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I tetti |
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Il caffettiere |
Siamo usciti presto stamattina, in albergo dormono ancora tutti. Seguendo per una decina di chilometri il silk and horse trail, Apple vuole portarci da un amico che, in un paesino Yi, sulla collina a sud di Shaxi, ha aperto una guesthouse ed è anche un appassionato di caffè. Se li fa arrivare da tutte le parti del mondo e poi studia le sue miscele particolari per proporle ai suoi ospiti. Per carità uno dei tanti modi di inventarsi un business, penso, intanto che risaliamo a piedi il viottolo che si infila tra le case fino in cima al paese, schivando un gruppo di capre pelose dalle corna ritorte. La grande casa ha una terrazza magnifica che domina la valle; sotto, abbracci con un'occhiata tutti i tetti del paese stretti gli uni agli altri e divisi solo da un dedalo di vicoletti che dall'alto scompaiono, nascosti dagli alti muretti che circondano le abitazioni ricoperte di tegole grige. Più in là, le distese di risaie tagliate dal corso del fiume. Beh, diciamo che starsene qui allungati sui divanetti ad ammirare il panorama delle montagne che orlano la valle mentre il ragazzo ci racconta delle sue miscele, non è poi così male; respiri un'aria di ozio tranquillo, dall'alto non noti neppure le rare macchine che percorrono la strada; potresti davvero essere in un altro tempo a discutere di canapa e sorgo riscaldandoti ai raggi del sole d'inverno. Intanto si prova una miscela di caffè locale dello Yunnan, lo coltivano su queste colline, dall'aroma dolce e acido allo stesso tempo.
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Copricapi |
Il ragazzo ha un marchingegno di sua ideazione con il quale fa scorrere l'acqua bollente attraverso un cono di polvere di caffè, piuttosto abbondante, che non essendo a pressione porta nell'infuso solo l'essenza della bevanda, che risulta così molto profumata anche se meno spessa. Poi è la volta della sua miscela preferita, composta a metà di arabica e robusta, fatta con materiale che gli arriva direttamente da Brasile, Honduras e Indonesia, molto forte e decisa, infine una terza etiope, 100% arabica, leggera e molto delicata. In effetti sono tre bevande diverse, da sorseggiare guardando il paesaggio e accarezzando il testone di un bel cagnolone che infila il muso in mezzo alle mie gambe in cerca di coccole. Come non accorgersi del tempo che passa. Poi torniamo a Shaxi, oggi è venerdì, il giorno di mercato, uno degli ultimi rimasti sul silk and horse trail, che si svolge da secoli ogni settimana. E' davvero affollato di gente che arriva dai villaggi delle colline, ma poche sono le donne che ancora vestono il costume tradizionale. La maggior parte è imbardata in giacche a vento, piumini e spessi calzoni, perché non fa caldissimo, alla fin fine siamo in inverno a tutti gli effetti. I cappelloni tradizionali degli Yi o dei Bai sono stati sostituiti da più comodi berrettucci lasciati in eredità dalla tradizione delle comuni maoista e si vede ancora circolare negli anziani qualche giacchetta blu sotto i pastrani pesanti.
