domenica 9 febbraio 2020

Cina 47 - Il fiume Li Jiang

Il fiume Li

Guilin - pagode sole e luna
Il turista medio arriva a Guilin con un solo scopo fondamentale: la crociera sul fiume Li, che è uno dei punti imperdibili degli spot turistici cinesi. Una intera giornata trascorsa sul fiume in un paesaggio irreale di alte colline tondeggianti coperte di foreste di cassia, tanto famose da essere ripetutamente rappresentate in ogni dipinto di tutte le epoche dell'arte figurativa cinese. Non bastasse ,una delle vedute più celebri è stata immortalata anche sulla banconota da 20 yuan, che ogni bravo visitatore deve portarsi in tasca per poterla estrarre nel momento in cui transita nel punto incriminato e farsi un selfie o una foto scattata da apposito professionista incaricato. Una routine insomma dalla quale è impossibile sfuggire. Il giro si può fare anche da soli, ma devi dannarti per raggiungere i vari punti chiave del giro per cui eccoci qua, nel giardino antistante l'hotel ad aspettare il pulmino che ci venga a caricare. Arriva in puntuale ritardo ma è tutto calcolato, in quanto siamo gli ultimi a essere caricati e quindi si riparte subito per il punto di raccolta profughi. Oltre a quattro ragazzi praticamente muti e immersi nella consultazione dello smartphone, carichiamo una famigliola di Cheng Du con una ragazza in vena di contatto umano che subito indaga sulla nostra provenienza, in modo che non ci si annoi nel tragitto. I genitori sono pieni di orgoglio nel sentire la propria, probabilmente unica progenie, che se la cava egregiamente con i nasi lunghi e quindi valuta di certo come ben spesi i soldi profusi nella scuola privata a cui manda la giovinetta di belle speranze. 

Comunque sia arriviamo al punto finale di raccolta e qui veniamo trasbordati su normali bus incaricati di transitare la fiumana di gente fino all'imbarcadero delle navi che dista più di mezz'ora. Nel tragitto la guida incaricata di gestire la mandria di questo pullman fa prima la classica vendita delle pentole (leggi cibarie di delicatessen varie da consumare durante il viaggio o successivamente) e poi spiega lo svolgersi della giornata. Caricati sulla nave, risaliremo il fiume per almeno 5 ore, poi caleremo a Yang Shuo, paesino caratteristico dove avremo un'oretta libera e poi si vedrà un'altro luogo storico prima di essere ricaricati su un bus che ci riporterà in centro a Guilin a tarda sera. Giornata piena insomma. Quando si arriva all'imbarcadero, la folla che tenta di salire a bordo è imponente, mentre schierate lungo la riva, da almeno una decina di punti ci sono le navi appaiate a cinque a cinque o più. Una cosa che mi ricorda molto gli imbarcaderi monstre sulle rive del Nilo, anche quelli con decine di navi ancora più grandi. Ragazzi quando sento i racconti di chi, venti anni fa o più, risaliva un fiume solitario su una piccola zattera formata da canne di bambù legate assieme e un pescatore coi cormorani che spingeva la stessa con una lunga pertica sullo sfondo di un tramonto rosso sangue, mi vien da sorridere. Ma perché non avete preso la zattera? Perché ci sono un po' più avanti eh, un centinaio almeno, anche loro appaiate in attesa della loro preda giornaliera, ma attenzione che anche qui le cose sono cambiate. 

In primo luogo le zattere non sono più fatte con le classiche cinque lunghe canne la cui punta veniva incurvata verso l'alto col l'aiuto del fuoco, in un lavoro lento e preciso compiuto dagli artigiani del fiume specializzati in questa produzione. No, adesso si usano analoghi per forma e dimensione, tubi di plastica gialla, similbambù, già prodotti con la necessaria curvatura, ma la zattera ricavata da opportuni incastri è dotata di rumoroso motore, che ti leva la poesia della risalita verso il sol dell'avvenir. Niente pertica per spingere sulle acque calme del Li, ma il barcaiolo se ne sta appollaiato al timone fumandosi una sigaretta, mentre il motore a poppa scoppietta facendo ruotare l'elica, senza neppure più tenere i pellicani finti legati per il collo. Quelli, assai rari anch'essi per la verità, stanno appollaiati su zattere solitarie che se ne stanno nascoste in qualche ansa, in attesa appunto di qualche turista che venga a fare una fotografia. L'uccello, stimolato, farà finta di buttarsi nell'acqua per prendere il pesce poi il finto pescatore farà finta di toglierglielo dal gozzo ristretto da un anello per impedire che faccia finta di buttarlo giù e quindi fingerà di gettarlo nella gerla finta da portare al mercato che non c'è più. L'unica cosa vera sarà la banconota che verserete come compenso finale. Comunque se siete in zona tramonto la barca si metterà anche a favore di luce, tutto compreso nel prezzo come i pescatori con le nasse giganti del lago Inle in Myanmar. D'altra parte ragazzi, volete stare voi a fare il pescatore da 10 Yuan al chilo per tutto il giorno quando potete prenderli ad ogni scatto senza sbattervi più di tanto? Anche i cormorani sono d'accordo su questo punto.

