venerdì 28 giugno 2024

Caucaso 3 - La storia di Gianluca

Ponte sulla Kura - Tbilisi - Maggio 2024

 

Dopo aver fatto visita al vecchio mercato, anche per mangiucchiare qualche cosa e per sostenere le forze, approfittiamo dei tanti banchi che offrono il più classico cibo di strada, che qui in Georgia è una frequente abitudine per risolvere il pranzo. Intanto passando tra i banchi capisci subito che il formaggio è un bene di consumo importante nel paese. Ci sono un sacco di venditori e anche se le tipologie in offerta non sono molte, è evidente che qui il colesterolo è mediamente alto. Ci fermiamo in un angolo del mercato dove c'è un panettiere che sta facendo il pane in un forno tradizionale dove il pezzo di pasta tirato a mano, si incolla all'interno su un fianco, calandolo dalla bocca in alto. Ne esce una sorta di pizza gonfia e piuttosto spessa di una fragranza senza pari, che mangiato caldo, col suddetto formaggio è una squisitezza rara. Ho già capito che nel Caucaso non dimagriremo come nella precedente esperienza indiana. Poi, passeggiamo ancora lungo la zona pedonale del quartiere fino al grande ponte che attraversa il fiume Kura che taglia in due la città. L'acqua è torbida e limacciosa dato che siamo alla fine di un periodo piuttosto piovoso e la corrente del fiume è decisamente impetuosa, tanto che le imbarcazioni turistiche che effettuano percorsi lungo le rive, sembrano un po' in balia dei flutti, ma pare che funzioni così e nessuno se ne duole. 


Fabrika

Continuando a passeggiare per il centro di questo quartiere, comincerei a convincermi che Tbilisi è davvero una bella città, soprattutto nelle parti rimaneggiate dove l'amministrazione ha messo mano favorendo un ripristino, certamente agevolato delle vecchie case per rimetterle in sesto, per valorizzarne l'aspetto e l'importanza storica ed architettonica. In particolare, contraddistingue questo aspetto, la presenza di bellissimi bovindi e balconate, generalmente molto profonde con grandi balaustre di legno traforato o di ferro battuto. Questo è uno stile che appartiene decisamente al Caucaso e lo troveremo anche nella vicina Armenia e d'altra parte cose di questo genere, avevo visto anche nella vicina Turchia. Certo se butti l'occhio nelle vie secondarie dove l'intento di restauro non è ancora arrivato, le costruzioni sono ancora parecchio malandate, ma pare che il lavoro di recupero continui in modo virtuoso e la città che certamente ha vissuto anni bui alla fine del secolo scorso, stia migliorando a vista d'occhio. Oltre a ciò pare anche che la città sia molto vivace intellettualmente e artisticamente parlando, con una energia giovanile che la percorre in tutte le direzioni, facendovi convergere molti ragazzi anche dai paesi circostanti. Questo per lo meno ci racconta Gianluca, che ha scelto proprio questa città per viverci e sviluppare la sua attività. 

Certo che la sua è una bella storia da raccontare e penso abbia anche da insegnare qualche cosa, per cui voglio farvene parte. Parmigiano di origine, si è occupato di informatica e ha cominciato a lavorare in una azienda di mobili dove ha potuto mettere a frutto anche una sua particolare attitudine alla manualità, oltre che a pestare tasti dei computer. Ma il ragazzo era un po' inquieto, oltre che dedito allo sport pesante. Appassionato infatti di ultramaratone, quelle dove per essere contento devi fare almeno 100 Km o 100 Miglia, tanto per capirci, è uno abituato alla fatica che va al di là dell'umano e questo forse aiuta, nelle lunghe ore di corsa in cui ti ritrovi a tu per tu con te stesso, frase fatta che però illustra bene la situazione, ha cominciato a trovarsi stretto nei suoi panni e a fare quelle pensate che un po' ogni tanto vengono a tutti, ma che poi pochi mettono in pratica: mollo tutto e parto. Così si è comperato una bicicletta da Decathlon, uno zaino su cui ha caricato una quarantina di chili di roba, si è licenziato ed è partito una mattina in direzione est. Gli esperti di viaggi in bici, sui siti in cui aveva cercato informazioni e incoraggiamento, gli hanno dato del matto, sia per la sua inesperienza in questo tipo di viaggi, che per l'attrezzatura decisamente troppo basica, quasi un insulto per gente che se non hai materiali in titanio e ultraleggeri, non vai neanche fino in periferia sulla pista ciclabile. 



