lunedì 3 febbraio 2020

Cina 42 - Wu Ling Yuan National Park


Wu Ling Yuan


Tian zi mountain
Il ritorno in città è semplice, siamo a metà pomeriggio ma non piove più. Il bus 102 è un circolare quindi non torna come pensavo alla nostra stazione distante solo tre fermate, quindi rimango dubbioso vicino alla palina a studiare il da farsi. Chiedo in giro, una signora si affretta a chiarire che non mi capisce, mentre una ragazza inforca subito il telefono e il traduttore automatico risolve il problema, ma è ovvio è il 101 che fa il giro al contrario. Così torniamo facilmente alla base, anche se valutando il percorso si poteva fare anche a piedi. Ormai ci si riesce ad orientare abbastanza bene. Poi usciamo per il solito boccone, ormai per non sbagliare andiamo nel ristorante di ieri e poi alla superette all'angolo che vende della bella frutta dove ormai la cassiera mi conosce e mi sorride e la cena è sistemata. In albergo ci aspetta il nostro Rocky, un nome un programma, che dalla struttura qualche tiro di boxe dovrebbe averlo fatto, con la faccia dispiaciuta, che annuncia che anche per domani è prevista nebbia. Ma non disperiamo, non si sa mai, intanto facciamo un bel ripasso sul giro da fare nel parco di Wu Ling Yuan, che essendo piuttosto vasto ha diverse soluzioni possibili. Per fortuna la cartina è molto chiara e Rocky conosce assai bene l'argomento e mi sembra che ci stia dando le dritte giuste anche se scrolla la testa, pessimista. Rimane il tempo per dare un'occhiata alla TV, cosa che mi sembra interessante quando sono in un paese straniero, in particolare la pubblicità che in generale racconta bene il sentiment delle diverse nazioni. 

Gold Whip Stream trail 
Qui per esempio, sono molto presenti gli spot sui medicinali, che raccontano di un popolo che è sempre stato un po' ipocondriaco ed in cerca di miracolose panacee che risolvano le piccole magagne di tutti i giorni. L'altro argomento particolarmente battuto è quello delle specialità mangerecce, che rimarcano come la cultura del cibo e della cucina siano molto interessanti per lo spettatore cinese. Naturalmente, ma questa mi sembra una piaga comune a tutto il mondo, in ogni programma di tutte le centinaia di canali, si fa da mangiare. Anche qui dunque sovraesposizione di cuochi e compagnia bella. Per il resto telenovelas e film locali. Poi ogni provincia ha diversi canali propri nei quali compaiono programmi di propaganda sulle magnifiche realizzazioni che il governo locale sta facendo, ma alla fin fine non in misura troppo pervasiva. Meglio dunque andare a nanna dopo una doccia bollente, perché tra umidità, pioggia e nebbia la giornata è stata comunque piuttosto frescolina, almeno la temperatura percepita, come si dice adesso. Il nuovo giorno si apre invece con una luce chiara e carica di promesse, vuoi che finalmente abbiamo un po' di fortuna? In effetti, buttando un occhio fuori dalla finestra le nuvole sembrano alte e non troppo scure. Rocky ci aspetta disotto e ci rassicura sul fatto che forse il meteo sta svoltando e non faremo un buco nel vuoto andando oggi al parco. D'altra parte non abbiamo altra scelta visto che domani ce ne andremo. Ripassiamo ancora l'itinerario, poi lui ci vuole assolutamente accompagnare alla stazione dei bus per essere sicuro che non sbagliamo mezzo. Tra l'altro mi indica anche le postazioni di Bank of China, le uniche dalle quali si possono mungere un po' di contanti con le carte non cinesi, dato che siamo un po' a corto. 


