mercoledì 6 dicembre 2023

Corea 15 - L'Hanok di Hahoe

Tra i crisantemi - Hahoe village - Corea del sud - ottobre 2923

Case di Hahoe

Il mattino ha l'oro in bocca e visto che le cose da vedere sono sempre tante ed il tempo a disposizione poco, gambe in spalla e via alla colazione, visto che la nostra guesthouse non la prevede. Come ho già detto, per le colazioni i Coreani si sono appassionati alla cultura occidentale, che presuppone un invadente uso del caffè in tutte le declinazioni possibili, partite dall'Italia ma mediate dagli Stati Uniti, mentre per quanto riguarda l'accompagnamento, la filiera è completamente riferita ai francesi, quindi tutte le varianti possibili, di brioche, croissant, dolcini, tortine e sfogliate che riempiono gli scaffali di catene del settore che impazzano in ogni città: qui ad Andong ce n'è una in particolare, molto famosa, la Mammoth Bakery, che al mattino sembra un assalto alla diligenza con una lunga coda che si dipana fin sulla strada. Sembra che il loro pezzo forte siano una sorta di panini bianchi al formaggio cremoso ed i clienti che aspettano ordinati con tanto di vassoio in mano da riempire, accedono alla cassa con il pieno di 10/12 pezzi cadauno, in attesa di ordinare la tipologia di caffè preferita, espresso, lungo, americano, latte macchiato e così via. In realtà sarebbe previsto anche il cappuccino ma pare che alla domenica non sia disponibile per carenza di personale, impegnato a fare pacchetti ed imbustare croissant come se non ci fosse un domani. Pazienza, ci contentiamo di un thè e dei relativi dolcini a prezzi di affezione, ma noblesse oblige. come si dice in questi casi, poi via pronti alla meta prevista per oggi, il villaggio storico di Hahoe situato poco fuori della città, racchiuso da un'ansa pittoresca del fiume. 

Orti

Ci si arriva tranquillamente in bus e lungo la strada ti godi questo magnifico paesaggio collinate fatto di rilievi erti e coperti di boschi verdissimi, tra i quali cominci ad indovinare gli aceri che virano al rosso fuoco, accanto ai primi ingiallimenti delle querce, dei castagni e delle altre latifoglie che sentono i primi brividi dell'autunno in arrivo. Nelle vallette poche case sparse a guardia di campetti di riso giallo oro pronti per la mietitura. Davvero un quadro bucolico di grande piacevolezza, non rovinato assolutamente da presenze meccaniche. Si arriva dopo un percorso piacevole e dalla zona dell'ingresso ecco una navetta che conduce alla porta vera e propria del paese. In Corea ci sono molti di questi paesini rimasti nella loro originale forma antica, con le case tipiche della tradizione ed i Coreani hanno capito bene che questo è un punto di interesse che attira turisti e produce giro di affari, inoltre questi luoghi vengono utilizzati moltissimo come naturali fondali di film e serie che la fiorentissima industria cinematografivìca nazionale, produce a getto continuo. Quindi in generale dove si è potuto, hanno mantenuto con grande rigore quello che c'era a disposizione, pur consentendo che il tutto potesse essere vissuto in maniera razionalmente accettabile dai residenti. Ecco quindi che nel villaggio, e questo di Hahoe è probabilmente il più bello ed il meglio conservato del paese, le case sono tutte intose nella loro forma originale.

Protezioni di paglia dei  muretti

Tutto l'ambiente circostante ha conservato i tratti caratteristici costruttivi della architettura di campagna della dinastia Joseon, ma le case sono attualmente abitate e vi si svolgono anche attività turistiche che tuttavia non paiono molto invasive, come piccoli bar, negozietti e naturalmente guesthouses tradizionali per coloro che vogliono provare l'emozione del dormire per terra sulla sottile trapunta, tra le porte di pannello scorrevole di legno e carta dipinta. Sono case in legno dai tetti spioventi, dette Hanok, costruite attorno ad un cortile centrale e circondate da un bel giardino nello stile architettonico Joseon del XVI secolo, pensate per creare una comunione di armonia positiva tra la casa stessa ed i flussi di energia della terra sella quale sorge. Ma le attività, diciamo turistiche, sono poi assai poche e non disturbano più di tanto, mescolate come sono tra abitazioni di contadini, orti e risaie. Passeggiare nei sentieri tra le case, tutte circondate da ampi giardini e muraccioli di terra, ti fa considerare la bellezza curata di questa vita di campagna, tra i solchi dove si allineano le file di cavolo invernale, i tanti alberi da frutta, specialmente i magnifici cachi che ormai in questa stagione hannno perso tutte le foglie, stando fermi con le braccia nere e scheletriche rivolte al cielo e paiono come finti dispensatori di bocce dorate che stanno aspettando solo di essere colte e messe sulle stuoie a approntarsi per la tavola. 

