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Alla stazione |
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Una via di Dali |
E' ormai notte e per arrivare alla città vecchia ci vuole ancora una mezz'oretta di macchina. In realtà la Dali (大理) moderna è una grande città di oltre mezzo milione di abitanti, in continua espansione, nella quale molti arrivano da ogni parte della Cina, proprio perché qui il clima è migliore, le opportunità aumentano e il governo ormai favorisce apertamente gli spostamenti verso le aree periferiche proprio per sviluppar le economicamente al pari di quelle della costa che già corrono per conto proprio. Qui inoltre c'è il traino turistico della Old Dali, la città vecchia che porta orde di turisti ogni giorno, la qual cosa rappresenta un giro di affari niente affatto secondario. In questa ottica da qualche anno si è posta particolare cura nel sistemare al meglio, secondo i criteri cinesi, questa antica città per renderla attraente a chi ci arriva. Questo significa restauro pesante di ogni struttura esistente e moltiplicazione all'infinito di ogni attività commerciale volta a questo scopo. La città di Dali infatti era una piazzaforte costruita in epoca Ming, con una struttura quadrata di mura e un reticolo di vie perpendicolari secondo la collaudata struttura architettonica del tempo, che si può ben assimilare nelle forme a quella di un accampamento romano con tanto di cardo e decumano che la incrociano e le quattro porte al centro dei lati. Le case a due piani di struttura praticamente identica, mostrano la parte commerciale direttamente sulla strada, una corte interna e le stanze dove vivono gli abitanti nella parte superiore, ricoperta dai classici tetti spioventi con le note tegole ricurve che mostrano sul lato esterno ornamenti e finiture eleganti.
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Ravioli e panini al vapore |
Per la verità ormai non è più possibile distinguere le parti genuinamente antiche e quelle ricostruite sui modelli originali, puoi notare solamente qualche bella porta un po' consumata dal tempo, raffrontata a quelle di uguale modello ma chiaramente recenti, seppure esibiscano elaborate sculture nei pannelli che le sormontano. Le stesse mura della città, sono assolutamente complete con tanto di merlatura e il lavorio della muffa e delle intemperie ha già provveduto ad assimilare le parti ricostruite con le antiche confondendole completamente. Passeggiando alla sera nelle vie sovraffollate di turisti che qui arrivano da ogni parte del paese, sei assediato da una fantasmagoria di luminarie colorate, lanterne rosse e lampadine occhieggianti, assolutamente piacevoli e divertenti, ma che ti danno la sensazione di essere in un parco giochi ben organizzato che dà lavoro ad un sacco di gente e contribuisce soprattutto a far girare l'economia, che per il resto si regge, oltre che sul commercio e l'agricoltura locale, sull'estrazione del marmo, così noto per la sua qualità che, la parola cinese che lo definisce è 大理石, dàlǐshí - La pietra di Dali. Il nostro alberghetto è sistemato in una casa antica o presunta tale, nascosta dietro una delle direttrici principali, proprio vicino alla piazza centrale e da lì è facile esplorare la città, che nelle luci giallognole della sera ha un suo fascino particolare, anche se un po' affievolito dalle tante luminarie che evidenziano le sagome delle case ed i vari negozietti per attirare i clienti. In fondo esplorare queste città è sempre un gran piacere anche se devi farti largo tra la folla che passeggia avanti e indietro tra gridolini di ammirazione e scavallando i gruppetti che fanno selfie a mitraglia.
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La frutteria |
Tanto che sarà mai, con le vie così diritte, è impossibile perdersi. E' un seguito continuo di negozietti di giargiattole, souvenir, thé e poi bar, locali, ristoranti e alberghetti, quasi tutti nuovi e piuttosto eleganti. Qui il grano gira abbondante e si vede. I più folkloristici sono quelli che forniscono cibo in continuazione alla folla che transita come un fiume tranquillo e regolare. Spiedinerie, con decine di stecchi infizati con ogni ben di Dio, pasticcerie che confezionano sul momento biscotti e altre specialità locali tra i noti dolcetti ripieni di marmellata di petali di rosa, friggitorie segnalate dall'aroma del tofu puzzone che emana i suoi effluvi a diversi metri di distanza. Ci sono poi i bollitori per i ravioli al vapore, poi una specie di panini bianchi ripieni di pasta di fagioli o le zuppe di noodles. Negozi specializzati coloratissimi offrono bellissima frutta già sbucciata e tagliata a pezzi a peso; ti fai il tuo panierino scegliendo nei vari scomparti e poi paghi sui 5 Y al mezzo chilo. Altri fanno liquorini e infusi, tante le case da thé che mostrano le miscele più rare e costose, vendute in pacchetti piatti e circolari avvolti in carte preziose che ne magnificano la qualità; ho visto, ad esempio, del Pu 'er, un thé fermentato ed invecchiato per anni, molto famoso ed apprezzato da queste parti, attorno ai 1000 Y per un panetto da circa 100 gr. Tutti hanno sulla strada qualche ragazza che offre assaggi ai passanti, sia carne secca che dolcini invitanti. Così mentre passi allunghi una mano e metti in bocca come non parere. Ecco che un tizio mi allunga un vassoio dove ci sono una montagna di cosi dall'apparenza di fusilli fritti. Ne prendo una manciata, la curiosità non è soltanto donna e me li caccio in bocca, sono acidognoli ma croccanti, ottimi per l'aperitivi direi.
