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Aquila di Verreaux |
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La foresta del parco |
Prima di entrare nel parco del Simien bisogna andare a registrarsi all'ufficio apposito che sembra già gremito di persone. In realtà di turisti non se ne vedono granché, è soltanto un gruppo di perditempo, sedicenti guide, guardiaspalle obbligatori in attesa di essere assoldati e gente che cerca di passare il tempo. Alle 14 si apre il banchetto e una matrona treccioluta prende posto sul trespolo e Lalo sbriga la pratica. Sembra però che sia obbligatorio portare con sé una guida locale e in aggiunta un figuro armato di mitra, per protezione, non si sa bene di cosa, se dagli animali o da altri pericoli o se semplicemente, come sembra far trasparire il nostro uomo, per far mangiare una persona in più. Sia come sia, la macchina è stipata all'inverosimile e quando affronta i primi tornanti della salita, fa la sua bella fatica. In breve arriviamo ai 3200 m del Park lodge, per la verità situato in una bella posizione sulla scarpata. Poi si prosegue salendo ancora per una pista molto accidentata che risale la montagna. Questo parco è noto specialmente per il suo straordinario paesaggio montano, dove spiccano cime maestose che si innalzano fino ai 4533 m.del Ras Dashen, la più alta dell'Etiopia e settima dell'Africa intera. Ma tutto il territorio di quasi 200 km2 attorno ai monti Simien, è un insieme di picchi scoscesi, di precipizi improvvisi e di rocce accidentate ricoperte da una rada foresta di montagna, fatta di alberi dai tronchi contorti dai venti e dalle intemperie, sulle quali, è davvero il caso di dirlo, volano le aquile.
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Le valli del parco |
Questo è uno dei molti regni dei trekkers che qui convergono da tutto il mondo per attraversare la montagna attraverso sentieri scoscesi, nella speranza di vedere qualcuno degli interessanti animali che vivono a queste quote. In questo periodo il territorio è ancora in secca ed inattesa delle prime piogge, così non avremo la possibilità di vedere la famosa cascata di quasi 500 metri di altezza, che in questa stagione, però, è completamente priva di acqua. Si vede solo il salto ed il precipizio che si perde nel vuoto più sotto. Tutto il sottobosco è costituito da una alta coltre di erba ingiallita e di fiori spinosi e dalle foglie che si attaccano ai pantaloni al passaggio. Tra le piante riconosci specie che dovrebbero essere di dimensioni molto minori e che invece qui sono diventate veri e propri alberi. Ecco la rosa abissinica, le eriche giganti, i rododendri di alcuni metri di altezza, gli incensi e i gigli selvatici a cespuglio. Con fatica, l'altezza si fa sentire, arrivi ad una cresta al di là della quale il precipizio si perde in una foschia malevola che ti impedisce di vederne il fondo. Intanto procediamo verso l'alto sbuffando. Un gruppo di cinque tedescotte, gambe forti e polpacci scolpiti nell'acciaio superano con fastidio il nostro drappello scompagnato ed ansimante, gettandoci occhiate di compatimento. Se non ce la fai stai a casa e fai spazio alla gioventù. Tra le poche parole di tedesco che conosco, so perfettamente che Alt vuol dire vecchio, cosa che già di per sé mi infastidisce, spero solo che non fosse unita ad aggettivi dal significato di Bavoso o Decrepito.
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Il guardiaspalle |
Spariscono dietro il ciglio, in marcia veloce e zaini affardellati, anfibi ai piedi e cipigli militareschi. Vai vai, che la mamma ha fatto gli gnocchi. Invece ecco che per premiare l'anzianità bolsa e ipocondriaca, a dispetto delle giovini smorfiosette, da un gruppo di rocce si libra nell'aria proprio davanti a noi, un'aquila di Verreaux, raro rapace endemico del parco, che sembra planare quasi immobile, le lunghe remiganti aperte a ventaglio come dita in cerca di appoggio nell'aria leggera, Compie larghi cerchi con il capo proteso ed il becco arcigno che ruota nelle varie direzioni, di certo è in cerca di preda e con occhio vigile scruta il terreno sotto di sé. Poi scompare dietro le quinte della montagna come un attore che abbia terminato il suo monologo. Una presenza nobilissima, che quasi si poteva toccare con le mani. Anzianità premiata. Arriviamo ad una specie di sella dove ci fermiamo sotto alberi dai tronchi contorti e segnati, privi di corteccia che mostrano il legno vivo al vento teso che si infila nei precipizi fischiando. Anche il nostro uomo armato si siede un poco più in alto come se volesse meglio controllare la situazione. Ha abbandonato l'utile kalashnikov ai suoi piedi. Si fa una di queste scarpinate un paio di volte al giorno e chiaramente del paesaggio non gli interessa molto. Per la verità questa vista che simula le montagne corrose e ricoperte di verde dei rotoli dipinti cinesi, è davvero mozzafiato, ma dopo quasi un paio d'ore di scarpinata comincia a serpeggiare una certa delusione.
