giovedì 4 gennaio 2024

Corea 34 - La costa ovest di Jeju

I mandarini di Jeju - Corea del sud - ottobre 2023


Zucche

In tutti i paesi del mondo i mercati sono una gioia della vista e di conseguenza dell'umore. Sono allegria, confusione, cultura e anche bellezza. Ci puoi passeggiare per ore, confrontarti con i venditori, osservarne il lavoro e cercare di comprendere il loro mondo dall'osservazione delle merci esposte, quello che si racconta come l'anima reale di un paese. Quello di Jeju, detto dei cinque giorni, è molto grande e ricchissimo soprattutto nella parte di frutta e verdura e di conseguenza degli alimentari. Da quello che la gente mangia si capisce molto di un paese e qui il passeggiare tra gli stalli è un continuo confrontarsi con l'abbondanza ed il rutilare dei colori. Qui comprendi bene che il prodotto esposto deve essere soprattutto bello da vedere, esagerato soprattutto sul fronte delle dimensioni. Come ho già detto qui, le fragole devono sembrare prugne, le prugne pesche, le pesche mele, le mele meloni ed i meloni angurie. Anche l'uva ha acini enormi. Tutto è ordinatamente disposto in monticelli piramidali o in cassettine che si vendono in blocco. Non vedi un pezzo difettoso o marcio, che evidentemente, se individuati, vengono immediatamente eliminati dalla vista. I prezzi sono molto elevati rispetto al resto del comparto alimentare, anche 6/7 euro al chilo. 

La preponderanza va ai frutti di stagione, i nashi, molto comune nell'estremo oriente, ai cachi bellissimi ed in diverse cultivar, alcuni allungati e ovali che non avevo mai visto, ma soprattutto a quelli che sono l'emblema dell'isola, i famosi mandarini di Jeju, dei quali ho più volte parlato e che trovate in tutte le pubblicità turistiche e nei negozi di gadget vari che inneggiano alle bellezze dell'isola. Di norma si vendono a mucchietti o retine, a occhio di un paio di chili, tra i 5 e i 10.000 W, anche in riferimento alla loro dimensione più o meno grande. Non resistendo mi compro un bel sacchettino di profumatissimi mandarini giganti e un nshi di più di un chilo, da un vecchietto che me lo cede a 2000W. C'è un sacco di gente nel mercato, moltissimi con cagnolino al seguito, questo sempre di dimensioni lillipuziane, barboncino o volpino o comunque razze minuscole, quasi sempre bianchi, anzi più che al seguito, in braccio o dentro un minipasseggino studiato apposta per i cani, evidentemente coccolatissimi, qualcuno bardato con sul capino un cappellino arancione a forma di mandarino, altro gadget gettonatissimo. C'è poi anche un vasto spazio destinato alle piantine ed alle sementi orticole e da giardino. 


Cialde al formaggio

Chiedo subito per curiosità, da portare ad amici amanti dei fiori, se ci sia possibilità di trovare semi di pink muhli, l'arbusto che mi era sconosciuto e che mi ha completamente affascinato per la sua bellezza e che in questa stagione abbellisce ogni giardino ed ogni parco da queste parti. Anche se non anglofoni, tutti capiscono, grazie alle foto mostrate o alla miracolosità linguistica della app Papago, ma pare che la propagazione di questa pianta si faccia normalmente per via naturale e non con sementi specifiche. Mi mandano da un banco all'altro, ma alla fine la mia ricerca rimane senza risultato. Ce ne andiamo esausti; alla passerella dei taxi c'è una bella fila in attesa sulle panche e la presenza, forse insolita di due occidentali, suscita immediatamente interessi, domande e sorridente desiderio di comunicazione, soprattutto e non mi sembra scontato, tra gli anziani che evidentemente amano la chiacchiera di per sé. Comunque arriva il nostro turno ed in pochi minuti raggiungiamo la vicina spiaggia di Iho Tewoo, una delle più vicine alla città. La spiaggia è molto bella ed ampia e fa presupporre che durante la stagione estiva, sia piena di gente, vacanzieri soprattutto che godono di tutti i classici divertimenti da spiaggia, incluso il surf, dato che pare su queste coste ci sia un adeguato movimento di grandi onde che arrivano dal largo. 

La spiaggia

L'arenile è chiuso ai lati da scabre rocce vulcaniche e nere che ricordano l'anima turbolenta dell'isola ed alle spalle da un bel parco cittadino che colora di verde, la lunga duna litoranea, fungendo anche da consolidamento della stessa. In fondo vedi due artefatti assai strani, sono due fari, uno rosso e uno bianco a forma stilizzata di cavallo che disegnano un orizzonte che così si presenta con un aspetto non comune. Ci fermiamo proprio qui, su una panchina a mangiucchiare qualche cosa, vista l'ora, poi andiamo alla ricerca della fermata del 202, che percorre tutta la litoranea occidentale. Questa parte dell'isola è l'estrema plaga pianeggiante che scende lentamente dal rilievo centrale verso il mare. E' un paesaggio piacevole, comunque popolato di nuove abitazioni che l'esplosione turistica ha fatto proliferare sulle coste, soprattutto in vicinanza delle spiagge più belle e famose. Costeggiamo quella di Hyeopjae dove molte rocce sono state scolpite in forma di statua e la Gwalkji beach altrettanto bella. Lontano nel mare si notano subito le file degli altissimi rotori, produttori di energia eolica che sfruttano la forza del vento che su queste coste è sempre piuttosto forte e altre sono in costruzione. Scendiamo dopo quasi un'ora e mezza a Wollyeongri.

