venerdì 17 novembre 2023

Corea 13 - Lasciare Seul

Andong - Corea del Sud - ottobre 2023

 

Street food

E intanto i giorni passano veloci, è già arrivato il tempo di lasciare Seul, che rivedremo solamente alla fine del nostro giro. Oggi è anche il giorno in cui testeremo i temuti (da me) spostamenti tra città, che non ero stato capace di organizzare prima della partenza, causa impossibilità di farlo, così sembra, dall'estero. Insomma vediamo se questo viaggio zaino in spalla (più valigione, particolare non secondario), funziona nonostante l'età dei partecipanti o se cominceranno ad insorgere le difficoltà. Intanto è sabato mattina e qui la gente dorme, i bar sono ancora tutti chiusi e sono già le 9 e non c'è traccia in giro dei soliti impiegati che si affrettano ad andare in ufficio con in mano il bicchierone di caffè o similare, alla moda dei modelli americani. Tocca quindi usufruire del caffè in bustine del vicino 7/11, incluso pacchettino di biscotti, che sta lì apposta per i bisognosi come noi. Espletata la pratica, via col taxi, col biglietto di ordinanza che riporta l'indirizzo del terminal, scritto in ostrogoto dall'amico Hung, che non abbiamo neanche potuto salutare, dato che lui arriva verso le 11. Gli ho scritto un bigliettino di ringraziamento, lasciato vicino alla cassettina delle chiavi, per non confonderlo con la parete  di post-it di avvisi che sta appesa alla parete e come ho visto fare ieri da due ragazzi. Tra giovani si usa così. Intanto ci rivedreno al nostro felice ritorno (come diceva, nella mia prima vita, il mio mentore, il Ragionier Filiberto del Consorzio Agrario, quando si riferiva all'arrivo della nave di farina di soya). 

Luxury bus

Così, tenendo ben stretto il biglietto che Hung, mi ha anche stampato, dopo avermelo prenotato, ce la filiamo verso la stazione degli autobus Express bus terminal. Il tassista capita la mia titubanza, ci porta direttamente davanti all'entrata, indicandoci bene dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare. Sembriamo effettivamente Totò e Peppino tra valigione al seguito e zaini affardellati dei quali il mio sta insieme solo grazie ad un ingegnoso sistema di spille da balia, visto che così robusto non era e mi ha praticamente abbandonato già fin dal primo giorno. Comunque ci avviamo al gate dove troviamo immediatamente la nostra uscita, alla quale aspettare religiosamente seduti, l'arrivo del nostro mezzo di trasporto per Andong, la nostra prossima meta. Vero che siamo arrivati in forte anticipo, anche se in effetti si poteva arrivare con la metro, ma dai, non facciamoci riconoscere come i soliti mandrogni tarangoni. Il nostro bus, come segnalato dallo schermo, arriva con puntualità svizzera, dieci minuti prima della partenza e, caricata la valigia, saliamo a bordo sotto lo sguardo attento dell'autista, che vista la mia imbranataggine, mi fa passare direttamente il codice Qr stampato sul biglietto nell'apposita macchinetta e quindi ci dirigiamo verso i nostri posti. Accidenti che bus! Pur non essendo il tipo extra lusso, che proveremo più avanti, il mezzo, grande come un normale bus da 52 posti, ha solamente 28 sedili, tre per ogni fila, delle dimensioni e delle  funzionalità della business aerea, che si reclinano come un vero e proprio letto, larghi e spaziosi tra di loro con tanto di schermo passatempo. 

Terrazze di riso

Una vera goduria viaggiare così. Il mezzo, ltretutto, non è neppure pieno, qundi avremmo trovato posto anche se avessimo comprato il biglietto qui in stazione, ma meglio essere previdenti. Raggiunti i posti che ci hanno assegnato sul biglietto, mi sprofondo nella comodità e faccio il viaggiatore ricco, immerso nei miei pensieri. Gli ultimi clienti salgono all'ultimo momento, poi partiamo alle 10:30 previste spaccando il secondo. Ci si mette un po' a percorrere le immense periferie di Seul ma alla fine riusciamo a lasciare la città ed a percorrere la bella autostrada che scende verso sud tra campagne e paesi. Il paesaggio è molto bello e come vedremo, è assolutamente simile, con rara uniformità, in ogni punto del paese, una terra fatta di continue collinette, quasi piccoli coni di poche centinaia di metri di altezza o meno, dai fianchi scoscesi e completamente ricoperte di una vegetazione boschiva fitta ed impenetrabile Le case, isolate o in piccoli paesi, sono invece sempre alla base, come a guardia dei piccoli campi che si estendono, terrazzati con la cura ed il lavoro dei secoli, nelle vallette formate alla base dei rilievi stessi. Spesso sono insediamenti che mostrano ancora bene la struttura tradizionale con i tetti di tegole rilucenti e le corti centrali attorno ai piccoli edifici contadini. Il sole è già alto e illumina di oro le minuscole risaie, che ricoprono le valli degrandanti al seguito dei rii centrali che le separano le une dalle altre. Il riso è quasi maturo e le spighe hanno già reclinato la testa carica di chicchi in attesa di essere mietute. 

