sabato 6 gennaio 2024

Corea 35 - Gwangalli beach

Grattacieli a Gwangalli - Busan - Corea del sud - ottobre 2023


Il ponte

E così è anche arrivato il momento di tornare a Busan. Quattro notti a Jeju, che poi sono tre giorni effettivi, alla fine sembrano pochi, perché dovendoti muovere con i mezzi pubblici, non riesci a vedere tutto quello che si potrebbe esplorare anche in così poco tempo. Inoltre ho capito che un punto di vista davvero interessante per conoscere l'isola è percorrere dei tratti a piedi usufruendo i percorsi di trekking dell'Olle trail e anche per questo ci vuole tempo oltre che gambe ed età diverse, ma insomma prendiamo quello che passa il convento e non lamentiamoci troppo, già è un successo essere arrivati fin qua. Comunque rieccoci con calma all'aeroporto, come si dice zaino rotto eppur dobbiamo andar, meno male che non abbiamo portato dietro anche il valigione che ci aspetta buono buono all'hotel Angel. Fare il check-in da soli ai totem dell'aerostazione, fatto una volta, non è difficile, anzi è anche comodo, perché non devi fare file, non avendo appunto niente da imbarcare. Ecco come ti fregano, ti danno la sensazione di farti ancora un piacere e intanto risparmiano personale. E' la strategia astuta del passare all'automazione completa, tu fai il lavoro al posto loro e devi essere anche contento. Ormai qui in Corea, ad esempio hanno eliminato anche la figura del cameriere in tutti i locali che non siano ristoranti di una certa levatura e costo. 

Scarpe

In ogni bar o fast food, ormai fai l'ordinazione al bancone, spesso e volentieri anche quella automaticamente, magari al tavolo dopo aver puntato il codice Qr. dove paghi anche, sempre con lo smartphone, ti danno un cicalino e quando suona, te ne vai lemme lemme a ritirare il tuo ordine e te lo mangi, poi sparecchi, metti tutto nel vassoio, tanto anche le tovaglie sono state abolite e vai a posare nell'area apposita facendo attenzione a diversificare gli scarti, plastica, carta, ecc.. Nessuno reclama che non trova personale che pretende stipendi, straordinari e altre obsolete belinate del genere. Tanto sei tu che lavori. Comunque mentre aspetto al mio gate, mi do un'occhiata intorno, rispondo ad una gentile intervistatrice che dà la caccia agli stranieri per sentire come si sono trovati a Jeju e su che mezzi hanno usato per spostarsi, dietro conpenso di belle agende come gadget e poi posso passare il tempo osservando come va in giro il coreano medio. Intanto chiariamo subito che l'80% della gente calza solo sneackers delle varie marche di certo molte taroccate, ma questo credo ormai avvenga in quasi tutti i paesi occidentalizzati del mondo. Un bel 10% però usa specificamente le Crocs, che può essere, siano di invenzione cinese o giù di qui, ma si sono diffuse un po' a macchia d'olio, essendo per un certo periodo un po' una moda, da noi un po' passata direi. 

Scarpe

Qui invece è ancora un vero e proprio trionfo, con una serie di modelli mai visti e che difficilmente passeranno da noi. Enormi, con suole a carro armato, istoriate con tutta una serie di babacetti, dei quali qui vanno matti, con forme più complesse ed inusuali che credo le rendano anche pesanti e poco comode. Tuttavia ci sono negozi specializzate che ne espondono a centinaia, di ogni forma e ideazione comprese quelle con occhi a rana che ti guardano dal basso. Il resto sono ciabatte o scarpacce informi. Le poche signore che indossano quelle che noi chiameremmo scarpe normali, magari col tacco, le portano di almeno un paio di numeri più grandi e le noti subito perché mentre camminano sembra che scappino loro dai piedi continuamente. La scarpa all'occidentale è un po' un attrezzo nuovo per tutto l'oriente e quindi è probabile che il loro uso, stimolato dall'emulazione e dalla moda, non sia ancora pienamente entrato nella mentalità, sebbene sia evidente che venga giudicato sinonimo di eleganza. Va beh, imbarchiamoci dai e guardiamo dall'alto con diletto la serie di isole che bordeggiano la costa coreana come perline di una collana che spicca nel blu del mare che la lambisce. Intanto in un attimo eccoci nella nostra ormai conosciuta Busan, che ci aspetta in una giornata soleggiata. 



I gradini nella metro
Arriviamo facilmente all'albergo ripercorrendo al contrario l'ormai conosciuto cammino della metro e ritiriamo la valigia dalla nostra pigolante amica che ci attende sorridendo. In effetti senza valigia si viaggia bene, ma anche lo zaino, maledizione pesa e soprattutto da queste parti dove hanno deciso che le scale mobili, nella metro sono per lo più dei gadget inutili. Anzi dannosi, perché per convincerti ancora di più che questa assenza è intenzionalmente ideata per il tuo benessere e la tua salute, sull'alzata dei gradini delle infinite scale che ti riportano a rivedere la luce del sole, c'è indicata la quantità di calorie spese nel salire ogni gradno ed a fianco i secondi di vita guadagnata con questo salutare esercizio per fare il quale molti buttano fior di soldoni in palestra. E' evidentemente l'importanza di vedere il bicchiere mezzo pieno, così invece di mandare maledizioni all'amministrazione, mentalmente li ringrazi ancora. Questo è un imput gratuito ai politici che mi leggono. Comunque sia dopo una merendina leggera al solito Tous les jours (lo so che lo smootie di mango ghiacciato fa male al pancino, ma che ci possiamo fare se sono goloso, tanto qui di toilettes pubbliche ce ne sono ogni dieci metri) ci spingiamo fino a Gwangalli beach per passare la serata in gloria. 