Torri
I pilastri del cielo
L'operazione riesce felicemente e quindi eccoci sul bus che in una quarantina di minuti ci porta a Wu Ling Yuan, oggi forse il parco nazionale più noto della Cina dopo che qui è stato girato il film Avatar. Dal terminal del bus c'è ancora un chilometro circa per arrivare all'ingresso principale, ma basta seguire il viale principale per arrivare alla biglietteria.Da qui partono i pulmini per le varie destinazioni. La cartina è ben dettagliata e sono segnate anche le difficoltà dei vari percorsi oltre ai minuti necessari per percorrere i vari tratti. Affrontiamo subito la parte più bella ed a buona ragione, famosa del parco, prendendo la cabinovia che porta fino all'area di Helong, da cui partono molti sentieri che portano ai tanti belvedere che affacciano sulle cosiddette montagne Hallelujah, note nel film come le montagne volanti. C'è molta gente che si assiepa nei sentieri e sulle varie balconate, ma l'umore è euforico, visto che le nuvole sono alte e la visibilità è buona. Come tutti i posti dei quali hai già visto tante magnifiche fotografie, di grandi artisti che comunque tu non potrai mai sperare di uguagliare, c'è sempre il timore di essere delusi dalla realtà, che oltretutto non presenta mai lo stesso favore di luce e di condizioni ottimali, ma qui bisogna davvero dire quello che vedi, supera ogni aspettativa. La bellezza selvatica di tutta questa foresta di torri di diorite alte centinaia dimetri che popolano la valle sotto di noi, non ha eguali, per lo meno non che io conosca. In fondo tutta la gente è confinata sui sentierini e se ti appoggi alle balaustre e butti l'occhio in giro, vedi soltanto paesaggi fatati, picchi aspri, valli profonde.

Il ponte di pietra
Pinnacoli
Il tutto appare come un mondo di fiaba, un pianeta dove l'uomo non è ancora arrivato, dove ti aspetti che da un momento all'altro parta da dietro una parete verticale esca un volo di creature aliene e che le foreste fitte nascondano animali sconosciuti acquattati tra i rami. Certo incide molto la suggestione del film che, devo dire aveva utilizzato questo scenario in maniera davvero magistrale. L'altro aspetto è la suggestione dei dipinti cinesi, quei meravigliosi rotoli verticali (立軸, lìzhóu) in cui in tante epoche diverse, gli artisti hanno raccontato proprio questi paesaggi, dove la natura occupa interamente la scena coi suoi pinnacoli coperti di alberi dalla crescita stentata e contorta, dove l'uomo è sempre rappresentato come una piccolissima entità, laterale e quasi seminascosta e sovrastata dalla potenza della natura. E quella ispirazione non puoi che immaginarla presa da qui, di fronte a strapiombi che si perdono in basso tra alte cime di alberi verdi che nascondono gli strettissimi passaggi alle basi delle guglie di pietra formatesi in milioni di anni di lenta erosione da torrentelli minuscoli, il gorgogliare dei quali non riesce ad arrivare fin quassù. Attraversiamo un grande ponte di pietra naturale che porta fino a un minuscolo tempio sulla cima di una di queste torri, altro soggetto amato dai pittori e a quanto pare anche dalle coppie di innamorati che quasi stanno facendo crollare la piccola balaustra per accedervi sotto il peso di centinaia di lucchetti dalla complicata fattura, circondati da nastri rossi con scritte bene auguranti o che giurano amore eterno.

Verso il ten miles gallery
Il fondo della valle
Qualche scimmia salta tra i visitatori in cerca di cibo, animali che ti riportano alla dimensione terrestre, mentre una nebbiolina leggera circonda la base di molte colonne di pietra mostrandole come sospese nell'aria, le famose montagne volanti di Pandora e rimani lì a guardarti intorno meravigliandoti ad ogni passo, ad ogni curva che ti porta oltre una costa e ti mostra nuovi panorami, con punti di vista diversi. Così dal Primo ponte sotto il cielo (天下第一桥) passiamo al Pilastro che sostiene il cielo e arriviamo alle Anime perdute (迷魂台), una serie di guglie e pinnacoli che appaiono come uomini che vagano nelle nebbie dell'Ade e tra le quali si ha un senso di perdita dell'orientamento. Dopo tre orette che passano in un attimo, ti sembra di non essere mai sazio e vorresti rimanere ancora a lungo, ma bisogna decidere di proseguire il giro come programmato se non vuoi rimanere anche tu tra le scimmie a mangiare noccioline. Un'ultima occhiata alla zona alle nostre spalle del monte di TianZi e poi decidiamo di proseguire secondo il programma che ci eravamo fatti, visto che il tempo è stato benevolo e ci ha accompagnato addirittura mostrando una gran voglia di far comparire qualche raggio di sole. Dunque non prendiamo il sentiero in discesa che in un paio d'ore porta fino alla base delle torri per utilizzare un trenino monorotaia che percorre la cosiddetta galleria naturale detta delle dieci miglia fino al punto di ingresso. 

