Dal web |
Cari amici che vi chiedete come mai ho diradato pesantemente il numero dei miei post, vorrei semplicemente tranquillizzarvi. Il fatto è che la pigrizia montana sta diventando malattia endemica e sostitutiva del virus maledetto che ci ha rubato tre anni o quasi, di viaggi e piaceviolezze e anche se il rammarico è tanto, adesso, mettersi a lavorare pancia a terra per programmare le uscite future è fatica sempre più improba. Così tra la massa di impegni che capirete bene, occupa la maggior parte del mio tempo qui nella valle che mi ospita da anni nella pausa estiva, durante la quale il pensionato lascia andare in ferie quanti debbono ruscare duro per tutto il resto dell'anno e le ore passate con gli altri amici pensionati (come al bar Lume, anche senza delitti, per fortuna) a risolvere pacatamente i problemi del mondo, il tempo passa a velocità stratosferiche e non mi lascia tregua per i pochi momenti pomeridiani che mi rimangono a scavare nel web per impostare il viaggio coreano che tra un poco comincerà ad incombere e sono ancora veramente indietro. Per carità, cincischiare di storia e altre piacevolezze è bello e divertente, ma qui il tempo stringe e la data della partenza si avvicina. Intanto, se qualcuno che mi legge e ha consigli e suggerimenti in merito si faccia pure avanti che gliene sarò grato perché qui tra serate gastronomiche, i miei appuntamenti geografici nella sala consigliare, che con mio grande stupore, sono sempre piuttosto affollati e tornei di scacchi vari che ti portano via un giorno intero alla volta, io non riesco più a star dietro agli impegni. Ho cercato aiuto anche con ChatGPT, ma questa al momento mi dà scarso appoggio, forse perchè mi rifiuto di upgradarla a pagamento.
Ma se come dice oggi Cacciari sulla Stampa, ha da rimanere schiava, schiava rimanga e come insegnano bene i nostri oculati imprenditori, che ci calino le tasse ma che non pretendano anche che gli schiavi li paghiamo, se no che schiavi sarebbero. Dunque dicevo, è ora che cominci a guardarmi intorno sull'argomento, ma il web si revela ogni giorno di più una foresta immensa e assolutamente fitta di alberi e disboscarla dagli orpelli inutili non è cosa semplice anzi, rischi di perdere un sacco di tempo. Certo ho capito che in linea di massima si tratterà di preparami a sperimentare un mix esplosivo di culture millenarie, tecnologia futuristica e gangnam style oltre a una quantità di kimchi (il famigerato cavolo fermentato che pare impestino ogni cosa ed ogni luogo) che renderà il mio stomaco un campo di battaglia biochimico, ma almeno nella fase preliminare bisogna impostare quello che sarà la traccia di itinerario base che scandisca giorni e luoghi, in modo da smarcare con congruità l'elenco di luoghi e cosa già in elenco e consigliate come basilari dai vari siti consultati fino ad adesso. Soprattutto per la necessità di scegliere i giorni idonei per il volo di andata e ritorno dall'isola di Jeju che va programmato con certezza e quindi prenotato per mantenere i prezzi a livelli accettabili.
La seconda fase sarà quella di provvedere alla prenotazione degli alberghi, ma a questo ci penseremo dopo. Ah, beati i giorni in cui si partiva e basta. Qualche volta col nome dell'albergo del primo giorno in tasca e a volte senza neppure quello. Adesso se non hai tutto programmato ti senti insicuro e nudo nel caos di un aeroposto sconosciuto e sovraffollato, dove cercare disperatamente di far entrare il bagaglio a mano nella gabbia delle dimensioni o peggio come di certo sarà in questo caso, scoprire che le indicazioni in inglese sono una specie di rompicapo linguistico e mi ritroverò a seguire un gruppo di turisti nella sala d'attesa sbagliata, chiedendomi perché non abbia mai voluto imparato il coreano, visto che l'unico cartello in inglese sarà "Uscita di Emergenza" e finirò per passare più tempo cercando di capire come funzionano i futuristici bagni tecnologici che a esplorare le antiche reliquie. C'è poi anche la necessità di decidere quanto tempo e in che modo dedicarlo allla cosiddetta immersione nella natura, auspicata di certo dall'altra metà del mio gruppo (che è composto di due persone) armato di entusiasmo e zaino e voglia di scarpinare. Certo data ormai la mia proverbiale forma e, rendiamocene conto, il mio ormai deficitario stato fisico, dopo una camminata di 10 minuti, mi renderò conto di non avere alcuna intenzione di affrontare la natura selvaggia e preferirò semplicemente sedermi su una pietra e contemplare l'infinito.
La vista panoramica della città moderna in lontananza mi fa sentire profondamente connesso con la madre terra, anche se sarò seduto su un piccolo muretto vicino a un distributore di bevande robotizzate e il resto del gruppo non si troverà di certo d'accordo con questa soluzione minima. Inoltre non vorrei, dato anche il problema della lingua, dopo aver passato l'intera giornata a cercare il primo tempio dalle imperdibili bellezze storico-artistiche, finire per visitare casualmente un centro commerciale all'avanguardia, dove avere finalmente l'incontro storico che cambierà il corso del viaggio: trovare la via delle toilette ecologiche! Pare esista davvero. Dopo esserci lasciati alle spalle 15 templi, ci rendemo forse conto di avere trovato il vero tesoro della Corea. Così dopo una ventina di giorni, qualcuno mi ha già detto che sono troppi anche se io non ne sono assolutamente convinto, mentre l'aereo del ritorno si preparerà a sollevarsi, guarderò fuori dal finestrino e rifletterò sulla mia avventura nella Corea del Sud. Avremo attraversato strade tortuose, ci saremo persi nei villaggi storici, avremo sfidato la tecnologia delle toilette e avremo come al solito appreso che il vero tesoro è rappresentato dalle cose che verranno fuori a casa da un sacchetto di plastica pieno di souvenir dubbi e forse di un nuovo amore per il kimchi, sorridendo e pensando a tutti gli imprevisti che avranno reso questo viaggio indimenticabile. E allora, intoniamo tutti insieme: "Kimchi, amore mio, ti porterò sempre nel cuor!" e diamoci una mossa che il tempo stringe.
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