giovedì 12 novembre 2020

Luoghi del cuore 88: Uno stinco a Duesseldorf

Germania - aprile 2004


Un canale
La Germania è terra turisticamente e anche gastronomicamente sottovalutata, sarà per una certa idiosincrasia, credo cordialmente ricambiata che abbiamo sempre avuto per i Crucchi, anche se sono poi molto graditamente accolti quando vengono a portare vil moneta nei nostri luoghi d'arte e sulle nostre spiagge. Effettivamente è noto che loro amino assai la nostra terra ed un po'meno noi, quindi 1 a 1 e palla al centro. Invece devo sottolineare che ogni volta che ho battuto suolo alemanno, ho sempre avuto vibrazioni positive, sia come piacevolezza di vita che di bel vedere. Questo è accaduto anche in tutti i casi che si sono stato per lavoro e in questo campo devo dire che invece siamo piuttosto apprezzati. Naturalmente è facile trovare piacevolezza nei luoghi più belli che appagano vista e senso artistico, dalla spettacolare Deutchealpenstrasse, alla valle del Reno e della Mosella, dai centri storici di Colonia, Monaco, Norimberga assieme alla multiculturalità di Berlino oppure dalle piccole realtà come Bamberga o Rothemburg e mille altre. Ma ci sono anche molte altre realtà apparentemente più "anonime" che invece nascondono sorprese che vale la pena di vedere. Un classico esempio è Duesseldorf, città industriale ed economicamente importante. L'ho frequentata spesso a causa del fatto che è sede di una importantissima fiera mondiale del mio settore, alla quale partecipavo sempre con la mia azienda. La fiera è un territorio neutro, un punto di incontro internazionale di enorme interesse dove si incontra il mondo e si scambiano idee, si aumentano le conoscenze, si intrecciano rapporti. 

Graticci

Ci ho conosciuto un sacco di gente ed a volte questi contatti hanno travalicato anche il semplice ambito lavorativo. In fiera conosci molti aspetti delle abitudini della gente di altri mondi, le pieghe dell'animo umano, la diversità delle culture e la necessità di adattarti, di andare incontro agli altri, almeno di cercare di capirli, naturalmente se vuoi combinare qualche cosa. Ma poi arriva la sera e terminati gli incontri di lavolo, la raccolta di appunti, richieste, indirizzi, il punto su quello che hai visto, sulle novità che ti hanno stupito e dalle quali hai cercato di apprendere qualcosa di nuovo e di migliorativo, sei libero e quindi puoi andare a fare un giro esplorativo della città che ti ospita. E qui devo dire che il centro di Duesseldorf è proprio un bel vedere. popolato all'inverosimile di una movida densa ma tranquilla e fitta di locali, che si allineano gli uni dopo l'altro tra palazzi antichi, chiese storiche, portici e vie calpestate da secoli. Qui passi la serata in allegria, con colleghi o gente conosciuta in fiera, in birrerie degne di questo nome davanti a boccali smisurati, serviti da bei donnoni biondi dalle forme generosissime, che mettono subito di buonumore. Ah, la croccantezza di quei bretzel ancora caldi! Il liquido paglierino e schiumoso, fresco e leggermente amaro che scorre giù a lenire il bruciore dell'ugola che ha parlato a vanvera tutto il giorno e che va ad accompagnare un piatto di formaggio saporito e ricoperto di polvere di pepe o piccoli wurstel grigliati e saporosi. Una delizia. Ma il top dei top, quello che era un appuntamento fisso di ogni nostra calata in città erano un paio di ristoranti dove il piatto forte era lo Schwainshaxe, al forno (im Ofen), spesso oppure bollito (gecokhtes) in qualche raro locale da amatori. 

Di sera

Lo stinco di maiale che non è quello miserevole che trovi anche qui spesso precotto e maleodorante, piccolo eponimo in scala minore della leggenda nibelungica, ma il vero, unico e prestigioso stinco tedesco, mostruosamente grande, anche oltre il chilo, ricco, grasso e sfrigolante quando vene tolto dalla rastrelliera dove gli spiedi girano per ore ad indorare la superficie di una cotenna morbida e croccante dalla sapidità ricca ed avvolgente, che sparge attorno effluvi di profumi mitteleuropei. La crosta dorata si apre al tocco e la carne si disfa al sentire il rebbio della forchetta, la sua scioglievolezza ed il sapore delicato ma ricco, meravigliosamente dosato con le sue parti grasse, si fondono in bocca in un concerto di sapori spettacolari che ti portano a finirlo senza problemi, anche se alla vista sembrava enorme e superiore alle tue possibilità, pur notevoli di ingordo epulone. E' un po' come il boccale all'Oktober fest, non esiste il mezzo litro, ti faresti ridere dietro al solo tentare di ordinarlo. Nessuno, tra le centinaia di avventori che popolano quei luoghi di delizia, immagina neppure la possibilità di ordinarne metà o una parte, forse questa possibilità non è neppure prevista; lo stinco si ordina intero e tutto si mangia, inclusa la dovuta razione di crauti, che senza dubbio sono la morte sua, il giusto accompagnamento con la loro delicata acidità che si sposa a meraviglia, a pulire la grassezza delle carni. Secondo me, una gioia assoluta della vita da apprezzare proprio lì, tra archi medioevali e facciate a graticcio. Come questo popolo abbia potuto scatenare tragedie come quelle del passato, allora, ti diventa incomprensibile.

Case a graticcio

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2 commenti:

OLga ha detto...

Post moto bello,mi piacerebbe visitare la Germania!Buona serata.

Enrico Bo ha detto...

Te la consiglio assolutamente, è zeppa di posti sorprendenti

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