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Il problema è che io sono fatto così e non riesco a godermi, specie negli ultimi giorni, l'eccitazione della patenza. Invidio chi ne parla in termini entusiastici e almanacca i piaceri e le sensazioni che proverà o che si aspetta quanto meno di provare. E' uno stato d'animo che si legge spesso sul web, a meno che non sia tutta fuffa e l'ansia mefitica, in misura più o meno grave assalga un po' tutti, anche se non lo vogliono ammettere, chiamiamola sindrome premestruale del viaggiatore. Io soffro in silenzio e conto i giorni che mancano, sempre troppo pochi per quello che c'è ancora da fare, anche se comunque non basterebbero mille in più. E' che ho questa maledizione di voler prevedere i dettagli per non trovarmi impreparato al momento del bisogno, quando poi in effetti di tutti gli intoppi prevedibili non ne capita mai uno e quei pochi inattesi arrivano sempre a ciel sereno e vanno risolti in loco adattandosi alla circostanza. Vero è che mai come in questo caso, parto completamente impreparato, ma è anche vero che dico così tutte le volte, a parziale consolazione. Ma la Corea è un paese di cui conosco talmente poco da farmi nascere mille dubbi e preoccupazioni. Oltretutto questo progetto è nato così, in maniera assolutamente casuale, in sostituzione di un'altra meta a lungo investigata e vivisezionata e infine scartata, obtorto collo, a causa di prezzi per me improponibili ed altrettanto inspiegabili visto che si trattava di un paese con le pezze al culo, dove tutto avrebbe dovuto costare pochissimo. Va bene, rinviata sine die, sarà per un'altra volta, ma intanto mi sono trovato alle prese con questo altro progetto, nato solo da voli trovati a prezzi, cari ma ancora accettabili, ma che ha dovuto prendere forma in tempi per me rapidi e che mi hanno costretto ad un concitato lavoro di scoutung sulla rete, su cui come immaginerete, non sono un furetto.
Comunque alla fine le cose essenziali, almeno credo, sono in bisaccia e al resto penseranno gli dei, speriamo non troppo invidiosi, che accompagnano il viaggiatore nelle sue peregrinazioni e la stella della sera che lo protegge, premiando la sua buona volontà. In realtà aspetto ancora qualche conferma, ma in linea generale, dovrei dichiarami, per quanto possibile, pronto. D'altra parte, un punto che mi allieta l'attesa della partenza, è che da questo viaggio non mi aspetto moltissimo e che la Corea, pur essendo nel novero dei paesi in lista d'attesa, non era mai stata una meta posizionata nei primi posti della lista. Questo generalmente è un fatto positivo, in quanto ho sempre verificato che la mancanza di grosse aspettative genera una sensazione di sorpresa e apprezzamento che ti fa godere molto di più il viaggio. Al contrario le grandissime attese, provocano quasi sempre delusione più o meno forti, ancora di più per quei luoghi molto famosi, che hai già visto mille e mille volte in documentari perfetti, ripresi con le luci più straordinarie possibili, girati nei momenti migliori, che li rendono straordinariamente fotogenici, poi quando ti trovi davanti alla realtà, che gode sempre del fatto di essere lì nell'ora sbagliata, con la luce scadente o la foschia, la temperatura insopportabile o la pioggia fastidiosa, diminuiti enormemente del fascino certo che avevi messo in conto, producono solo un pensiero affievolito e qualche foto pessima anche se obbligata. Ricordo la sensazione di leggera delusione di fronte al Grand Canion e dico poco, di cui avevo già assaporato la bellezza nelle centinaia di foto storiche da cartolina, al confronto dello sconosciuto, per me, Brice Canion, che mi affascinò come assolutamente non potevo prevedere. Va bene, si vedrà. Intanto vediamo se mi risponde il tizio a cui ho chiesto se ha la possibilità di affittarmi uno scooter senza la patente internazionale.
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