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Minoranza Bai |
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Minoranza Yi |
Quasi tutte portano sulle spalle una piccola gerla di vimini multiuso, per portare qualche prodotto al mercato ed offrirlo sugli angoli e sui marciapiedi lungo la strada, in generale verdure dell'orto, infine per portarsi a casa qualche prodotto acquistato durante la mattinata. Naturalmente c'è la solita montagna di verdure, molte strane al nostro occhio o mai viste e frutta bellissima, sempre di grande pezzatura, decisamente più cara che in Italia. Ci sono grappoli d'uva con acini grossi come albicocche, mele giganti, nashi avvolti in retine di plastica, pomeli di oltre venti centimetri di diametro. La zona carne è piena di macellai in attività che squartano mezzene, disossano cosci di maiale, tagliano muscoli rossi a grandi tocchi mostrandone ai passanti la qualità. Compro un po' di frutta e poi sbocconcello un panino al vapore che una donna offre all'angolo delle due vie principali. A giudicare dalla coda che li aspetta, mentre li estrae da un padellone dopo aver sollevato il grande coperchio di alluminio, devono essere una specialità. Il mio è ripieno di patate e sottaceti, diciamo che si poteva anche vivere senza. A un ristorantino mussulmano, pare rinomatissimo anche se un po' lurido all'apparenza, ci mangiamo una zuppa di noodles effettivamente molto buona, poi si continua la passeggiata tra i banchi del mercato che occupa quasi tutta la parte sud della cittadina fino alla strada principale, dove c'è un intasamento di mezzi parcheggiati alla meglio.
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Archi |
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Il basso |
Il centro invece è quasi deserto, anche i turisti sono tutti al mercato e te lo puoi girare con calma. La piazza principale in effetti è molto suggestiva specialmente adesso che non c'è quasi nessuno. Dall'interno del tempio museo, arriva intanto una musica lieve. Nell'ultimo cortile, una decina di anziani musicisti stanno facendo un concerto di musica tradizionale con strumenti antichi, per la maggior parte a corda, alcuni ad arco, altri a plettro, due flauti, poi un tamburo e un basso continuo che marcano il ritmo. Qualche spettatore è seduto tra gli alberi del cortile su panche di legno. Se chiudi gli occhi puoi tornare tranquillamente indietro di secoli. Nelle sale del tempio che circondano i cortili successivi è disposta una sorta di museo della religione, con i vari oggetti sacri utilizzati nelle cerimonie, statue antiche, dipinti. Puoi passare anche parecchio tempo con lo sguardo rivolto in alto ad ammirare i portali complessi, i soffitti, le travi scolpite e dipinte sulle volte. Fuori, tranquille vie circondate di case antiche ben conservate, con le porte aperte che ti permettono di buttare un occhio nei cortiletti interni. Poi prendiamo la macchina e usciamo dal paese per andare verso nord ad un altro dei punti interessanti di questa valle, la montagna di Shi Bao Shan.
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Gran Bollito |
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Templi nella montagna |
In quanto anziani, non paghiamo l'ingresso nel parco ma solo i 10 Y del pulmino che porta all'inizio del percorso, che per la maggior parte è costituito da interminabili gradinate che risalgono la montagna. Certo è fatica dura per i bolsi camminatori della domenica dalle ginocchia cigolanti, ma il paesaggio attorno è davvero superbo, con la foresta fitta e verdissima che ricopre i fianchi delle montagne a perdita d'occhio. Di tanto in tanto tra gli alberi spuntano le cuspidi di piccoli templi sperduti nelle vallette laterali. La salita è faticosa, ma al fine, con il passo cadenzato dell'alpino, anche se scandito da una serie di mantra non propriamente tradizionali, si giunge alle ultime rampe in pietra che conducono al tempio di Shi Jiong, detto della campana di pietra, ricco di sculture ed angoli panoramici sulla foresta circostante, di intonazione decisamente tibetana, con le sue figure mostruose ed i guardiani terrifici del buddismo tantrico a guardia delle porte di ingresso. Sono sudato marcio, ansimante per la fatica, mentre la temperatura esterna piuttosto fresca comincia a gelarmi la schiena. Insomma tutti i presupposti per ammazzare l'anziano pellegrino. Intanto da qui si sviluppa lungo il fianco della roccia un cammino di decine di grotte che contengono una serie di sculture religiose molto raffinate e di grande qualità artistica, oltre che essere meta di pellegrinaggi devoti.