Siepi di crisantemi colorano i giardini di viola pallido, di giallo impertinente, di rosa tenero e le ragazze in visita ci si buttano in mezzo inclinando la testa da un lato, con occhi sognanti rivolti verso l'alto e una mossa sbarazzina che evidenzi le fossette sul mento, mentre i telefonini delle amiche o dei fidanzati, mitragliano senza sosta. Intorno alla chiesetta, in cui si stava svolgendo la messa (la presenza di cattolici in Corea è molto alta percentualmente) anche qualche campicello di cotone che offre già al vento un turbinio di batuffoli bianchi. C'è da chiedersi se è stato seminato solamente per la pura bellezza o per un reale utilizzo. Al di là dell'ansa dei fiumi, invece cominciano le risaie d'oro, qualcuna con i culmi raggruppati a mazzetti per facilitarne la falciatura manuale. Passeggiamo a lungo tra le case apprezzandone i dettagli costruttivi, con le tegole di maiolica per le più signorili ed i tetti di paglia di riso per le costruzioni più povere ed i magazzini; i molti portali di legno sono intagliati e dipinti di colori vivaci, con gusto artistico evidente e quelle dove si riesce ad entrare, senza per questo turbare più di tanto la vita dei residenti, ti raccontano bene il tipo di vita contadina che doveva esssere l'assoluta dimensione di normalità del paese fino al periodo precedente il conflitto mondiale.  

Musicisti

All'una ci ritroviamo in uno spazio aperto vicino alla grande ansa del fiume che circonda l'abitato, dove su di un piccolo palco è previsto uno spettacolo di maschere, una delle più note tradizioni della zona e per le quali si svolge  in questi giorni un festival dedicato. Si tratta di spettacoli che probabilmente erano comuni in questi paesi per festeggiare il raccolto e che raccontano vicende di paese con lazzi e intrecci divertenti e salaci. per i quali gli spettatori locali si sbellicano dalle risate. Noi possiamo solamente intuire la base delle vicende, mariti ingannati, giovanotti prestanti che insidiano le giovani mogli e così via seguento i più classici tòpoi di tutte le rappresentazioni popolari di ogni parte del mondo. Qui sono particolarmente vivaci i costumi e le belle maschere colorate che rappresentano i caratteri in gioco. Alle spalle, una piccola orchestra di strumenti popolari di quattro elementi, bardati nella tradizionale tunica bianca con i cappelloni conici a tesa larga, neri e trasparenti, che sono molto esotici e curiosi per il nostro orecchio non abituato, sono la colonna sonora della vicende sottolineando i momenti topici. Insomma un piacevole intermezzo molto fotogenico, anche se i locali, forse abituati a questi spettacoli, prestano una attenzione a dir poco blanda, resistendo poco e filandosela via dopo pochi minuti e dire che l'organizazione fornisce a chi lo voglia anche un apposito sedile di plastica per non rimanere direttamente con le terga appoggiate direttamente sulla umida terra. 

La quercia sacra

Gli attori invece corrono avanti e indietro nella zona prospiciente il palco per i frequantissimi cambi di abito e si offrono volentieri a chi vuole sparacchiare un po' di foto, di certo contenti che almeno qualche straniero mostri un interesse acceso per le loro performances. Finita la festa ce ne andiamo verso le due, non prima di aver omaggiato l'albero piantato dalla regina Elisabetta durante una sua visita ed il piccolo giardino, nascosto tra le case, evidentemente con stigma di sacralità, con una grande quercia secolare con cinque tronchi al centro, dove tutti vanno ad annodare nastrini bianchi con grazie e desideri debitamente vergati con pennarelli neri. Noto che queste credenze sono evidentemente diffuse anche tra i ragazzi più giovani che si fanno la fila a prendere i nastrini e poi ad annodarli con cura dopo aver pronunciato una preghiera a mezza bocca. Non mi voglio sottrarre agli usi locali, anche per non sembrare uno stravagante e anche io appongo il mio nastrino in un punto defilato, dove non si faccia troppo notare e poi, come si dice, non si sa mai. Le necessità di trascendenza e di soprannaturale sono una caratteristica comune a tutte le culture, c'è poco da fare e rimane comunque un bel terreno dove lucrare con profitto. Ce ne andiamo con calma a riprendere il bus per la città, in fondo qui tutto si fa senza troppo affanno e la giornata è ancora lunga, in questo scampolo di provincia piuttosto periferica e così lontana, almeno all'apparenza dalla concitazione della capitale. 

Gli attori

SURVIVAL KIT

Muraccioli del villaggio

Hahoe village - Forse il più famoso e meglio conservato tra i villaggi tradizionali Coreani, risale al XIV secolo ed è patrimonio Unesco e visitato da oltre un milione di visitatori all'anno. Oltre a case contadine contiene anche padiglioni aristocratici e scuole confuciane, con sei edifici designati come tesori nazionali. La pianta del villaggio ha la forma di un fiore di loto ed è tracciata secondo i crismi geomantici del feng shui coreano (pungsu). Ogni anno si svolgono festival di teatro delle maschere, con pantominme e opere folk tradizionali durante le quali si esibiscono compagnie importanti e musicisti di fama. In luglio, sul fiume ci sono gare di poesia e recitazione. Si raggiunge in circa 40 minuti dal centro di Andong con il bus 210 (1.200 W), con frequenza ogni ora, poi si prosegue con la navetta fino al paese (1.000 W) dove non sono ammesse le auto, In taxi circa 30 '. Apre alle 9:00, ingresso 3.000 W.

Personaggi della piece


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