martedì 19 dicembre 2023

Corea 24 - La Busan tower

Un monaco a Beomeosa - Busan - Corea del sud - ottobre 2023

Verso il parco

E così ci siamo persi di nuovo. Il fatto è che questa stazione, una delle più grosse di Busan, è enorme e intrecciando due linee forma un dedalo di connessioni che unite alla parte commerciale dei negozi, in pratica un vero e proprio mall sotterraneo, ti fa perdere il senso della retta via, inoltre essendoci una trentina di uscite sulla strada rischi sempre di non trovare quella da dove sei entrato e appena fuori ti perdi tra i palazzi tutti uguali del quartiere. Insomma alla fine sono chilometri avanti e indietro solo per trovare la strada di casa. Il problema è che in estremo oriente come in Cine e Giappone, gli indirizzi non hanno la nostra filosofia di espressione, nome della via e numero, ma si indica il quartiere, il nuomero o nome dell'isolato e poi una vaga indicazione del posto dove devi andare, un nome o un numero del palazzo. Insomma non è semplice, né per i tassisti, né per quelli a cui chiedi indicazioni, anche avendo in mano il cartoncino con i dati, anche gli stessi strumenti elettronici e qui come ho detto funziona quasi solo Navel map, faticano a dare indicazioni precise o a trovare i luogi segnalati dagli indirizzi teorici. Comunque alla fine ci si arriva sempre e ci si riesce ad appropriare finalmente della cameretta, sempre minuscola, ma diciamolo pure, confortevole. 

Il parco

Ma la giornata è ancora lunga e quindi sgusciamo fuori lestamente per ritestare la linea 1 che poi è la vera e propria spina dorsale della città, visto che la attraversa da un capo all’altro. Stavolta la prendiamo nella direzione opposta quella che conduce all’altro rutilante quartiere caldo di Busan, quello di  Nampodong dove torneremo nei prossimi giorni, ma più che altro, visto che è già un po' tardi, per dare un’occhiata al parco Yongdusan e alla sua torre, dalla quale si dovrebbe avere una magnifica vista di tutta la città. Che poi la translitterazione esatta del nome della città è piuttosto vaga, c'è chi scrive Busan e chi Pusan, vista la identificazione delle due lettere nella lingua coreana e la pronuncia corretta quindi diventa incerta per il povero straniero. Ma sono sfumature quasi inavvertibili. Indubbiamente però la città mostra un ragguardevole tono di vivacità. Di certo è in lizza con la capitale per mostrarsi più moderna ed avanzata. Quindi avanti con le manifestazioni di cultura ed artistiche di ogni genere e anche nel capo delle costruzioni direi che mostra una invidiabile vitalità. Torri e quartieri rinnovati ed avveniristici, si alternano ad altri più tradizionali, dove tuttavia la vita freme e si mostra in piena crescita. Insomma una delle città del futuro, non per niente si sta candidando a varie importanti kermesse mondiali per i prossimi anni e la sconfitta ovvia e scontatissima contro Ryad, per ottenere l’Expo 2030, non farà altro che rilanciarne la credibilità per altro. 

Ornamentazione

Comunque in questo quartiere si vede subito il senso della movida, è pieno di ragazzi che girano soprattutto in quella che appare subito come la shopping street e che porta fino alla BIFF plaza, il luogo dove si svolge il più famoso festival cinematografico corano. Qui c'è pure una sorta di walk of fame, con tanto di stelle sul marciapiede, intestate ai divi più famosi del paese, che si va allungando sempre di più, visto il grande successo internazionale dei cosiddetto K-drama e delle serie che si sono ormai affermate anche internazionalmente. I negozi sono tutti un rutilare di luci e anche qui la distribuzione merceologica è molto diversa dalla nostra; un gran numero di spazi sono dedicati ai prodotti di bellezza, poi i tuttofare che vendono ogni sorta di gadget per telefonini et similia, inclusi animaletti, babacini, peluche di ogni tipo, oggettini da scrivania o da mensola, per lo più assolutamente inutili purché di apparenza divertente o strana e poi naturalmente le varie griffe mondiali e i locali per calzature e vestiti. Uno dei negozi di servizi più strani e credo unicamente coreano o forse anche giapponese, sono dei negozi di fotografia, privi di personale dove la gente entra e utilizzando quelle che da noi erano le macchinette per fototessera, si fotografano da soli o con amici nelle varie pose. 