Il mare

Nel cercare la fermata della metro, un tizio cerca disperatamente di aiutarci, visto che stiamo consultando l'app, ma riesce solamente a confonderci. Finalmente riusciamo a liberarcene e in pochi minuti siamo arrivati. Questa è forse la più bella spiaggia della città, di certo la più popolata e famosa, visto che è praticamente in pieno centro. Tutta la passeggiata è una sfilata di locali, bar, ristoranti, clubs e bellissimi negozi. Poi c'è la solita cintura verde a protezione della spiaggia vera e propria, amplissma e dedicata ad ogni genere di sport acquatico ed infine tutta la baia di fronte è attraversata dal grande e modernissimo Gwangan bridge, anch'esso una attrazione vera e propria. Qualcuno stimolato dalla bella giornata fa anche il bagno. Questo è anche un punto focale della città dove si svolgono gli eventi più importanti, come il famoso festival del Fuochi d'artificio, che come noto, in oriente hanno un grande appeal, visto che li hanno creati da queste parti. E' curioso che la polvere pirica sia stata inventata millenni fa in Cina e non sia mai stata usata a fini bellici, ma solo per la bellezza dei colori provocati dalle luminarie e dai botti. Glielo abbiamo dovuto spiegare noi che ci si poteva ammazzare meglio la gente e con maggiore efficacia.

Gwangalli beach

Per carità, non è che da queste parti avessero tutte 'ste propensioni ad essere dei teneroni antiviolenti, anzi, in quanto a crudeli iniziative a cui sottoporre il nemico, non li batteva nessuno, ma a questo non ci avevano pensato, che dire, la testa degli umani ha funzionamenti strani, direbbero gli alieni in visita. Un sacco di gente passeggia coi cagnolini in braccio. I pochissimi che li mettono a terra, li bardano con apposite scarpine al fine di non sporcare le loro delicate zampette, ma le bestiole, espletate le loro funzionalità fisiologiche e debitamente mondati con apposite salviette, vengono immediatamente ripresi in braccio e messi negli appositi marsupi o portenfant, affinchè non si stanchino troppo. Poi si pensa a raccogliere i resti. Ci facciamo tutta la passeggiata fino al piccolo mercato del pesce che ovviamente offre molto street food, ma molti stalli sono già chiusi, qui evidentemente è affollato durante il giorno. Intanto cala la notte e la vista dalle panchine del Gwangan beach park che chiude la spiaggia proprio davanti al mercato, è spettacolare. Il ponte che taglia la baia è completamente illuminato, pare un albero di Natale, poi poco dopo le sette, quando ormai la notte è buia, alcuni battelli cominciano ad incrociare le acque sparando salve di fuochi artificiali ogni cinque minuti. 

Pasta e pizza

La falce di luna nel cielo corona e abbellisce lo spettacolo. Le aiuole del parco sono gravide di fiori bellissimi. Le minuscole corolle dei crisantemi, ovviamente coreani, di ogni colore e sfumatura, formano un intricato disegno, un tappeto di bellezza senza pari. Molte sono le coppiette che si stringono sulle panchine dichiarandosi, ça va sens dire, eterno amore e ci mancherebbe. Per calmere i morsi della fame e anche per buttare giù qualcosa che non ci trapani il cavo orale, scegliamo un locale pasta e pizza, più per curiosità che per altro. E' di proprietà coreana però, di un tizio che è stato a lungo in America e qui ha conosciuta (ahiaiai!) la cucina italiana, infatti il menu è infarcito di fettuccini Alfredo e pizza all'ananas e tipo Chicago, cioè alte quattro dita oltre a quelle "normali", per dire mozzarella o "pepperoni". Giustamente il gusto non corrisponde al sentire italiano e la pasta non è di buona qualità e ci mancherebbe, comunque con le birre son sempre solo 33.000W di fronte al mare, quindi cosa vuoi lamentarti. Così ci permettiamo un taxi fino a casa e stramazziamo nel letto in attesa del domani venturo.

La spiaggia

SURVIVAL KIT

Fuochi artificiali

Gwangalli beach - Bella spiaggia nella baia centrale. Si arriva da Seomyeon, prendendo la 2 verde fino a Jeonpo (direzione Jangsan) per 8 fermate a Geumyeonsan o a quella dopo (Gwangan) che vi porterà all'altro estremo della spiaggia stessa. (in taxi comunque sono solo 10.000 W). E' una mezzaluna perfetta lunga quasi un chilometro e mezzo, larga fino ad oltre 100 metri di sabbia dorata finissima. Alle spalle una sfilata di moderni grattacieli. Posto di movida serale molto modaiolo, pieno di gente che passeggia. Potrete cenare in uno dei tantissimi locali, oppure al piccolo mercato del pesce che c'è all'estremo nord delle spiaggia di fronte al bellissimo Gwangan beach park, zona ideale per godersi i vari fuochi d'artificio che vengono comunque sparati ogni sera sotto il ponte. E' anche sede principale dei vari festival che si svolgono a Busan e doveva essere uno dei fulcri dove svolgere l'Expo 2030, ma di certo dopo aver perso la corsa con Ryad, si troverà il modo di riparare. D'estate potete fare ovviamente il bagno e passarci l'intera giornata, oppure andare i dintorni, passeggiando sui promontori della costa più a sud. 

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