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Kao Hsiung - Il porto |
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In stazione |
Eccoci qua dopo una giornata di trotto continuo sotto la pioggerella che a tratti ha illuminato il nostro cammino. Quindi un breve rassettamento nella nostra cameretta e poi solo un salto nella via adiacente per un boccone, un falso italiano, al terzo piano del palazzone a fianco a noi, qua intorno nel centro tutti i primi tre/cinque piani delle costruzioni sono occupati da attività commerciali. Qui davanti abbiamo uno specializzato in noodles a pianterreno, western al secondo, italian food al terzo e mi sembra coreano al quarto. I locali sono sempre pieni zeppi e questo mi pare una specie di fast food di pasta e pizza. Comunque per 522 NDT in due prendiamo due focacce buone, due paste, un pollo e patate gratinate e Coke e succo a volontà. Tutto accettabile, direi, tanto per risentire un po'di gusto di casa, anche se poi, oramai è questione di qualche giorno. Dunque andiamocene pure a nanna satolli che domani ci spostiamo al sud e metteremo alla prova i treni taiwanesi. Ma sì, abbiamo deciso di prendere il treno normale invece del Bullet train o dell'HST, anche per guardare con più calma il paesaggio e poi anche per il fatto che costa un terzo dell'alta velocità. Non saranno le due ore in più a creare problemi. La stazione è il solito casino, ma già ieri avevamo esaminato il campo di battaglia, quindi arriviamo preparati e valigiotte al seguito e zaino in spalla da vecchi beat generation un po' depassé, arriviamo facilmente alla nostra area di partenza. Il tabellone è chiaro e segnala, orrore, orrore, ben 3 minuti di ritardo per il nostro convoglio, cosa che qui è un po' inusuale, nel senso: ah, una volta sì, che i treni arrivavano in orario!
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Murales |
L'altra piccola difficoltà, presto superata, comunque chiedo per sicurezza all'addetto e poi basta controllare il numero del treno per essere sicuri, stava nel fatto che la nostra stazione d'arrivo è KaoHsiung, che non è quella finale di questa linea, per cui il treno viene indicato con un altra città come fine corsa e questo potrebbe ingenerare confusione, ma siccome noi siamo furbi come cervi e io chiedo ad almeno dieci persone diverse, addetti e non addetti, tanto per essere più sicuro, e tutti mi indicano lo stesso posto, ragionevolmente prendo posizione davanti al punto preciso, indicato sul marciapiede dove si fermerà la carrozza n.10 del nostro treno. Non appena arriva in puntualissimo ritardo di tre minuti, alle 10,03, la porta della mia carrozza mi si apre davanti, saliamo e occupiamo i nostri due posti prenotati e trovati senza problemi. Il treno è pieno di studenti e pendolari e le prime quattro o cinque fermate sono ancora in città, attorno infatti si espande la grande New Taipei e quindi il treno fa un po' da metro per queste zone più periferiche, poi se ne va più veloce seguendo la costa. Sono circa 360 chilometri che si sorbiremo in circa quattro ore e mezza invece delle 2:33 ore dell' HST, che poi non è proprio questa bomba proiettile, rimanendo attorno ai 190 nella sua punta massima. L'itinerario segue tutta la costa est dell'isola, quella più popolosa e densamente urbanizzata, per cui è tutto un susseguirsi di città e paesi, quasi senza interruzione, separate dai campi coltivati di una ininterrotta pianura, con il mare in lontananza alla nostra destra, percorsa da corsi d'acqua grandi e piccoli, che scendono a sinistra dalla lontana catena di montagne che forma la dorsale occidentale dell'isola, tutta coperta di boschi e foreste.
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Lo skyline di KaoHsiung dal Peer 2 |
Le case sono malandate, spesso consunte da un clima impietoso che corrode facilmente i manufatti, specialmente quelli malcostruiti durante i periodi del boom economico, che qui si aggirano attorno al ventennio '70-'90 del secolo scorso, in cui bisogna fare tutto in fretta, al quale segue inevitabilmente il degrado della lenta decadenza con muri scrostati, colori sbiaditi e muffe e ruggine che si impadroniscono lentamente delle costruzioni. Questa è la sensazione generale, ancor più evidente fuori dal centro di Taipei dove come naturale, si va comunque avanti. Forse è lontano il tempo delle tigri dell'Asia che scalavano ogni anno la classifica dei paesi rampanti. Oggi, visto che anche qui prezzi e salari hanno cominciato ad avvicinarsi a quelli del mondo occidentale, è la Cina che ha cominciato a galoppare furiosamente, almeno fino a quando anche a lei toccherà passare il testimone agli altri reietti dell'Asia, cosa che mi pare stia cominciando a fare delocalizzando attività manuali in Bangladesh, Myanmar e Cambogia,dato che c'è sempre un sud più a sud nel mondo. Intanto tutto intorno a noi la gente si alterna e continua a salire e scendere. Praticamente la totalità dei viaggiatori, anziani e soprattutto giovani passano il tempo con la testa china sul telefonino, qualcuno sonnecchia mentre il display prosegue ad elencare il rosario delle stazioni, fino a quando arriviamo nella periferia di KaoHsiung, che essendo pur sempre una città di tre milioni di abitanti, lascia scorrere almeno 4 stazioncine prima di arrivare a quella principale. Siamo quasi all'estremo sud taiwanese e per arrivare alla punta estrema, che ospita il parco di Kenting mancano meno di 50 chilometri.
