Alfabeto coreano |
Il problema che questa sillaba viene costruita non in maniera lineare, ma le lettere vengono scritte a fianco o sopra o sotto per formare gruppi vergati armoniosamente come se fossero dei caratteri cinesi. La pronuncia cambia in riferimento alla posizione della lettera, ad esempio le cosiddette consonanti doppie hanno pronuncia diversa se sono all'inizio pronuncia dolce) o alla fine della sillaba (dura) come B/P o G/K. Altra variazione di pronuncia si ha per molte consonanti in base alla lettera che precede o segue, mutandosi in -ng. Vedo che siamo già sul complicato. Per non rendervila vita più difficile, aggiungo solo poche note sulla struttura grammaticale del coreano. Si tratta intanto di una lingua cosiddetta SOV, come del resto il latino, al contrario dell'italiano che è una lingua SVO (soggetto, verbo, complemento oggetto, es. io mangio una mela). Quindi le frasi sono strutturate sul tipo Io una mela mangio, col verbo alla fine che complica un po' la comprensione se ci sono subordinate o complementi vari, ma chi ha consuetudine col latino non avrà problemi, vero Anna Maria?. Poi non ci sono articoli e preposizioni, per cui nella formazione dei complementi o del soggetto sarà necessario usare una particella come suffisso al sostantivo che potrà essere di soggetto, appunto per indicarlo chiaramente o di tema (uso molto simile mi sembra, ai cosiddetti caratteri classificatori cinesi, che identificano classi di oggetti, ad esempio mezzi di trasporto, cose piatte, persone, animali, libri, soldi, ecc. utilizzate in Cina per evitare la confusione tra i relativamente pochi fonemi a disposizione).
Quando non lo sapete, per le cose si può usare il classificatore o contatore generico 개, ge (da leggere con g dura e non dolce), da utilizzare per le cose che sono al di fuori di ogni classificazione oppure quando il contatore giusto non ci viene in mente, tanto per cambiare, uguale a quello cinese. Non mi voglio addentrare più a fondo perché complicherei le cose oltre e mie intenzioni (e anche perché non sono molto sicuro di averci capito molto). Un altra cosa importante in una lingua per lo straniero che volesse maneggiarne almeno qualche spunto, sono i numeri, sempre molto utili da sapere e che inoltre fanno, tentando di usarli, simpatia nei contatti umani. Intanto per usarli si deve usare lo schema Sostantivo+ numero + classificatore. Ad esempio: Prendiamo due auto si dirà 차 두 대, cioè 차 (cha) = auto, 두 (du) = due, 대 (dae) = il classificatore dei mezzi di trasporto e i macchinari. La cosa si complica ancora perché ci sono due sistemi numerici: il puro-coreano e il sino-coreano, nei quali si nota subito l'assonanza fonetica con i numeri cinesi (es.: cinese 1,2,3,4,5 fa Yi, er, san, se, wo; in Coreano Il, i, sam, sa, o). Si usano in situazioni differenti a seconda dell'argomento, ad esempio quelli sino-coreani vengono usati per i soldi, per i numeri di telefono e in matematica. Ci sono i numeri dall'1 al 10 + 100, 1000, 10.000 come in Cina, ma in quelli puro-coreani ci sono anche il lemmi per venti, trenta, ecc. Quindi le cifre più complesse si costruiscono avvicinando i numeri semplici, ad esempio 136 si scriverà con i lemmi di 6+3dieci+1cento, mentre 11 sarà dieci uno. Non voglio tediarvi più oltre ma non posso fare a meno di segnalarvi un'altra particolarità di questa lingua, che la accomuna ad esempio col giapponese e che testimonia, quanto su questa società influiscano le gerarchie ed il loro rispetto.
Infatti il coreano si compone di vari registri linguistici che possiamo distinguere tra informale (반말, banmal), formale (존댓말, jondaetmal) e onorifico (높인말, nopinmal). A seconda del registro, cambiano le desinenze verbali, si possono aggiungere particelle onorifiche e sono a volte presenti anche variazioni di lessico. Insomma se ci si parla tra amici è molto diverso che se ci si rivolge ad un superiore o addirittura ad una autorità. Usare il banmal è come dare del tu in italiano e si può fare in famiglia, coi bambini e lo usa il superiore col sottoposto (non so se come in Giappone lo si usa con le donne, ehehe, tanto per capirci), in questo caso si usano le parole semplici senza aggiunta di particolari suffissi onorifici. Il formale jondaetmal si usa quando non ci si conosce o non si è in confidenza come il nostro lei (curiosità, cambiano i pronomi tsati e il tu della seconda persona non si usa, ma si deve utilizzare il nome della persona a cui si parla o il suo titolo. Il registro onorifico nopinmal infine, si usa parlando o anche solo riferendosi in loro assenza a persone importanti o anche per mostrare un particolare rispetto e si fa aggiungendo particelle apposite nella radice o nei suffissi della parola o nel verbo usati. Il tutto è un retaggio interessante di una società molto gerarchica e di radice confuciana, filosofia di vita e di governo che si è sempre fondata sul rispetto assoluto delle posizioni sociali. Come vedete molto spesso la conoscenza di una lingua spiega molto della cultura del popolo che la usa. E per oggi direi che basta così, anche perchè imparare una lingua è un'altra cosa.
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