I rami di sostegno
Guglie
Invece con un apposito pulmino arriviamo fino all'altrettanto famoso Ascensore dei cento draghi (白龙天梯) che permette in qualche minuto di scendere i 335 metri che dividono la cresta dal fondo della valle, consentendo di ammirare il paesaggio attraverso la sua parete di vetro. Altri cinque minuti di pulmino e siamo alla partenza della lunga passeggiata che percorre una strettissima valle scavata da un torrente detto Gold Whip Stream (Jinbian Xi - 金鞭溪) lunga circa otto chilometri, circondata dalle alte torri di pietra delle montagne Halleluyah. Praticamente un paio d'ore di camminata con la testa rivolta verso l'alto, non sapendo da che parte girarti per apprezzare il migliore punto di vista in una galleria verde di alberi dai rami che scendono fino a lambire le acque, che scorrono qui lente, là più vivaci, tra cascatelle, laghetti deliziosi, specchi d'acqua verdi ed oleografici. Passi sotto a pareti strapiombanti che sembrano crollare ad ogni momento. Anche qui il senso popolare, che vede in ogni sasso ed in ogni albero, un segno teistico di trascendenza, vuole al passaggio che si aggiunga un rametto sotto la roccia in bilico, come se quella piccola cosa, unita a tante e tante altre, fosse sufficiente a sostenere il gigantesco pilastro di roccia sovrastante. Il cancello dell'uscita è ancora lontano, le gambe dopo una giornata di cammino, quasi completamente andate, ma accidenti che bella giornata! 

Halleluyah mountains


Mappa del parco


SURVIVAL KIT

Bailong elevator
Wu Ling Yuan National Park - E' la perla della città, nota e sovraccarica di turisti. Nel caso il tempoe la visibilità sia buona suggerisco questo itinerario di una giornata. Bus dalla stazione centrale degli autobus fino al terminal. Poi 1 km a piedi fino al Wulingyuan ticket office (40 minuti - 13 Y). Ingresso over 65 - 8 Y perpulmino fino al Cable car (15 minuti). Poi prendere la funivia (7 minuti - 32 Y), all'arrivo altri 5 minuti di pulmino per arrivare al Tianzi mountain Helong park, dove comincia un sentiero circolare che conduce a tutti i punti panoramici dai quali si vedono le valli e le torri di pietra del parco che vi occuperà almeno 2.30/ 3 h. Ultimata questa parte potrete prendere un pulmino (incluso, 40 minuti) che attraversa la parte alta ovest del parco, per arrivare fino all'ascensore, lungo un sentiero a piedi per una decina di minuti. All'ascensore panoramico (Bailong elevator - 65 Y) con grande terrazza sulla valle, di norma c'è molta coda. Scesi a valle 5 minuti di pulmino per arrivare all'inizio del Gold Whip Stream trail di 8 km in piano che vi porterà fino all'ingresso Forest park ticket office. Ricordatevi che se scegliete questo itinerario e arrivate alla base dell'ascensore non avrete altra possibilità se non fare tutto il sentiero (in piano), calcolate almeno 2 h. Di qui pullman per tornare in città (40 minuti - 12 Y). 

Una valle
In tutto questo giro abbiamo fatto circa 30.000 passi quasi tutti in piano, stando al calcolatore del telefonino. In alternativa (se la visibilità in alto è scarsa. Scendere lungo il sentiero che porta fino al fondovalle della Ten miles gallery, dove la monorotaia vi riporterà all'entrata. Questo itinerario meno paesaggistico diventa molto interessante soprattutto in primavera in quanto la fioritura è molto rigogliosa. Se si hanno più giorni si possono vedere altre aree laterali del parco come la Yangjiajie, lo Yellow stone village, Laowu Chang e le risaie del cielo che sembrano essere sospese nell'aria tra i pinnacoli di roccia. Nel caso abbiate un giorno ulteriore, da un paio di anni è stata aperta una nuova attrazione che ai cinesi piace moltissimo, infatti è sempre affollatissima. Si tratta del Zhangjiajie Grand Canyon glass bridge, una grandissima valle dove è stato gettato un ponte con il fondo di vetro per dare a chi lo attraversa la sensazione di essere sospeso a trecento metri sul vuoto lungo mezzo chilometro alla modica cifra di 222 Y inclusa assicurazione.

Zhangjiajie Glass Bridge
Il glass bridge




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Pilastri




Lucchetti dell'amore





2 commenti:

Simona ha detto...

Il costo per il ponte è esagerato!!

Enrico Bo ha detto...

Comprende anche l'entrata al canyon

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!