Risaia

Il paesaggio è di una bellezza arcadica. Sprofondo nel torpore tipico del vaiggiatore e mi risveglio solo quando il mezzo, più o meno a  metà percorso si ferma all'autogrill Pascucci, evidentemente un italiano che ha fatto fortuna da queste parti e che ha riempito la Corea di una catena di punti di ristoro, che offono tra le altre cose anche "Panini all'italiana", altra cosa assieme al cappuccino con le quali abbiamo conquistato il mondo. Qui è il solito bailamme di folla affamata che assalta i banconi per assicurarsi il nutrimento vitale e per rilasciare una traccia di sé, marcando il territorio nelle immense toilettes, ovviamente immacolate, come si conviene, poi basta ritrovare il proprio bus nella lunga fila di altri mezzi esattamente uguali (ricordarsi almeno il numero di targa se non volete compulsarli ad uno ad uno per controllale il biglietto con la città di destinazione scritta davanti) e ripiombare nella propria postazione, tanto, tranquilli, l'autista prima di partire riconta più volte puntigliosamente il numero dei suoi trasportati per essere sicuro di non mollarne qualcuno a metà strada. Così, puntuali al minuto eccoci arrivare alla stazione bus di Andong, che date le dimensioni è fuori città, tanto per gradire. Comincia a delinearsi la strategia dei prossimi movimenti. Basta infatti, appena arrivato acquistare il biglietto del prossimo bus che mi porterà a Gyeongju tra due giorni ed ecco fatto, tutte le difficoltà paventate scompaiono, era così semplice e quindi via a prenderci un taxi per l'albergo in centro città. Siamo a circa 5 km e ci si arriva in un attimo, questa in fondo è una cittadina di modeste dimensioni. 

Gelataio

Ma l'albergo è in una via pedonale e come capiterà in molti altri casi c'è un sacco di movimento, credo che sia uno dei tanti festival che si svolgono periodicamente in questa che, tutto sommato rimane una città turistica. Il tizio ci molla all'inizio della via e noi, col valigione al seguito ci incamminiamo nella direzione che ci ha indicato. Gira che ti gira, ci guardiamo un po' intorno col naso all'aria, ma senza trovare la nostra meta. E qui capisci in cosa i Coreani sono diversi dagli altri; ecco che arriva di corsa il tassista che ci aveva tenuto d'occhio e, mollato il taxi, ci accompagna direttamente fino alla nostra meta, che essendo al terzo piano di un palazzotto in una via laterale non era facilissima da individuare. Poi se ne va ridacchiando. Questo paese mi sta piacendo sempre di più, ti senti sempre tranquillo e sicuro che non dovrai mai affrontare problemi troppo gravi. La nostra cameretta, minuscola come tutte da queste parti, ma è lo stile del paese, ci aspetta e una volta rassettati alla meglio è opportuno darsi una mossa che il tempo non aspetta, non prima però di aver dato una controllata a tutti i gadget disponibili per il bagno, cosa che mi dà sempre un'idea sull'accuratezza della sistemazione. Qui i materiali a disposizione sono molti e, guarda un po', il set da notte comprende anche un preservativo colorato e una crema lubrificante, che non si sa mai, da queste parti tutto deve sempre scorrere liscio. Noterò che nel giorno successivo ne viene fornito un secondo, evidentemente su ritmi di consumo calcolati secondo le medie standard del paese, non c'è ricambio invece per gli asciugamani, ma questo è lo standard delle guesthoses due stelle, non pretendiamo troppo. 

Il bus


SURVIVAL KIT

Express bus terminal - Enorme stazione metropolitana a sud del fiume, da dove partono bus extraurbani per tutte le direzioni. Si arriva facilmente anche con la Metro (linee 3, 7 o 9). In taxi dalla zona di Inseong costa circa 12.000 W n una mezz'oretta secondo il traffico. Molto semplice da girare non appena arrivate nella sala partenze centrale, dove eventualmente comprare il biglietto e poi andare verso i 40 gate dove sono ben segnalate le partenze. Dati (orario di partenza, gate, posto a sedere e nome della stazione) che trovate anche scritti chiaramente sul biglietto. Al di sotto c'è un mall con quasi 1000 negozi, tanto per ingannare il tempo, oltre ai molteplici punti di ristoro. 

Tratta Seul - Andong - Con Bus express, circa 3 h e mezzo, costo 17.000 W. Diretto con una fermata a metà strada per sgranchirsi le gambe.

Andong Kara Motel54, Jungang-ro, Andong, Gyeongsangbuk-do 36701 - Camera piccola come di consueto, al terzo piano dell'indirizzo indicato. AC, Frigo, TV enorme, phon e buona dotazione bagno. Free wifi in camera. Letto matrimoniale queen. Camera doppia 30 €. Pulito. Personale molto gentile e presente tutto il giorno, anche se scarsino in inglese. Posizione centralissima, in zona pedonale. Comodo e silenzioso. Consigliato anche per rapporto qualità/prezzo

Campagna

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Orti

1 commento:

Crypto ha detto...

I'm grateful for the clarity and practicality of your advice.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!