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Yerevan - Armenia - Caucaso - maggio 2024 |
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Il famoso mocassino |
Ed eccoci qua, valigie pronte, animo ben disposto e ultimo giorno che arriva con puntualità svizzera e ti obbliga a fare i conti col fatto che prima o poi, bisogna tornare a casa dove con calma si farà il punto della situazione e si tireranno le somme. Certamente la soluzione di hotellerie degli appartamentini, molto valida sotto molti aspetti, ha i due difetti che il luogo non è presenziato da nessuno e che al momento del check out, non sai dove lasciare le valigie, specialmente se hai ancora molte ore prima del volo o che vuoi spenderti ancora come ultimo scampolo per vedere qualcosa; ma una soluzione si trova sempre, infatti, da qualche parte nella città, quasi sempre in centro, c'è sempre un ufficio dove andare a posare i bagagli in attesa della partenza e così facciamo prima dell'ultima sgambata, e in questo giro ne abbiamo fatta di strada, per vedere qualche cosa che ancora ci manca della città, per respirarne ancora un'ultima boccata, di profumi, di sapori, per raccoglierne se possibile un ultimo scampolo di anima. Anche perché, visto che nel cuore della notte, si è fatta viva Flyone, sempre compite queste compagnie aeree, specie le low cost, per le quali, dopo averti beccato il grano sei peggio che carne da macello, che rimane solo un fastidio da trasportare. Va beh non lamentiamoci troppo che almeno rimane il fatto che costan poco.
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Uno dei carri |
Comunque questa Flyone, nota pare per essere una tra le peggiori di questo gruppo, ci ha comunicato appunto verso le 3:00 a.m., di avere spostato l'orario di partenza dalle 19 alle 0:10, un ritardino di oltre cinque ore, che nel mondo civile darebbe diritto ad un rimborsino, cosa che mi metterebbe già di buon umore, ma purtroppo come mi verrà comunicato dai gruppi di consumatori a cui mi sono rivolto all'arrivo, essendo fuori da tutti gli schemi e gli accordi internazionali che regolano queste diatribe legali, non si riesce a spuntare nulla, per cui cornuti e mazziati. Resta il fatto che di contro, abbiamo ancora tutto il giorno a disposizione, cosa tutto sommato positiva, calcolando che d'altra parte perderemo la notte al completo. E così sia. Dunque prendiamola con calma e pazienza e facciamo un giretto per il centro e visto che non si riesce a penetrare all'interno del teatro, che peraltro mi dico molto bello, come tutti quelli dell'est, si decide per il museo nazionale della storia per impegnare almeno parte di queste quattro o cinque ore aggiuntive al nostro programma. Mai scelta è stata più azzeccata, perché i reperti conservati in questa grande struttura sono assolutamente notevoli ed un paio d'ore passate per osservare questo excursus che va dalla preistoria ai tempi più recenti non sono certamente perse.
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Alcuni tappeti |
I pezzi più straordinari esposti, appartengono appunto ai primi periodi storici, quelli delle civiltà della mezzaluna fertile, da Urtatu e dintorni in poi, in particolare gli spettacolari carri ritrovati nelle sepolture reali quasi in perfetto stato di conservazione e che consentono di considerare il livello tecnologico raggiunto in queste aree millenni prima che nel resto del mondo, classificando queste culture come le più avanzate ed antiche, in qualche modo la vera ed indiscussa culla dello sviluppo della nostra civiltà. A lato poi, una esposizione che tocca una delle corde a cui sono maggiormente sensibile, una serie di tappeti antichi raccolti nell'area della Grande Armenia che dire splendidi, è riduttivo. Il tappeto, una mia passione assoluta, è un manufatto artistico che io giudico molto al di là del semplice aspetto artigianale. E' un insieme di pulsioni che accanto, certo, all'aspetto della perizia manuale, racconta di una capacità di progetto, di una intenzione artistica e poetica al tempo stesso che mi lascia attonito e ammirato. Il calore dei colori, se mi consentite il bisticcio, e dello spessore materico dell'oggetto, allo stesso tempo opera figurativa, materia di arredo e creatore di spazio di conforto, mi lasciano sempre ammirato e desideroso almeno di toccare il pezzo per assaporarne in maniera tattile la morbidezza e il senso di piacevole carezza che certo va al di là della semplice opera decorativa del prodotto stesso.