Fatto sta che dopo sei mesi di pedalate e circa 15.000 km è arrivato in Mongolia dopo essersi sciroppato tutta l'Asia centrale, Siberia, Kazakistan e tutti gli altri -stan possibili segnati sulla carta e infine il paese delle yurte, la Mongolia, da dove ha segnalato ai chi lo aveva snobbato sui vari social, che sì, si può fare. Poi si è fermato lì un paio d'anni facendo vari lavori e infine ha percorso diversi altri paesi dell'Asia, dalla Corea alla Thailandia, sempre di più subendone il fascino, soprattutto di quell'Asia centrale, la cosiddetta via della seta che, a conoscerne bene la storia, è stata la chiave dello sviluppo del mondo. Soprattutto il Caucaso lo conquista con il suo crogiuolo di etnie e gli incredibili eventi storici che lo hanno precorso, nella grandezza, nelle guerre senza fine, nei massacri che hanno subito o perpetrato, magari alternativamente, le sue genti. Studia senza posa e trangugia libri su libri per approfondire la geopolitica di questi territori, che specialmente dopo il crollo dell'URSS si è terribilmente complicata. Intanto decide di stabilirsi a Tbilisi città che lo affascina più delle altre e qui cerca di ampliare la sua attività che ormai prosegue con successo. Da tempo ormai svolge l'attività di guida in queste terre dove propone itinerari particolari, trekking caucasici e giri mirati alla conoscenza delle etnie più remote della regione, il tutto sempre condito dalla presentazione accurata del quadro storico, artistico e culturale. 

Balconi

A questo punto con una sua socia georgiana, comincia a mettere in piedi un ostello che praticamente tira su con le sue mani, restaurando un appartamento del centro. Dopo un anno tutto è pronto e per un altro anno, attraverso vecchi clienti ed un intenso passaparola, perché Gianluca è un ragazzo che sa farsi volere bene, il lavoro si sviluppa e comincia ad andare decisamente bene. Ma sembra tutto troppo facile. Infatti finisce il 2019 e con il nuovo anno arriva il Covid che in un attimo spazza via tutto e distrugge il sogno che stava prendendo forma reale. Tutto chiuso, tutto fermo. In un mese o poco più tutto viene spazzato via, l'ostello desertificato e tutto svenduto per due soldi, pur di salvare qualcosa. Una botta che ammazzerebbe un cavallo. Se non ti abbatte una cosa così, vuol dire che una certa forza interiore, forse quella dei maratoneti, ce l'hai. Così mentre continua a correre, tutte le mattine quella ventina di chilometri tanto per rimanere in forma, si sposa una bella ragazza armena e diventa parte piena della sua famiglia, che, come la maggior parte degli Armeni ha sulle spalle una storia terribile, di massacri e di violenze, che per cinque generazioni non hanno conosciuto altro che guerre. 

Ma non voglio approfondire questo aspetto perché è decisamente un po' duro anche da raccontare e anche lui è piuttosto schivo nel farlo e quando si affronta l'argomento gli si inumidiscono subito gli occhi. Intanto il mondo va avanti, Gianluca riprende da zero e ricomincia con il lavoro di guida e per l'altra metà dell'anno apre a Torino con la moglie una attività di pet-sitting che in poco tempo diventa quella con più segnalazioni positive in città, tanto che non ce la fanno a star dietro alle richieste. Io l'ho conosciuto per caso attraverso il passaparola e devo dire che i giorni passati con lui sono stati davvero interessanti, per quello che mi ha fatto vedere, per quello che ho imparato e anche e soprattutto per il modo con cui abbiamo viaggiato insieme, condividendo emozioni. Ovviamente non lo perderemo di vista il ragazzo, dato che vorremmo condividere con lui altre esperienze lungo la via della seta, che ha sempre affascinato anche me, intanto perché è bravo e preparato nel suo lavoro, ma soprattutto perché credo di avere incontrato una persona, come si dice, speciale e siccome è cosa non molto frequente, le persone di questo tipo è bene cercare di farseli amici, anche se, lo posso ben comprendere, per lui, giovane atleta in piena forma, noi non possiamo che essere considerati anziani malconservati a cui fare da badante al meglio. Comunque sia grazie Gianluca ed i migliori auguri per l'ultramaratona del 6 luglio. Corri, corri senza fermarti che siamo tutti con te (con la mente è ovvio).


SURVIVAL KIT

Per contattare Gianluca : https://www.facebook.com/gianluca.alex.proietto

Gianluca Proietto 

Su Istagram: Haikmedia

Contattatelo direttamente e se volete un viaggio tagliato su misura in Caucaso o lungo la Via della seta; esponetegli i vostri desiderata, tappe, tipo di sistemazioni, interessi particolari. Vi proporrà un giro su misura per voi. Se no, lasciatevi stimolare la fantasia con i pacchetti già studiati e già pronti.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Un grazie particolare a Gianluca , persona veramente speciale che ci ha reso il nostro viaggio indimenticabile!!!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 116 (a seconda dei calcoli) su 250!