mercoledì 11 dicembre 2019

Cina 15 - Verso Dali


Donne di etnia Yi

Xiao Shi Lin
Nel cielo, mentre lasciamo la foresta di pietra al suo immutabile destino, compare un timido sole, dopo che per tutta la mattinata aveva minacciato pioggia. Bastano pochi raggi e il grigio delle nuvole spesse si muta in un chiarore celestino e tutto sorride di più, a cominciare dai prati verdi, punteggiati di aiuole fiorite e ben curate come si addice ad un parco "naturale" dove tutto deve corrispondere al solito concetto confuciano di armonia. Intendiamoci è tutto di certo più bello di un luogo mal curato e coperto di sterpaglie, ma in occidente il nostro concetto di naturale è diverso, così siamo portati a criticare sia quando è tutto sporco e mal tenuto, sia quando invece è tutto ben pulito, perfetto e civettuolo. Siamo fatti così. Certo devo dire che mi aspettavo un clima più invernale accompagnato da un cielo pulito, invece la coltre di nuvolaglia incombe decisa facendoti continuamente rimpiangere di non avere con te l'ombrello, che non si sa mai. E dire che Yunnan (云南) significa proprio "a sud delle nuvole", come a significare che il monsone che insiste per tutto l'autunno sulle province meridionali della Cina, non dovrebbe che lambire questa estrema propaggine meridionale del paese, rimasta sempre piuttosto isolata, senza sporcarne che marginalmente l'azzurro che la quota pretenderebbe, quasi tutto il territorio è al disopra dei 1800 metri, lasciando poi solamente una serie di sbuffetti bianchissimi quando la china si inerpica oltre i contrafforti che lo separano dall'immenso altipiano tibetano. 

Un banchetto
Lo Yunnan è la terra delle minoranze e proprio questo suo isolamento orografico gli ha mantenuto nella storia, una certa autonomia; solo lambito dal potere centrale della dinastia mongola, tanto è vero che Marco Polo lo nomina solo di sfuggita, occupato nominalmente dai Ming e dai successivi Qin e rimasto fuori dall'occupazione giapponese. I tanti popoli che lo hanno abitato arrivavano nella maggior parte dei casi da sud, dalle giungle e dalle montagne del Vietnam, della Birmania e del Laos, con i quali confina e hanno visto sempre non proprio di buon occhio le masse di Han che sono arrivati nel tempo, mantenendo le proprie tradizioni che, fino a pochi decenni fa, si traducevano anche esteticamente nei vestiti che le donne esibivano nei mercati e nella vita di tutti i giorni. Gli Yi sono uno dei gruppi più numerosi, all'incirca 3 milioni con i vari sotttogruppi e anche se i vestiti delle donne vengono ormai usati solamente in occasioni di festa, parlano ancora una propria lingua e rimangono in parte fedeli alla loro cosmogonia animista che rifà la nascita del mondo ad una tigre primordiale, dai cui occhi sì formò il sole e la luna, dai peli le foreste, dal sangue i fiumi ed i mari e così via, fino alle ossa che hanno dato vita alla razza umana, arrivando poi ad un diluvio disastroso e alla storia di un uomo probo che salva l'umanità con la solita barca e che ebbe tre figli da cui nacquero le diverse razze umane. 

Aspettando che apra il negozio
Niente di nuovo sotto il sole, non vi pare? Deve essere girata la voce. Questo vado ragionando mentre torniamo verso Kunming. Ci fermiamo un poco nella zona della fiera, siamo in anticipo al nostro appuntamento e quindi ne approfittiamo per farci due noodles con le verdure. Intanto non resisto ad una donnina che passa tra i tavoli con due ceste di fichi viola grossi come mele, davvero straordinari, quattro fanno mezzo chilo circa e ce li pappiamo di gusto, dolcissimi e profumati, anche se costano un occhio. Già la frutta cinese! I cinesi considerano la frutta come un alimento speciale, un lusso, che si porta come regalo, ad esempio, quando si va in visita da qualcuno e deve essere assolutamente bella grossa, profumata e matura; viene selezionata per questo e tra le altre cose costa anche piuttosto cara, come da noi o anche di più. Però in specie qui al sud ce n'è una varietà straordinaria, dalle comuni mele che non ho mai visto così grandi, ai nashi ed a tutta la serie dei frutti tropicali, molti dei quali del tutto sconosciuti a noi. Anone, carambole, rambutan, litchi, durian puzzolenti, manghi colossali e una sorta di prugne-albicocche croccanti e saporitissime, traslucide e trasparenti dal gusto straordinario. Melograne enormi, papaye, ananas, agrumi di ogni tipo e dimensione fino ai colossali pomelos e naturalmente una grande varietà di banane. Insomma ce n'è da sfogarsi e bisogna dire che se hai problemi con la cucina locale, ti risolvono molte situazioni difficili di buchi nello stomaco. 