Parco

Al fine di solleticare la vanità personale, sono a disposizione tutta una serie di gadget con cui conciarsi, cappellini, sciarpe, babaci e peluche di ogni tipo, copricapi che si presumono spiritosi, con le corna o  le orecchie da topolino ad esempio e molto altro, oltre che a specchi e materiali per pettinarsi ed acconciarsi al meglio. Tutta roba che nessuno ruba naturalmente, visto che non c'è addetto di sorta a controllare. Fatto il servizio, si stampa in diversi formati dopo aver passato le varie carte di credito negli appositi spazi e si sciama via felici. Questi negozi sono sempre affollatissimi, naturalmente. Noi ci aggiriamo lungo la via in cerca della strada per salire al parco Yongdusan, che è segnalato per avere uno spettacolare panorama al tramonto della città e del porto, ma, dopo aver girato a lungo di qua e di là,  non trovo la giusta direzione. E' risaputo che il vero uomo non deve chiedere mai, cosa quanto mai confermata qui dove tanto quasi nessuno capisce quello che dici ed inoltre non sai neppure bene cosa chiedere. Alla fine mi rassegno e, adocchiata una gentile signorina chiaramente occidentale, presumendo che capisca il mio zoppicante inglese, la abbordo senza vergogna. Questa, dato il mio perfetto accento oxfordiano, mi sgama immediatamente e mi risponde direttamente in italiano. 

Busan tower

E' una che lavora qui nel campo della moda e dice di trovarsi particolarmente bene, sotto tutti i punti di vista, lavorativo e della qualità della vita, un posto tranquillo insomma, dove viene riconosciuto il merito e non ci sono problemi particolari. Comunque ci indica la via laterale dalla quale parte tutta una serie di scale mobili che ascendono la collina retrostante al quartiere e che portano fino alla sua sommità, dove c'è un grande giardino, al centro del quale si ergono i 125 metri della torre. Alla fine siamo arrivati fin qui dove comunque il panorama è imponente e non vuoi salire fino in cima? L'ascensore ti tira su in un attimo e dall'ampia vetrata circolare tipica di questi posti ti consente di spaziare tutto attorno, sulla frastagliatissima baia, con i vari porti che penetrano fino al centro della città e gli arditi ponti alcuni di recentissima costruzione che ne collegano le zone più lontane. Beh, si tratta sempre di una città di quasi 4 milioni di abitanti, oltretutto in pieno sviluppo come si vede bene dai gruppi di grattacieli avveniristici, alcuni circondati da gru che ne illustrano la fase di ulteriore ampliamento, alternati alle zone più vecchie di case basse tradizionali. Poi, i tanti capi rocciosi che suddividono la baia in molte cale intermedie con grandi spiagge, luci e colori che si accendono man mano che scende la sera. 

Corean girl

La città che più mi ricorda questa disposizione è Rio e in fondo anche se la mentalità orientale è così lontana da quella del Sudamerica, ti sembra di avvertire nell'aria la stessa gioia di vivere. Scendo con calma lungo un percorso fatto soprattutto per far divertire i giovani ospiti, con giochini e spazi vari dedicati all'infanzia e lotterie a cui si ha diritto con il biglietto di ingresso, ma che alla fine non capisco essendo tutto un trionfo di situazioni proprie della digital generation e io, da povero boomer, come ho già detto, ho i ditoni troppo grossi per pigiare agevolmente i tasti. Scendiamo a valle per altri due passi tra questa bella gioventù, poi via alla metro, che è sempre un fantastico luogo di osservazione per tipologie di volti e di situazioni, e che ci riporta fino a casa, dove per l'ennesima volta essendo questo turno di sera e mostrando il buio della notte un aspetto diverso del quartiere, ci riperdiamo nuovamente, cercando un luogo che ci dia qualche cosa da mangiare. Non trovando quello che avevo in mente, una segnalazione di amici nei dintorni, che probabilmente avrà già chiuso, dato che qui il turnover degli esercizi deve essere molto rapido, finiamo per cascare in un fast food dove sorbire un frappuccino e uno smootie alla fragola con qualche dolcino, gusti da confort zone per andare a letto sereni senza la bocca cotta dalle spezie nemiche del povero occidentale dalle papille delicate. 

Sulla metro

SURVIVAL KIT

Nampodong - Altro quartiere vivace della città, comprende tutta la zona basata sul cinema e sul suo festival a partire dalla BIFF plaza, dove una volta l'anno si svolge la kermesse internazionale. E' la settima fermata della metro 1 arancio, partendo da Seomyeon, direzione Dadaepo beach. Qui ci sono anche i principali teatri della città e le vie dello shopping più esclusivo, oltre al mercato Jagalchi (scendere alla fermata successiva), il gigantesco centro commerciale Lotte e il quartiere che è alla base del parco Yongdusan che comprende la famosa torre (salita fino in cima 11.000 W, 9000 W per i senior).


Il porto

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