Il parco dei cactus

Questo è un paesino di mare con una lunghissima passeggiata costituita da una passerella in legno che percorre tutta la scogliera rocciosa che racchiude un'altra stranezza botanica, nello specifico una ricchissima popolazione di cactus specifici della zona che producono piccolissimi frutti rossi e che crescono nelle fessure tra le rocce che le colate di lava hanno portato fino al mare. Tutto fa parte di un parco litoraneo mirato alla protezione di questo unicum botanico e naturalmente l'apparato turistico della zona, come è logico, ci campa. Con questi cactus ci si è industriati a fare diversi prodotti non solo alimentari, ad esempio medicinali che contribuiscono infatti all'economia del paesotto. Pare infatti che alcuni estratti di questa Opuntia Ficus indicus abbiano effetti antinfiammatori. Alla fine della passerella, tanto per capirci, oltre ad una serie di negozietti di souvenir, c'è un grazioso baretto che offre appunto un delizioso gelato al gusto di cactus. Dolce gradevole e accompagnato da un buon dolcetto, ma come è noto il cactus non ha un gusto particolarmente specifico se non una dolce gradevolezza. Non si sa bene come si sia creata questa situazione botanica, secondo qualcuno i semi sono arrivati spinti dalla corrente di Kuroshio che spinge verso queste coste, ma altri dicono che sono state seminati intenzionalmente, cosa che di certo è proseguita  anche lungo tutti i muri a secco del paese, dato che queste piante fingono da sbarramento all'ingresso di topi e serpenti nell'abitato. 

Cactus

Comunque rimane una curiosità conosciuta e che porta ad un certo afflusso di visitatori. A questo punto l'idea sarebbe quella di arrivare a Suwolbong peak, una decina di chilometri più a sud. Si tratta di un piccolo cratere periferico del monte Holla che ha creato un rilievo di una settantina di metri vicino alla costa. Di qui, di fronte all'oceano, affacciati all'occidente, si dice si abbiano i migliori tramonti di Jeju. Il problema è che dalla fermata del bus, fino al paese, ci sono all'incirca tre chilometri e da qui altra strada per ascendere al cratere. E qui si capisce bene quale sarebbe l'importanza di poter disporre di un mezzo proprio. Ci fermiamo un po' sull'incrocio più importante, in attesa del passaggio di un taxi, che però non si vede; non ci sono neppure bus nelle vicinanze che portino fino al paese o per lo meno non li troviamo. Alla fine dopo aver cercato lumi da qualche isolato e perplesso passante, ma in questa stagione gira davvero poca gente, si decide di rinunciare anche se con un certo rammarico perché ci si perde una bella vista con la quale pensavamo di colcludere il nostro soggiorno su Jeju, l'ultima cartolina infiammata dal rosso vivo del tramonto noto come il più bello dell'isola. Così aspettiamo mestamente il 202 che ci riporta in città, stanchi e anche un po' delusi. Così si termina la serata davanti ad un pollo fritto e patate al formaggio con birra alla spina da Beer & Cicken, una delle tante catene di fast food. Il sonno dei giusti ci coglie non appena tornati in camera.

Cagnolini e pesci

SURVIVAL KIT

Parco eolico sulla costa ovest

Costa nordovest di Jeju - Questa parte di costa piuttosto pianeggiante è percorsa del bus 202 che fa fermate lungo la strada nazionale litoranea ad ogni paesino. Da questa parte ci sono alcune delle più note spiagge dell'isola, assieme a molti altri interessi naturalistici. Tutta l'area è percorsa anche dai sentieri di trekking che circondano l'isola, in particolare l'Olla trail n. 20 che porta anche al Suwolbong peak, un oreo (antico cratere laterale) tra i più famosi, dal quale se il tempo è limpido, consente, dal padiglione posto sulla sua cima, belle viste dell'isola di Chagwido, reputata come la più bella in assoluto tra quelle che circondano Jeju, di quella più lontana di Chukdo e della vicina Songdaksan mountain a cui si accede attraverso altri sentieri ben segnati. Ricordatevi di procurarvi la carta degli Olla trail che percorrono tutta Jeju, soprattutto se qui venite per il trekking. In cima al monte non lontano dal tempietto buddista che lo corona, c'è una nota sorgente di acqua minerale libera da cui tutti attingono. 

Cavoli

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