domenica 16 febbraio 2020

Cina 52 - Elephant Hill


Pesca col cormorano
 
Ballerine
Elephant hill
Ci svegliamo prestissimo, ma c'è poco da fare, ci sarebbero un sacco di cose da vedere a Guilin anche solo in città, ma ci rimane soltanto una mattinata, ci risiamo, anche qui ci voleva almeno un giorno in più. Comunque, imbottiti di uova e pancetta secca secca, chiamiamo un taxi e cerchiamo almeno di vedere una delle tante cose a disposizione. La scelta cade sulla Elephant Hill, che è piuttosto comoda, appena dopo il centro della città. Una delle tante colline che costellano il paesaggio tutto attorno, trasformata in parco-giardino in mezzo alle case. E' ancora prestino e tra le siepi perfettamente potate si aggirano i soliti cultori del benessere del corpo, incluso un gruppetto che esegue una bella forma di ventaglio, molto più complessa di quella che conosco io. Poi si tratta di cominciare a salire la roccia, in fondo sono solo 300 gradini e prendendola dolce si può fare. Inoltre c'è sempre la speranza che la foschia cali e la vista sul fiume che scorre circondando nel suo abbraccio la roccia, migliori almeno per consentire qualche scatto decente. I gradini sono alti e faticosi, oltretutto impregnati di quella bella umidità che li rende scivolosi come saponette, quindi massima cautela. Le scale risalgono ripide la roccia dando soltanto brevi tregue quando aggirano speroni di pietra che ti fanno andare di fianco e consentono visuali diverse sul fiume sottostante. Ogni tanto qualche costruzione, gazebo o tempietti fungono da zona di sosta. Di sotto il fiume Li ha un andamento piuttosto rettilineo in questo punto, poi lontano si perde tra le colline ad ogiva. Tutto intorno la città, anch'essa trapuntata da questi speroni di roccia che emergono come giganti dal sottosuolo, alcuni circondati di verde, altri che fanno capolino tra i grattacieli che li circondano.

Campana
Diciamo che è un paesaggio assolutamente diverso da ogni altro e l'interesse della città deriva anche dal fatto che in ognuna di queste collinette, è nascosto un tempio o grotte ricche di stalattiti, o piccoli parchi amatissimi dagli abitanti che li popolano numerosi. Tra queste escrescenze ruvide ma tutto sommato verdeggianti, anche laghetti e altri luoghi piacevoli. Su qualcuno svetta una pagoda o qualche altra suggestiva costruzione che adesso, con questa umidità diffusa si scorge appena confusa in una lattiginosa atmosfera da territorio dell'Ade dove l'uomo può perdersi cercando una strada che non esiste. La nostra collinette si chiama Elephant Hill proprio perché alla sua base, nella parte immersa nel fiume, la corrente ha scavato quella che prima era solo una grotta, mentre adesso l'opera di erosione si è completata formando un arco di pietra naturale maestoso, sostenuto all'esterno da quella che potrebbe sembrare una gigantesca colonna di pietra e che simula molto bene, specie se vista da uno degli ingressi la proboscide di un elefante immersa nel fiume. Alla sua base una zattera di finti bambù, con una donna che sembra anch'essa una statua, ma che poi vedi muovere una mano per gettare qualche pezzo di pesce ai due cormorani appollaiati sul lungo trespolo e che si muovono anch'essi per raccattare il cibo, stanchi epigoni di una storia lontana che oggi non macina più, due neri uccellacci pensionati che forse si raccontano dei bei tempi in cui ci si tuffava continuamente nel fiume a cercare quel pesce che tentavano inutilmente di ingozzare, bloccato dall'anello che stringe loro il collo e poi inesorabilmente veniva loro rubato.

Ilcalligrafo
Scultura
Una ingiustizia ovviamente, ma uno stile di vita durato secoli, oggi cartolina sbiadita per turisti frettolosi. Poco più in la altri "finti?" pescatori gettano le reti nel fiume, raccogliendole poi stancamente, in un gesto non si sa se antico di secoli o obbligato dalla proloco. In cima si erge una costruzione in pietra e mattoni, forse una torre di osservazione; intorno, su minuscole terrazze, steli con scritte bene auguranti, forse, che non riesco ad interpretare. Scesi dalla collina, il parco si stende poi lungo la riva del fiume, con belle passeggiate sotto gallerie di verde, alberi e fiori, statue di ogni tipo a celebrare l'amore, argomento evidentemente molto sentito. Poi il tempo stringe e ce ne torniamo in albergo. L'aeroporto è piuttosto lontano, almeno una sessantina di km e il taxi lascia la città con lentezza consapevole, come volesse farti ancora godere per un po' di quei pinnacoli unici che la caratterizzano. Intanto eccoci qui, arrivati nell'ennesimo aeroporto, all'apparenza nuovo di zecca, ma nel quale non è che si sprechino le indicazioni. Non ci sono neanche i monitor che indicano i voli, ma comunque, anche con l'aiuto delle addette alle pulizie, mediante la app traduttrice del loro telefonino, si riesce a capire che quelli domestici sono accomunati a quelli di Hong Kong, Macao e Taiwan, quasi che l'isola venga ormai considerata di diritto territorio cinese a tutti gli effetti, certo per un po' si farà ancora finta di far credere che si tratti di un territorio distaccato, ma ormai tutti i cinesi la ritengono Cina e basta. Si dice che infatti che sia opportuno, alla frontiera, dichiarare sempre che si va o si arriva da Cina Taiwan, per non innervosire gli addetti, invece di pronunciare semplicemente Taiwan come destinazione.