Peperoncino
Intanto arriva l'ora del nostro appuntamento in stazione con l'amico Keith che mi dovrebbe avere già procurato i biglietti del treno per Dali. E' un tipo particolare Keith, che ho conosciuto attraverso contatti sulla rete. Ha vissuto parecchio nello Yunnan, che conosce a menadito e qui ha formato una specie di cooperativa di ragazzi che si propongono come guide locali e sembra uno dei pochi che vi prepara itinerari personalizzati che ancora contengono qualche aspetto fuori dei punti più turistici nella speranza di cogliere ancora qualche situazione reale e un po' meno turistico delle culture locali. Il ragazzo (che poi ha almeno 50 anni) vive un po' qui, un po' in Birmania e India e di tanto in tanto torna in Nuova Zelanda, sua patria lontana ad accudire ad anziani genitori. Tuttavia ha davvero una ottima conoscenza del territorio e devo dire che la scelta è stata ottimale. Intanto siamo alla stazione ferroviaria di Kunming che si mostra caotica e sovraffollata come tutte le stazioni che si rispettino e ci vuole un attimo ad inquadrare il meccanismo per non perdersi tra i meandri delle varie direzioni e dei vari mezzi di trasporto. Comunque questa volta abbiamo preso il treno veloce, un mezzo che sta cambiando drasticamente le comunicazioni all'interno del paese. Tutto è avvenuto nell'ultimo decennio, comunque si può dire che oramai non c'è più nessuna città al di sopra del milione di abitanti che non sia collegata dai treni ad alta velocità che superano i 200 km/h.

Al mercato
Tutto questo ha facilitato davvero drasticamente le comunicazioni attraverso il paese. Decine di migliaia di chilometri di nuove linee sono state costruite in un tempo inferiore a quello che serve a noi per fare una linea della metropolitana. Anche qui a Kunming la stazione degli HST (High speed train) è separata dall'altra dei treni normali e da quella degli autobus, comunque c'è una gran folla che aspetta, dato anche che a vedere il tabellone ne parte uno ogni quarto d'ora, venti minuti per le varie direzioni. Comunque individuato il nostro gate, biglietto alla mano, saliamo sul treno giusto, almeno così sembra. Basta mettersi sulla banchina giusta davanti al numero della carrozza stampata sul biglietto stesso e quella si ferma proprio lì davanti, come per magia, i numeri dei posti sono assegnati, non c'è l'assalto alla diligenza che ricordavo un paio di decenni fa e anche le nostre valige e gli zaini da packpackers geriatrici non fanno fatica a salire con noi agevolati da gente sorridente che ci fa spazio. Il treno parte ed in un attimo supera i 200, la periferia di Kunming scorre via veloce e poi corre tra le verdi montagne coperte di foreste fitte. Poche le case sparse ed i villaggi nascosti nei fondo valle, mentre scende la sera. Qui alle sei è già buio. Non fai a tempo a tapparti il naso per non essere ammorbato dagli effluvi degli instant noodles in scatola che la donnina del treno vende ai voraci passeggeri che le due ore di viaggio sono belle e che passate ed è ora discendere a Dali, dove già ci aspetta Apple che starà con noi nei prossimi giorni.
Dragon Fruit

SURVIVAL KIT

Frutta
Tour dello Yunnan - In linea teorica si può benissimo organizzarsi da soli e con pazienza un giro della provincia in totale autonomia, utilizzando treni e bus, come ho già detto, se avete una certa dimestichezza in queste cose. Considerate tuttavia che questo vi prenderà molto più tempo che se disporrete di un auto privata. Questo mezzo, benché più costoso, non solo vi farà risparmiare giorni ma vi consentirà di percorrere un itinerario più approfondito con soste nei vari paesotti con la possibilità di vedere ancora alcune realtà meno toccate dal turismo di massa. Dopo attenta analisi mi sono rivolto al gruppo Lijang Guides che Keith ha creato in zona. E' stata un'ottima scelta che consiglio tranquillamente, sia come costi assolutamente ragionevoli e competitivi (d'altra parte è citato anche sulla Lonely Panet, quindi totalmente affidabile), sia per la professionalità e la competenza di Apple che ci ha accompagnato nel giro, con molta flessibilità, adattando il tutto alle nostre esigenze.


Keith Lyons - keithalyons@gmail.com 
WhatsApp +64 22 425 1202   Skype - skypekeithlyons   WeChat - happysheepnz

Lijiang Guides - No.1 tailor-made travel agency in Yunnan - recommended by Lonely Planet since 2005 - 
Winner Travel & Hospitality Awards (Yunnan) 2018 & (China) 2019

Mi è sembrata la migliore soluzione in assoluto

Gustosi vermi fritti al peperoncino

Ravioli al vapore
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:




Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!