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Turisti alle cascate - Jeju - Corea del sud - ottobre 2023 |
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La serra centrale |
Foreste, cascate, passeggiate tra gli alberi, tutto piacevole, tutto lento e riposante anche per la testa, che quando stai seduto a respirare in un bosco, non può che sentirsi bene, aumentando la produzione di endorfine utilissime all'anziano per incentivare il buon umore, anche se i piedi fumano. Poi, alla fine devi rimetterti in pista, corroborato anche se claudicante per il percorso accidentato. Tuttavia dall'uscita sono pochi passi a piedi ed eccoci subito all'orto botanico, altra attrazione che si preannuncia interessante. In effetti, la grande parte centrale è una costruzione avveniristica, anche se il complesso è stato aperto nell'89, costituito da una colossale serra progettata come un fiore di cinque petali, ognuno dei quali contiene un particolare ambiente, dalla foresta tropicale, alla zona arida. Le percorriamo tutte ammirando la grande varietà di essenze che ospita e le cascate di fiori bel ordinati e curati ancora meglio. Saliamo fino in alto nella cupola, dalla quale hai una bella visione di insieme della parte all'aperto, nella quale sono accostati una serie di esempi di giardini classici che vanno da quello coreano, al giapponese e infine al francese, all'inglese e all'italiana, oltre alla collezione di erbe aromatiche e quelle di zone umide.
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Ambiente arido |
C'è anche un trenino per spostarsi attraverso tutta l'area del parco, da un giardino all'altro, vista la dimensione davvero grande della superficie. Si dice sia uno dei più belli dell'Asia che di certo, a chi è appassionato fa piacere vedere. Appena fuori ecco poi, appena attraversato l'ampio vialone, una serie di piccoli musei tematici. E' evidente che essendo questa una zona a forte impatto turistico, sono state create tutta una serie di occasioni di visita per chi, soggiornando da queste parti, cerca modi per passare il tempo, quando non utilizza la spiaggia o non è un fanatico del trekking. Ecco quindi proprio di fronte al giardino botanico, sorgere il Museo di Teddy bear, che sottolinea la passione dei Coreani per i peluche di ogni tipo, in particolare per i brand mondiali più famosi. Ecco il museo del Piccolo principe, altra irresistibile innamoramento di cui trovi continuamente traccia in giro per il paese, in murales e citazioni di ogni tipo. Avrei visto volentieri quello dell'arte africana, anche se mi sembra fuori contesto qui, ma ormai l'abbiamo sorpassato da un po' e non ho voglia di farmi la strada di nuovo, andata e ritorno, quindi ripieghiamo invece su una delle nostre passioni, il Museo della cioccolata, che, per la verità, non presenta interessi straordinari, se non una gran collezione di cioccolati prodotti in tutto il mondo nelle loro confezioni più ricche ed accattivanti.
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Giardino all'italiana |
Devo dire che la mia parziale delusione viene anche dalla scarsità dei prodotti italiani, in questo caso sono sempre un po' sciovinista. In una bella sala, una signora sta tenendo una sessione davanti ad un gruppetto di una decina di infanti, accompagnati da genitori ammirati ed adoranti come è giusto che sia. Sono tutti completamente impiastricciati, mani e facce dalla cioccolata liquida che sta loro davanti in grandi ciotole, mentre l'insegnante mostra come può avvenire la magica trasformazione in bei cioccolatini dalle più diverse forme di animaletti. Mi sembra un vero divertimento che coinvolge i piccini oltre misura a sentire i gridolini di gioia ad ogni prodotto felicemente uscito dalle loro manine. Beh, anche questo è ormai una prassi comune in ogni tipo di museo, il laboratorio per bambini che saggiamente abitua fin dall'infanzia all'amore per la cultura ed il senso museale, al di là delle semplici esposizione di oggetti. Ne usciamo comunque soddisfatti, col nostro pacchettino in mano, come si faceva una volta alla domenica uscendo dlla messa e dopo la sosta di obbligo in pasticceria da brave famiglie borghesi, visto che il biglietto di ingresso, astutamente viene scontato sui prodotti eventualmente comprati.