Sculture nel parco
Ricordo bene il mio amico e collega che quando parlavo dell'isola, assumeva un'espressione furbetta e diceva: - Certo certo, non è ancora Cina, ma quando vogliamo, zac, ce la prendiamo! - Comunque alla fine riesco a  capire il marchingegno e troviamo il giusto gate per imbarcare le nostre valige anche se non ci sono indicazioni con il numero dello sportello che opera il nostro volo, ma alla fine tutto si svolge senza il minimo problema. Il paio d'ore necessarie per fare il breve tratto che ci separa  dall'isola, vola, appunto, via senza neanche che ce ne accorgiamo, tanto sorvoliamo sempre il solito mare di nubi che formano un tappeto fisso e senza soluzione di continuità che ormai ci perseguita fin dalla nostra partenza. Pazienza, si vede che era destino, ma a questo punto mi sentirei di sconsigliare novembre come periodo per la Cina del sud. Anche all'arrivo, le pratiche doganali sono velocissime e senza problemi ci troviamo catapultati all'arrivo bagagli che incredibilmente continuano ad arrivare sempre; questo è uno di quei misteri che, come ho già detto più volte, non riuscirò mai a spiegarmi. Nel salone arrivi, cambio 500 euro tanto per avere un po' di contante, che spero mi durerà tutta la settimana, noi anziani non riusciamo a fare a meno di questa sicurezza, del soldo che gonfia la tasca. Poi come sempre timoroso di non sapermela cavare quando arrivo in un paese sconosciuto, invece della comodissima metro che, come scopriremo dopo, mi porterebbe giusto nella piazza dove c'è il nostro albergo per soli 140 NDT, prendiamo un oneroso taxi, che mi alleggerisce subito di 1400 NDT (Nuovo dollaro taiwanese) e va bene che per arrivare ci vuole una bella oretta.

Pescatore


SURVIVAL KIT


Una stele
Guilin - In città ci sono molte cose da vedere,tanto che mi sembra che un solo giorno non sia sufficiente per vedere anche solo le più importanti. Comunque le principali sono: 1 - Parco del centro, davanti alla via pedonale, con le pagode del sole e della luna, che forma una via d'acqua che percorre il centro per due fiumi e quattro laghi. Ci sono barche che fanno il percorso. 2 - Elephant Hill con parco annesso, ingresso mi sembra 30 Y, calcolate almeno 2 orette. 3 - Reed flute cave - Grotta lunga 240 metri con un percorso ad U attraverso bellissime stalattiti e roce illuminate da mille colori, con iscrizioni che risalgono al periodo Tang, nel quale era già conosciuta e visitata. 4 - Parco delle 7 stelle- Sulla riva orientale del fiume Li. Anche questo al centro della città comprende 7 colline disposte a forma dell'Orsa maggiore, con molte cose da visitare al suo interno, come la collina del Cammello, il ponte dei fiori, lo zoo, la grotta delle stelle e la foresta di steli. 5 - Il monte Yao. Nei dintorni della città, ci si arriva in funivia e da qui si hanno splendide viste su tutto il territorio. Tombe del principe. Da fare solo nelle giornate senza foschia. 6 - A nord della città sembra che ci siano ancora degli antichi villaggi poco battuti dal turismo di massa come Jiuwu e Yangtou.
Sul fiume Li
7 - Picco della bellezza solitaria - Un altra collina in piena città, detto anche Grande pilastro meridionale e dimora di un principe Ming (88 Y). 8 - Ho qui citato solo i principali ma in città ci sono altri parchi meritevoli come il parco ChuanShan e quello della collina occidentale, inoltre qui comincia il famosissimo canale Ling, la meraviglia di ingegneristica idraulica costruita oltre 2000 anni fa e che congiungeva il fiume delle perle allo Yang Tzé, percorribile da navi di grande stazza.

Per l'aeroporto Liang Jiang ci sono circa 65 km - Calcolate più di un'ora e circa 150 Y di taxi.

Volo Guilin - Taipei - China Southern Airlines - CZ3019 - 15:25 - 17:30 - Euro 154

Taxi per il centro di Taipei da 1000 a 1400 NDT - Cambio 1 Euro = 33 NDT


Pescatore

Il picco della bellezza solitaria
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nel parco
35 - LagoLugu 



Guilin



Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 116 (a seconda dei calcoli) su 250!