartelli specifici, che indicano anche i milioni di won di multa a cui verranno condannati i trasgressori, prigione inclusa. C'è sempre chi controlla, telecamere comprese. Ingresso 3000 W, altri 3000 W per la tomba aperta. Senior gratis, Chiude alle 22. Assolutamente imperdibile.

Tramonto sui tumuli

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