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La vermeria |
Poi guardo meglio e con orrore mi accorgo che sono vermi fritti, maledizione non posso più sputarli, li ho già inghiotttiti e poi qui nessuno sputa più per terra. Vuol dire che posso dire di cominciare ad uniformarmi alle nuove tendenze che vedono negli insetti il cibo del domani. Intanto arriviamo ad una delle porte e cominciamo a realizzare che le distanze non sono poi così piccole. Le direttrici sono lunghe più di due chilometri e tra l'altro queste strade sono tutte maledettamente uguali tra di loro. Comunque tanto per far passare il gusto dei vermi e buttar giù qualche cosa, finiamo in un elegante ristorantino, anche su spinta di due avventori che ne stavano uscendo e che con gesti inequivocabili ci hanno magnificato il locale. In effetti il pollo fritto è buono, croccante e gustoso a questo aggiungi lo sfizio di una cocottina con uovo strapazzato e tartufo nero, perché qui non vogliamo farci mancare niente, il tutto per 150 Y. Le cameriere sono cortesissime anche se, come dappertutto nesso spiaccica una parola di inglese, ma i menù con le fotografie aiutano molto. Calmata la più grossa, continuiamo ad esplorare le strade circostanti mescolandoci al passeggio, che si presume continuerà fino ad ora tarda. Le mura incombono alle nostre spalle, scure certezze che orlavano la città fin da quando era capitale di questo antico regno periferico, nato per la posizione strategica di questa area, che presidiava e si nutriva dei commerci di quella che si poteva chiamare la via meridionale della seta e soprattutto della cosiddetta via del thé e dei cavalli che venivano scambiato col sale e che la collegava al misterioso Tibet, superando la corona di monti che la circondavano.
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Infusi |
Direi che questa prima esplorazione notturna può dirsi completata e potrebbe essere anche ora di tornare in albergo anche per riassestare meglio la differenza di fuso, con qualche ora di sonno. In fondo abbiamo trottato tutto il giorno e a camminare cazzeggiando per le vie di queste città, di chilometri alla fine se ne fanno parecchi. Mi giro un po' intorno e comincio a notare con orrore che le vie alla fine sono tutte uguali e che forse sto confondendo la porta est con la porta sud, anche queste alla fine sono molto simili. E' vero che le strade diritte sono più semplici da ricordare, ma gira e rigira alla fine non riesci a ricordare quante volte hai svolato a destra e quante a sinistra. Maledizione, non ho neppure rispettato la regola base del viaggiatore in Cina, quella di conservare ben protetto in tasca il bigliettino dell'albergo. Cominciamo quindi ad aggirarci come zombie tra incroci tutti uguali e tutti diversi, mentre i chilometri si accumulano nelle gambe. Per la verità ad ogni incrocio ci sono delle mappe con indicati i punti salienti della città, così arranchiamo da uno all'altro cercando di esaminare le piccole differenze mandate a memoria nel nostro andirivieni. Per fortuna mi ricordavo il nome della via secondaria del nostro asilo, così dopo una estenuante ricerca riusciamo a raggiungere l'angolo anelato e svoltiamo decisi alla ricerca di quel letto agognato nel quale sprofondiamo di botto, godendo del sonno dei giusti. Domani ci faremo più furbi.
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Street food |
SURVIVAL KIT
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Yun restaurant |
Dali old town - I mezzi di trasporto non conducono direttamente qui, ma nella città nuova a circa 10 km, dalla quale bisogna poi spostarsi qui con una mezz'oretta di auto o di bus. E' bene scegliere un albergo all'interno delle mura, cosa che vi renderà più comoda ed agevole la visita. Ce ne sono per tutte le tasche. Non vi segnalerò i ristoranti perché ce ne sono talmente tanti che sarebbe quasi impossibili ritrovarli e poi alla fine uno vale l'altro, avrete così il piacere della scelta esplorativa. La città è comunque centrale e tappa inderogabile anche logisticamente per il viaggio in Yunnan. Per la quantità enorme di turisti, fatevene una ragione, tanto sarà la costante del vostro viaggio. Il posto è comunque piacevole e per questo tutti ci vanno, ancor più adesso che tutti hanno la disponibilità di farlo, anche in termini logistici, di treni e autostrade veloci.
Dali Motel Lohas - 172 Huguo Road , Dali - Gradevole alberghetto 3 stelle, nel centro, in una via laterale molto tranquilla. Camere pulite anche se non grandi, rinnovate da poco. Buone dotazioni. Bagno nuovo, con grande vetrata a vista sulla camera, per cui la fate in vetrina davanti al vostro partner. Grande TV, free wifi in camera, acqua di cortesia, personale molto gentile. Le camere danno su un grande giardino tradizionale con terrazze sui tetti della città.
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Dalla porta est |
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