Ma voi mi direte echissene frega, voglio lo stesso la zattera  che sarà pure più rumorosa ma è più romantica e solitaria, vuoi mettere risalire il fiume a pelo d'acqua, stando attenti a non cascarci dentro piuttosto di essere ammassati sul ponte di un barcone in fila con altre decine, tra ragazzotte pigolanti, coi telefonini rivolti al cielo? Potreste anche aver ragione, ma attenzione, tutto nel celeste impero viene regolamentato affinché tu abbia il massimo della soddisfazione col minimo rischio, dunque a tutti coloro che hanno più di 70 anni è tassativamente vietata la zattera, forse per il timore di perderne affogati una congrua percentuale, quindi il dubbio non si pone. In Cina se una cosa è vietata, è vietata, a nessuno viene in mente di trasgredire, perché in fondo tutto è fatto per il tuo bene e per l'armonia generale. Barcone e muti. Saliamo tutti in fila e raggiungiamo il tavolo da sei assegnatoci e debitamente segnato sul biglietto. I nostri compagni di viaggio sono una coppia apparentemente sofisticata, lei con grandi occhialoni scuri che si appoggia mollemente allo schienale con aria tumistufi, non uscirà sul ponte a gustarsi il paesaggio per tutto il tempo, lui con spessi occhiali da intellettuale che controlla le sue carte con la descrizione della giornata; l'altra coppia, molto più giovane e tamarra, lei con ecopellicciotto bianco, minigonna e pancia debordante a rotolini e lui con pettorina di jeans firmati, catenone d'oro al collo, Rado al polso e codino annodato sul cocuzzolo. Forse l'emblema della nuova classe media cinese che dispone di svanziche. Scambiatici un segno di pace, si parte. 

Rimaniamo seduti all'interno guardando dai finestroni panoramici per quasi un'oretta, visto che il tempo inclemente ci regala una foschia, forse consueta sul fiume, che pur non impedendo la vista è davvero pessima per le fotografie. Poi arriva il pasto previsto, riso cosce do pollo e quanto di solito viene servito in questi lunch box del tutto compreso. Ma il cinese ama mangiare, quindi vedo che tutti si affollano al bancone bar per completarsi la tavola con ogni genere di squisitezza, aggiunte di gamberi di fiume, ravioli al vapore, e molto altro di difficile definizione. Intanto io mi trasferisco in coperta. Abbiamo già oltrepassato il punto dove sono ormeggiate le zattere, che però sono lì, desolantemente vuote in attesa di clienti, neanche lungo il fiume se ne vedono, probabilmente ormai sono un po' passate di moda. Navighiamo in fila, anche se la nave che ci precede e quella che ci segue sono quasi fuori vista così da darti la sensazione di una navigazione solitaria. Le anse continue del fiume provvedono ad incrementare questa sensazione. Attorno a noi, le cuspidi coniche alte dai cinquanta ai duecento metri cominciano a diventare più frequenti, in file sparse che dalla riva si allontanano nell'entroterra fino a confondersi con le colline più alte e più lontane. E' un paesaggio classico che hai già visto in mille foto e in cento disegni, pure dal vivo non stanca mai, tanto è strano e inconsueto. La visibilità scarsa, se da un lato viene maledetta dal fotografo in quanto uniforma e appiattisce il paesaggio, dall'altra lo rende onirico e pieno di fascino misterioso. Ma sì, è pur sempre uno spettacolo piacevole e la parte migliore deve ancora arrivare. Troviamo un posto buono per la visuale e lasciamo andare alla corrente.


SURVIVAL KIT

Giornata sul Fiume Li - E' l'escursione più nota e imperdibile da fare a Guilin e necessita di un giorno intero. La soluzione a pacchetto comprende due opzioni, la prima con la zattera che costa circa 100 Y a persona in meno, ma ha lo svantaggio di fare un percorso più breve, si parte più avanti lungo il fiume, di essere più rumorosa a causa del motore e per il pranzo a vostro carico dovrete fermarvi in uno dei tanti locali lungo il fiume. In ogni caso questa opzione è vietata per ragioni di sicurezza come già detto agli over 70. La seconda costa circa 500 Y a persona (trattate il prezzo, un po' di sconto lo fanno sempre) e prevede, transfert dall'albergo, bus fino all'imbarcadero di Zhu Jiang (40 min), crociera di 5 ore circa sul fiume, con partenza verso le 9:30 su nave a 4 stelle da 70 persone, con pranzo incluso, arrivo a  Yang Shuo verso le 14:30, dove avrete circa un'ora per girare per il paese, dove qualcuno si ferma a dormire, poi bus fino al parco della minoranza Dong dove si sta fino alle 18, da qui il bus vi riporterà verso le 19:30 al centro di Guilin all'inizio della strada pedonale. Anche se la pressione turistica è micidiale, il paesaggio è comunque bello da vedere. Il tutto in teoria si può fare anche da soli, considerate però lo sbattimento di taxi per l'imbarcadero (30/40 Y) il biglietto della nave (credo 200 Y), L'ingresso al Parco e il taxi per arrivarci. Il bus di ritorno a Guilin. Alla fine il costo dovrebbe essere più o meno lo stesso.



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