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Gelada maschio |
Per il momento non abbiamo avvistato nemmeno uno degli animali simbolo del parco, i famosi babbuini
gelada, che pure dovrebbero essere piuttosto frequenti. Stiamo quasi per gettare la spugna quando tra i cespugli bassi si nota un certo movimento di arbusti spostati, di sottobosco calpestato che scricchiola e non sono le ragazze tedesche. Eccoli là, accucciati e sparpagliati tutto intorno, in un paio di gruppi, una trentina di questi bellissimi animali, seduti a terra intenti nelle varie attività proprie delle scimmie. Ci avviciniamo piano e ci sediamo tra di loro. Chi mangia semi e frutti presi dagli alberi vicini, mondandoli con le manine, chi spulcia con attenzione il compagno dominante, chi accudisce a uno o due piccoli come le madri, chi, come i giovani maschi, gioca o simula combattimenti rituali. Da un lato in una posizione strategica il maschio più vecchio, sta fermo ed attento che tutto il suo gruppo non corra pericoli, né da parte di animali pericolosi, né da parte di altri maschi che potrebbero insidiare il suo harem e cacciarlo da solo nella foresta. E' davvero uno splendido animale, di tanto intanto ci butta un'occhiata guardandoci in tralice con gli occhi gialli e severi, il muso rugoso incorniciato da una criniera foltissima e quasi bionda che gli conferisce una dignità regale. Sminuzza con calma dei frutti a forma di pigna per ricavarne evidentemente i semi interni che poi mastica di gusto e con lentezza, quasi assaporandone la dolcezza.
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Piccolo di gelada |
I
gelada sono una particolare specie di babbuino dalla foltissima pelliccia fulva che popola fittamente questo parco. Rimaniamo a lungo seduti tra di loro che ci ignorano completamente, ad osservare la vita del branco. I più divertenti sono i più piccoli e quelli appena nati che si arrampicano sulla pelliccia delle madri, rimanendovi bene attaccati non appena queste si muovono anche di pochi metri, timorosi di perderle. Evidentemente non hanno alcun timore dell'uomo che non rappresenta di certo un pericolo reale, come il leopardo, che pure è presente da qualche parte, almeno così recita il depliant. Ce ne andiamo con un po' di dispiacere, quasi pestando due piccoli che si rincorrono nell'erba tra le occhiate distratte delle madri e lasciamo il gruppo che, mentre ci alziamo, ci degna appena di uno sguardo. Chissà se le tedescotte gambaveloce li hanno visti anche loro, i nostri
gelada. A volte anche arrivando primo non vinci niente (sentite che acredine 'sti vecchi biliosi e invidiosidella gioventù). Intanto la nebbiolina che sale dal basso comincia a nascondere il fondo dei precipizi e la foresta sembra mutarsi nella casa temuta di Voldemort. Dai rami pendono muschi leggeri come ragnatele e la luce cala. In fondo al sentiero ecco comparire una specie di stradino sterrato più grande, dove gli alberi finiscono e la radura si allarga. Come insperata si materializza, in fondo, la nostra macchina con Abi in attesa seduto sul parafango. Saliamo tutti, anche l'uomo armato che anche per oggi ha portato a casa la pagnotta. Poi scendiamo verso Debark.
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Attivitàsociali |
SURVIVAL KIT
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Femmina con piccolo |
Parco nazionale dei monti Simien - Altro patrimonio dell'Unesco. E' un parco di alta montagna molto adatto ai camminatori armati di spirito naturalistico. Si possono organizzare diversi tipi di trekking, anche per più giorni con permanenza all'interno del parco, intenda o nel Lodge, che mi dicono piuttosto caro. Considerate che a causa della quota, anche se si tratta di sentieri facili, è sempre una attività piuttosto faticosa e di notte, se pernotterete in tenda farà piuttosto freddo, anche 4 o 5°C, per cui dovrete essere attrezzati. Il biglietto per entrare nel parco si può acquistare solo all'ufficio nella città di Debark, dove vi consiglio di pernottare, e non alla porta di ingresso del parco stesso. Nell'area, chiusa durante il periodo delle piogge violente, che possono provocare smottamenti e frane di grandi dimensioni, si possono vedere animali specifici del parco, in particolare il più noto è appunto il
Gelada (Theropithecus gelada), il lupo etiope (
Canis simensis), lo stesso del Bale Park di cui vi ho già detto), e alcuni rari ungulati come lo stambecco del Simien (
Capra ibex wake), il tragelafo striato (
Tragelaphus scriptus) e le piccole silvicapre (
Sylvicapra grimmia) e i saltarupe (
Oreotragus). Presenti l'aquila di Verreaux, il gipeto (
Gypaetus barbatus) e altri rapaci e il raro corvo imperiale beccogrosso (
Corvus crassirostris). Dovrebbero esserci, ma molto difficili da vedere, qualche leopardo, il caracal e la iena maculata. La fauna e la foresta di alta montagna in generale sono molto particolari ed interessanti da attraversare. Panorami estremi ed imponenti.
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Maschio dominante |
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