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La grotta n.8 |
La caratteristica più importante del sito è data dal fatto che oltre alle figure dei grandi re del regno Nanzhao che raccontano scene di corte con dignitari che arrivavano dall'India e dalla Persia, elefanti ed altri animali, segno dei contatti che lo Yunnan aveva a quel tempo con i più lontani paesi asiatici, la maggior parte delle sculture riguardano figure femminili, a sottolineare la decisa struttura matriarcale che ha sempre avuto la cultura Bai. I camminatori che si avventurano su queste balze, non sono moltissimi, tuttavia noterete un certo assembramento davanti alla grotta numero 8, detta la caverna della Yoni, la cui parete di fondo è quasi interamente occupata da una curiosa figura, non è chiaro se naturalmente prodotta dall'erosione delle acque nella roccia o da aggiustamenti scultorei successivi, che rappresenta un gigantesco organo genitale femminile, lungo la cui fessura scorre un rivolo di acqua sorgiva a mantenerla sempre umida e muscosa. L'immagine è oggetto di particolare venerazione da parte di gruppi di donne che fanno voti al fine di avere figli sani e numerosi e naturalmente della curiosità dei turisti maliziosi. Comunque sia la serie di sculture di queste grotte è pregevole ed il continuo saliscendi tra le rocce appare meno penoso di quanto non sia nella realtà. Non rimane poi che attraversare il bosco della sommità, ammirare la valle, se la foschia lo permette e poi dedicarsi alla discesa, una interminabile scala che percorre fino al fondo il fianco della montagna. Occhio alle ginocchia e a non scivolare dai ponticelli malfermi che attraversano i deliziosi ruscelletti, mentre la nostra Apple ti racconta delle innumerevoli erbe medicinali, funghi e licheni che spuntano nel sottobosco. L'albergo con il suo giardinetto dalle cascatelle gorgoglianti è ancora molto lontano.
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Il parco Shi Bao Shan |
SURVIVAL KIT
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La vallata di Sha Xi |
Sha Xi - Piccolo paese antico sul silk and horse trail. Di certo il meglio conservato e apparentemente "naturale". Uscite più o meno a metà dell'autostrada Dali-Lijiang e percorrete ancora una ventina di km verso ovest. Cercate di dormire in paese dove ci sono moltissimi alberghi ricavati da antiche case a tutti i prezzi (da 200 Y in su ce ne sono di bellissimi). E' bene soggiornare di venerdì per vedere, al mattino, il mercato settimanale, dove si può trovare qualche donna Yi e Bai in costume. Da vedere il
tempio Xin Jiao costruito nel 1400 dalla dinastia Ming (all'interno concerti di musica tradizionale due/tre volte al giorno, offerta libera e museo della religione);
la casa Ouyang Courtyard (ingr. 10 Y) di proprietà di un ricco mercante con sculture, e mobili d'epoca ma soprattutto esempio importante dell'architettura Bai.
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Le grotte del parco Shi Bao Shan |
Pare che le finestre, che si aprono e chiudono con perfetta tenuta, siano ancora le originali di secoli fa; il
ponte di pietra ad arco Yujin, appena fuori le mura, punto classico per i fotografi alla sera quando la luce mostra condizioni eccezionali. Il luogo è tra i favoriti dalle coppie di sposi per le foto ricordo. Appena fuori città, a circa 15 chilometri,
il parco di montagna di Shi Bao Shan (ingr. 30 Y) con il famoso Tempio sospeso del 1300 ed un percorso nella foresta attraverso una serie di grotte che contengono sculture di ogni tipo, oggetto di pellegrinaggio. Per il percorso classico (ben segnalato) calcolate almeno tre ore, piuttosto faticose,che includono una discesa finale di almeno 1000 gradini. Naturalmente troverete un certo affollamento alla imperdibile grotta n.8 (Yoni Grotto). Dall'alto vista magnifica sulla valle di Shaxi. Dedicate a questa escursione un pomeriggio perché ne vale la pena.
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Verdure |
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Il tempio Xin Jiao |
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Portanr la gerla |
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