mercoledì 3 gennaio 2024

Corea 33 - Love land

Love land - Jeju - Corea del sud - ottobre 2024

A sentire le notizie di questi giorni, Kim che minaccia una invasione da un momento all'altro, un tizio che accoltella il più importante politico per strada, lo scorso anno altre coltellate al suo predecessore e ripensare che in fondo laggiù nella metro ho visto cartelli che spiegavano cosa fare in caso di attacco con gas nervini, mi dà l'impressione di non aver capito niente di quel paese dove ho trascorso tre settimane un paio di mesi fa. A me sembra che se l'Austria dichiarasse di essere costretta a breve di lanciare missili nucleari, posto che ce li avesse, su Milano a causa della protervia italiana, io non mi sentirei tanto tranquillo e credo i giornali non parlerebbero di altro. Insomma come è possibile che girando per le strade di quel paese, la sensazione che ho provato continuamente era di una piacevolissima tranquillità, mentre intorno a me vedevo solo gente apparentemente molto serena che si divertivano dappertutto agitando pupazzetti e peluche e facendosi selfie con le mani a cuoricino. Forse la mentalità è diversa, forse interiorizzano senza dimostrare esteriormente preoccupazioni e timori, forse il sorriso e le cortesie che a noi appaiono addirittura esagerate, sono stereotipi che non corrispondono ad un reale sentire, oppure sono proprio io che non ho saputo vedere appena al di là del mio naso, non ho avuto la capacità di avvertire il grigio-nero che alligna sotto una sottile crosta rosa di superficie. 

Mano birichina

Chissà, mi duole tuttavia avere questo dubbio che turba l'immagine che sono fatto di un popolo sereno che vive in una realtà di benessere diffuso, con un vicino scomodo anche se da operetta, che prima o poi verrà messo a miti consigli, con l'aiuto dei quasi amici cinesi. Evidentemente non bisogna mai fermarsi alle apparenze e le cose sono sempre molto più complesse di quanto sembrano. Ma noi pensiamo invece a completare il giro della nostra isola di Jeju che comprende ancora la parte ovest alla quale ci dedicheremo oggi per sommi punti, visto che la mancanza di un mezzo proprio, come più volte ho avuto modo di dire, ci impedisce di vedere in profondità e con meticolosa esplorazione. Cominciamo dunque con un breve salto ancora verso il centro dell'isola, per vedere un altro dei curiosi musei che vengono proposti anche con un po' di malizia, ai milioni di turisti che arrivano fin qui. Sto parlando di Love land, il museo dell'amore o meglio del sesso, che in netto contrasto con la pruderie consueta per le popolazioni dell'estremo oriente, che di certo ritengono gli argomenti riguardanti questa attività umana, assolutamente sconvenienti e da evitare nella comunicazione pubblica (pensate che in Giappone, ad esempio, la rappresesentazione reale degli organi sessuali, è vietata anche nella pornografia, palese ossimoro, la quale sarebbe ufficialmente vietata anche in Cina, anche poi nell'intimità delle lenzuola, tutti fanno le stesse cose del resto del mondo), in questo spazio, apparentemente libero, si esprime una estemporanea esibizione di tutto quanto riguarda il sesso, declinato in ogni sua più estrema combinazione. 

La fuga

Il sito è composto da un grande giardino popolato di statue, a grandezza naturale ed oltre, estremamente esplicite che raccontano, in una sorta di elencazione kamasutrica voyeristica, tutte le varie posizioni e situazioni che l'eros immaginativo ha classificato nei secoli ed in tutte le culture del mondo. La cosa è vista fortunatamente, anche con una certa ironia e le molte coppiette che si aggirano ridacchiando nel giardino, si scatenano in serie infinite di selfie davanti alle statue stesse, che passeranno poi di certo sui vari social a testimonianza della visita stessa. Accanto ai vari accoppiamenti classici, c'è anche una serie di statue che rappresentano un filone probabilmente tipico dell'immaginario sguaiato e noi diremmo barzellettiere, che hanno come protagonista una cicciona, acchiappa giovinetti spaventati sottoponendoli a violenta possessione, quasi soffocandoli con le sue forme nude debordanti, vi lascio immaginare, mentre loro tentano inutilmente di sfuggire al conto da subire. Una sorta di revenge porn al contrario a cui per una volta sono i maschi a subire. Anche questo aspetto piuttosto violento mi risulterebbe abbastanza consueto nella sessualità orientale, come di solito accade quando questa parte dei rapporti tra i sessi è maggiormente represso. 