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Etnie caucasiche |
Immagini di stile e ricerca di soluzioni grafiche che si perdono nella notte dei tempi, già nominati da Marco Polo come preziosità insostituibili e preziose, i tappeti sono, forse ancor di più oggi, tempo della meccanica e della facile riproducibilità tecnica, opere che raccontano il trionfo della manualità e della riconquista del tempo. Quelli antichi poi, hanno un ulteriore ed impagabile fascino. Devo dire che qui ci ho passato un bel po' di tempo, perché la serie dei pezzi mostrati è davvero di altissimo livello. In aggiunta posso dire che i tappeti dell'est anatolico e del Caucaso sono proprio i miei preferiti con la loro spiccata tendenza alla geometrizzazione delle forme e la loro coloristica delicata e mai sfacciata o pretenziosa. Una collezione davvero meritevole di una attenta visita da amatore. Poi la giornata prosegue nel più completo rilassamento anche perché siamo ormai arrivati al pomeriggio e andiamo a posizionarci nel bel parco cittadino del centro dove sono gli uffici in cui abbiamo lasciato i bagagli e dove ci sono alcuni tra i più eleganti locali della città. E' sabato e c'è un sacco di gente in giro, visto che questi giardini ospitano oggi una grande manifestazione al centro della quale, si vuole rappresentare il folklore di tutte le regioni del paese.
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Nasi locali |
Quindi una serie di stand regionali, una sorta di sagra delle sagre, che presentano i prodotti locali, dai vini ai formaggi e soprattutto si stanno svolgendo le manifestazioni tradizionali di ognuna di esse. Infatti sul grande palco centrale, si alternano i vari gruppi in costume che intrecciano danze, canzoni e insomma spettacolo. I costumi soprattutto sono molto belli e curati e le coreografie che via via si intrecciano mostrano la cura con la quale le popolazioni dell'ex impero sovietico preparavano queste cose, che poi facevano tradizionalmente parte del divertimento popolare. C'è da sfogarsi anche per i fotografi, infatti ne girano un sacco e i figuranti, soprattutto le ragazze, spesso assai belle, non stanno più nella pelle per posare con sguardi languidi sbattendo le ciglia e piegando graziosamente la testa di lato. Tuttavia non si può non notare che anche qui girano dei nasi clamorosi, lo so, sono cattivo e pignolo, ma questa evidentemente è una delle caratteristiche più notevoli della fisionomia caucasica. Giro un po' negli stand, interessandomi ai prodotti locali, soprattutto vini e altri prodotti alimentari, chiedendo informazioni, caratteristiche e cercando di raccogliere curiosità.
Naturalmente il manifestare la mia provenienza, raccoglie subito attenzioni, ma contrariamente a quanto speravo, non riesce a smuovere assaggi o una partecipazione più concreta al ben di dio esposto sugli scaffali, ma esibito con parsimonia. Va bene ci sta. Comunque un piacevolissimo pomeriggio per me che sono sempre alla ricerca di spunti etnici e delle diversità culturali che possono offrire i paesi che percorro, al di là dell'aspetto delle bellezze naturali e storiche. La cena la aggiustiamo nella food court di un gigantesco centro commerciale, dove ormai secondo la moda occidentale, si concentra una offerta variegata e direi completamente fusion, in attesa di concludere il nostro tempo. Il non luogo dell'aeroporto ci riporta nella dimensione extraterritoriale che lo accomuna a tutti gli altri. Potresti essere in qualunque parte del mondo a oriente o ad occidente e aprendo gli occhi di improvviso non sapresti ricordare dove sei, circondato come si suole da masse di ogni razza e colore, dove le decine di lingue si intrecciano e si confondono in una babele straordinaria che forse è il destino vero dell'uomo. Benvenuti a casa, anche stavolta il viaggio è finito.
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Uno stand |
SURVIVAL KIT
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Serto di foglie d'oro |
Museo nazionale di Storia dell'Armenia - In piazza della Repubblica, ospitato in un antico e monumentale edificio, su tre piani, contenente 400.000 oggetti che raccontano l'intera storia del paese, dalla preistoria ad oggi, con particolare attenzione alle grandi civiltà mesopotamiche e che vanta oltre cento anni dalla fondazioni. Un vero e proprio biglietto da visita per la città che ricordiamo vanta essere di 29 anni più vecchia di Roma. Contiene pezzi assolutamente unici, raccogliendo tutti i più importanti ritrovamenti che provengono da Erebuni e dagli altri scavi in tutto il paese e nella sezione dei libri anche il primo libro in lingua e caratteri armeni stampato guarda caso nel 1500 a Venezia, città che con questo popolo ha mantenuto uno stretto legame. Visita da non perdere assolutamente, inclusa la sezione che espone decine di tappeti antichi. Ingresso 2500 AMD. Calcolateci almeno due orette o più se siete interessati.
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Bellezze armene
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Artigiano al lavoro |
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