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Il ponte delle ninfe |
C'è giusto il tempo per un'altro taxi fino ad arrivare alla Jeongbang waterfall, un altro degli spettacoli naturali offerto da Jeju. Sono una ventina di chilometri (in taxi 16.000 W) che ti portano direttamente in riva al mare, visto che questo salto d'acqua di 23 metri, pare sia l'unico dell'Asia che si getta direttamente in mare. Il luogo è decisamente piacevole e si raggiunge attraverso una lunga (tanto per cambiare) scalinata di circa 250 gradini, che ci facciamo passo passo, indugiando tra gli alberi che ti nascondono un poco la vista dell'oceano, poi la radura si apre ed una scogliera di grande pietre tondeggianti circonda una piccola baia. Alle sue spalle, l'acqua arriva dall'alto e ti dà l'impressione che cada direttamente dal cielo. Il salto e la quantità d'acqua, che pure in autunno non è particolarmente grande, solleva una sottile nebbiolina che concede al sito un'atmosfera particolarmente magica ed affascinante, tale che non ti fa neppure sentire la presenza dei molti visitatori che si affollano attorno al salto in cerca della posa migliore. Tutti avanzano in bilico sulle grandi rocce, ma se hai il tempo di aspettare, trovi sempre lo spazio per cui le immagini che ti porterai a casa ti faranno apparire come unico visitatore del giardino dell'Eden. Il luogo è davvero bello e si presta completamente alla creazione di antiche leggende.
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La Jeongbang waterfall |
Si dice che il primo imperatore della dinastia cinese dei Qin (200 a.C.), come tanti nella storia, fosse in cerca dell'elisir dell'immortalità. Correva quindi voce che sul monte Halla, il rilievo più alto dell'isola di Jeju, nascessero erbe magiche i cui decotti per certo la garantivano e a questo fine mandò un suo incaricato, certo Seobul, a cercarle. Naturalmente il poverino non trovò nulla di tutto ciò, segno che anche nelle leggende, da queste parti c'è un deciso pragmatismo, ma, arrivato fino al mare lasciò un graffito sulla parete vicino alla cascata in segno del suo passaggio "Seobul è stato qui", desiderio insopprimibile di affermazione della propria presenza a cui il nostro ambasciatore non ha saputo sottrarsi, un topos, come si vede, comune ai graffittari di tutti i tempi, duro a morire e forse un tempo neppure giudicato condannabile. Adesso il graffito sembra ormai essere scomparso, ma per non dimenticare ci hanno ammesso una targa commemorativa. Ma voi non fatelo, mi raccomando. Rimane il fatto che aspettare il tramonto in riva al mare, tra lo scroscio dell'acqua che piomba dal cielo alle tue spalle, è davvero bello e quando il cielo finalmente si incendia, te ne puoi andare lemme lemme, rifarti (maledizione) la infinita gradinata a risalire e cercare la fermata del 600 per ritornartene a casa. Chiudiamo la giornata passeggiando nella zona pedonale che sta dietro al nostro hotel a gustarci un bel pollo barbecue in versione light, cioè con poche spezie, che ci cuoce la bocca almeno fino a domani mattina.
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Panda sotto la cascata |
SURVIVAL KIT
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La cupola |
Yeomiji Botanical garden - 93 Jungmungwangwang-ro - Seogwipo - Jeju - Ci si arriva da Seogwipo, con il bus 181 (15 km). Situato a fianco del parco delle cascate, lo si raggiungea a piedi da lì. Molto grande e moderno, potete starci anche tutto il giorno data la sua vastità. Circa 10 ettari di cui uno coperto, oltre 1000 essenze e serie di stili di giardini all'esterno. Ingresso 9000 W. Calcolate almeno un paio di ore.
Chocolate Land - Proprio di fronte all'orto botanico. Piccolino, espone cioccolate confezionate di tutti i brand del mondo, assieme a formati particolari e divertenti, oltre alla classica esposizione dei metodi produttivi dalla fava di cacao alla tavoletta. La parte più interessante è una sala nella quale una signora insegna praticamente a fare un cioccolatino a gruppi di bambini accompagnati, che pasticciano un po' e alla fine vanno via con i cioccolatini fatti da loro, posto che non se li siano già mangiati. 3000 W scontabili sugli eventuali acquisti. Almeno mezz'oretta.
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Tramonto a Jeju sud |
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