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Grattacieli |
Alla stazione centrale, decisamente moderna, ma che giustamente non è proprio in centro città, troviamo facilmente la zona taxi e raggiungiamo l'alberghetto che ci siamo scelti. Il tizio alla reception è gentilissimo, ma deve aver litigato con la lingua inglese, per cui le informazioni che raccogliamo sono sufficienti ma non troppo esaustive, tuttavia veniamo dotati delle mappe necessarie a non perderci, anche se la città, con grandi strade rettilinee a reticolo, mi sembra semplice da girare. Intanto sono venute le tre e direi che abbiamo tutto il tempo per dare un'occhiata a qualche cosa prima che diventi buio, tanto per portarci avanti col lavoro. Decidiamo di dare un'occhiata all'area denominata Peer 2, che è fuori dal centro e dalla quale si ha una bella vista della skyline cittadina. Ci permettiamo un taxi visto che abbiamo visto che il budget totale lo consente tranquillamente. La zona ha la caratteristica comune a tante alte create ultimamente in molte città di mare. Utilizzare grandi aree portuali dismesse, che dispongono di costruzioni, magazzini, doks e così via, che stanno andando in stato di abbandono totale, rivitalizzandole e trasformandole in locali destinati al pubblico, laboratori di artigiani o e di artisti, in modo che diventino centro di cultura e luogo di sfogo per tutta la città. Qui sono stati creati giardini, i vecchi magazzini sono stati ristrutturati, arricchiti da murales e altre opere artistiche che danno un tocco di postmoderna avanguardia e qui si respira appunto l'aria sfaccendata dell'intellettualismo e di quanti cercano un luogo piacevole dove passare qualche ora di relax.
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Kao Hsiung |
Anche i bar, tutti modernissimi, mostrano una clientela piuttosto sofisticata e poco incline a controllare la lista dei prezzi. Comunque la vista è piacevole, il sole cala tra le banchine del porto ed alle nostre spalle illumina di rosa lo skyline dei grattacieli del centro. Ce la prendiamo comoda e decidiamo di rientrare a piedi, tanto, carta alla mano sembra un percorso piuttosto semplice, anche se abbastanza lungo, si tratta di chilometri, ma tanto dobbiamo far venire sera e abbiamo così la possibilità di goderci la città che scorre attorno a noi a passo d'uomo nel vero senso della parola. Il traffico è comunque forte e anche la sensazione di smog, qui niente motorizzazione elettrica, che invece nella vicina madre matrigna, ha raggiunto per gli scooter ormai il 100%, contribuendo in modo sostanziale, visto il numero ancora fortissimo, alla qualità dell'aria. In effetti, checché se ne dica, nella Cina continentale, il problema della qualità dell'aria comincia ad essere molto sentito sia dalla gente che dalla autorità ed il problema, benché ancora molto lontano dall'essere risolto è venuto al centro delle attenzioni generali .Ad esempio, in tutte le stazioni dei treni o bus, ci sono display che indicano in tempo reale, la qualità dell'aria, notificando la percentuale di CO2, delle polveri sottili PM10 e PM5 e altri dati che ormai vanno per la maggiore ed un sacco di gente girava in centro con la mascherina seppure non fosse ancora arrivato il momento del coronavirus, anche se, nelle città che ho visitato, l'aria mi sembrava migliore di quella di Alessandria quando non piove da un po'. Insomma i pregiudizi sono duri a morire e le cose che magari erano vere qualche anno fa, stanno cambiando a velocità siderale e sono convinto che questa epidemia farà fare un ulteriore potente salto di qualità.
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Peer 2 - Ingresso |
SURVIVAL KIT
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Il grattacielo di Kao Hsiung |
Da Taipei a KaoHsiung. Ci sono 5 modi per fare questa tratta, guardate qui,
questo sito è molto esaustivo al riguardo, consultatelo. In auto, in bus (due itinerari diversi oltre le ore), treno veloce (2 ore e un quarto, uno ogni ora, 36 Euro. Ce n'è anche uno iperveloce, 1:26 h a 36 euro), treno normale, (uno ogni ora, 4,50 h., 843 NDT). Noi abbiamo preso quello delle 10:00. Tutti questi mezzi partono da punti diversi nella stazione centrale di Taipei.
La tratta KaoHsiung - Tainan, se volete fare questa escursione consigliatissima, in comodo treno locale, costa 69 NDT, sola andata, un'oretta.
Sanduo Hotel - 107, Sanduo 3rd Rd, Qianzhen Dist. - Tre stelle, in posizione non centralissima, ma comoda, vicino al Guanghua night market. Camere piccoline ma ben dotate, pulito. Frigo , TV , AC, free wifi in camera buono, bagno buono e ben dotato. Camera doppia, inclusa colazione abbondante 1000 NDT (al momento i prezzi sono scesi a 24 Euro). Personale molto gentile. Taxi dalla stazione 130 NDT.
Peer 2 - Zona del porto ristrutturata ad area di divertimento. Tutta pedonale con locali e atelier di artisti dove passare un pomeriggio, fuori dal centro.
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Tramonto a Kao Hsiung |
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Caschi per bambini |
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