Toilette

Sta di fatto che il gruppo di statue più divertente è costituito da quattro giganteschi uomini, nelle loro forme più grottesche, il ciccione, il magrolino, il vecchietto, l'erculeo, sono piazzati ad indicare le toilettes mentre appositi rubinetti situati nel punto critico, forniscono un getto d'acqua necessario a lavarsi le mani. Si tiene a far notare l'aspetto assolutamente artistico delle istallazioni, eseguite da elementi usciti dalle migliori scuole di arte e di design, che hanno progettato le 140 statue che ornano il giardino ed il padiglione interno, in posizioni che consentono soprattutto la possibilità di fungere da set fotografico per i visitatori, che infatti ne approfittano a piene mani, in ogni senso, tra l'altro invitati a farlo da appositi cartelli. Il corpo centrale poi, propone un tradizionale sexi shop, che partendo con innocenti calamitine da frigo e babacetti a forma di mandarino in omaggio al frutto dell'isola, prosegue con il solito armamentario vibratorio, di biancheria da film porno per concludersi con la galassia del sadomaso per gli amatori, pare molto frequenti in oriente, tanto per non farsi mancare nulla. E vi ricordo che innumerevoli sono gli entusiasti visitatori provenienti dal vicino Giappone, nonché dalla Cina, infatti ogni indicazione e descrizione è puntualmente declinato anche in queste due lingue.

Misterious road
 All'uscita un bel ristorante guarda un po' italiano. Per la verità c'è anche un padiglione teatro descritto come Performances Hall, ma durante la nostra visita era chiuso e pertanto non posso illustrarvene l'utilizzo, forse apre solo alla sera o in occasioni particolari, ma non ho informazioni su che tipo di performances vengono offerte agli spettatori di questa parte dle parco. Sembra che la location di questo "parco a tema" sia stata scelta proprio qui, essendo questa ormai nominata come isola dell'amore e meta consueta dei viaggi di nozze. Visto il grande successo dell'operazione che ormai ha venti anni, essendo il museo stato ufficialmente aperto nel 2004, pare che in Cina la volessero replicare, ma poi, le oculate autorità del luogo dove stava sorgendo il parco, ne hanno decretato il divieto a proseguire il progetto con la definitiva successiva demolizione. Usciamo abbastanza divertiti, ma proprio davanti all'ingresso c'è un'altra curiosità dell'isola, la Misterious road. Per la verità se non lo sai, non lo noti molto, ma la strada, un rettilineo che si perde in fondo tra gli alberi di un bel bosco, appare come una bella salita che va fino in fondo dove supera una specie di dosso e scompare nella valle successiva. In realtà si tratta solo di un effetto ottico, dato dalla particolare disposizione degli alberi del vialone che la borda. 

Giardino coreano

Invece va in leggera discesa, creando una situazione curiosa che può passare inosservata, ma dato che è anche segnalata, vedi subito dal bordo della strada che molte macchine, il traffico in molte ore è piuttosto scarso, si fermano, spengono il motore e mettono in folle per constatare che la macchina, in realtà comincia a muoversi nella direzione che apparentemente scorre in salita. Nulla di particolare, ma evidentemente, visto che è segnalato da apposito cartello, molto popolare, almeno a vedere quante sono le macchine che si fermano. Ci fermiamo anche noi per una pausa vivificante nel vicino Misty bar, un bel localino sulla strada che, ai suoi clienti consente di visitare il suo immenso giardino coreano popolato di fantastiche statue, poste negli angoli più segreti di questo affollatissimo luogo, che popolato disordinatamente di alberi, macchie folte, laghetti e fontane, saltano fuori di colpo quasi a spaventare i visitatori. Il giardino coreano ha molte similitudini con il giardino all'inglese fitto e apparentemente disordinato e ricco di statue anche grottesche. E' tutto un seguito di aiuole fiorite, di ciuffi altissimi e bianchi che sventolano alla brezza, di siepi di pink mhuli rosa carico che nascondono alla vista panchine di pietra, pensate per innamorati. Un luogo davvero delizioso che merita davvero un'occhiata e vi costerà solamente un ottimo cappuccino. Noi intanto torniamo in città perché il cosiddetto mercato dei cinque giorni ci aspetta e come sempre qui è bene vederlo nella gran confusione del mattino..

Il giardino del Misty bar

SURVIVAL KIT

Biancheria "particolare"

Love land - 2894-72, 1100-ro, Jeju-si - Parco a tema sesso a circa 16 km dalla capitale dell'isola, raggiungibile in taxi (7.000 W). Comprende un grande giardino di circa quattro ettari, con 140 statue in pose erotiche esplicite e saltuariamente esposizioni altrettando tematiche, un sexi shop, un ristorante e un caffé. Vietato ai minori di 14 anni. I bambini possono essere parcheggiati in apposito spazio all'ingresso, con giochi idonei ai minori. Pensato anche come set fotografico per i visitatori. Il tutto comunque ha un sapore abbastanza ironico come suggeriscono anche i titoli delle varie opere ed è molto gettonato, specialmente di sera in cui le varie statue godono di particolare illuminazione. Appena davanti all'ingresso, scorre la cosiddetta Misterious road, indicata da un apposito cartello. Basterà un'oretta se proprio non avete un interesse specifico. Ingresso 12.000 W.

Corean garden

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