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Haeundae beach - Busan - Corea del sud - ottobre 2023 |
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In metro |
Oggi abbiamo deciso di prenderla con calma, anche perché qui, corri di qua, corri di là, sembra un tour de force e alla fin fine siamo in vacanza, quindi visto che stasera voliamo a Jeju, giornata tranquilla sulle spiagge, l'altra attrattiva della città. Gran colazione al Tous les jours dove ormai siamo clienti affezionati, anche se alle 9 i croissant classici sono già tutti finiti, ma quanti ne mangiano 'sti Coreani! Quindi fetta di torta e cappuccino e poi via a lasciare i bagagli in custodia in albergo. Fatico un po' a farmi capire che li lasceremo qui per tre giorni, per non volare sovraccarichi, ma alla fine tra pigolii della sempre più gentile addetta che si sprofonda in inchini, posizioniamo la valigia al sicuro nel retro della reception, tanto qui nessuno ruba e ce ne andiamo a spasso, verso la spiaggia di SongJeong una delle più a nord della città. La spiaggia è bellissima ed il quartiere alle spalle abbastanza sobrio benché non modernissimo. I grattacieli più arditi svettano al di là del promontorio che limita la spiaggia a sud. Davvero le similitudini con Rio sono molto presenti, questa almeno è la mia persistente sensazione, la città tentacolare e moderna; i quartieri poveri, almeno un tempo lo erano, sulla collina; le foreste alle spalle; gli alti promontori rocciosi raggiungibili con le teleferiche e le spiaggie e l'oceano che la penetra con una serie di bellissime baie.
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Seomyeon la sera |
Senti sempre la presnza della città alle spalle che si muove con l'alacre furia delle grandi metropoli, poi ecco la striscia di parco cittadino che delimita la larga striscia di rena dorata che forma una mezzaluna perfetta davanti all'acqua dell'oceano. La spiaggia è piena di gente, che passeggia che fa pic nic, che si diverte. Un gruppetto prende lezioni di surf, visto che qui le onde ci sono, se butti l'occhio al largo e poi perché l'influenza della cultura americana, dì quello che vuoi, ma si sente. Eppure quasi nessuno sta nell'acqua a fare il bagno tranne pochi coraggiosi ed i surfisti, che però hanno mute nere piuttosto spesse e comunque si esercitano a riva. In effetti fa caldo ancora, ma è pur sempre autunno e quando esci bagnato c'è un'arietta che levati. Poi qui nessuno sta in costume da bagno e non certo per ragioni di pudore. Guai a farsi sfiorare queste curatissime pelli di luna dai raggi malevoli e dannosi del sole. Come tutti gli orientali, questo è il nemico numero uno per le signore e per i maschi anche. Creme a protezione totale, ma assoluta copertura tessile e niente esposizone. Il viso protetto sotto enormi cappelloni e occhiali scuri, a volte anche le mani guantate, per non parlar di gambe ed del resto. Sembra che la pelle delle orientali, sotto l'insulto dei raggi solari, invece di abbronzare viri sul grigio, con una sfumatura assolutamente sgradevole e invecchiante, per non parlar dele rughe e del fatto che nel passato anche recente, pelle scura equivaleva a dire lavoro umile all'aperto come contadino o pescatore.
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Pelle di luna |
Orrore assoluto, altro che le damine avvolte dalle amplissime gonne di raso fino ai piedi, sempre accompagnate e protette da ombrellini parasole, che per la verità resistono anche adesso, piccoli e a fiori coloratissimi. Comunque anche qui la gente ama trascorre il tempo, seppur protetta, sulla spiaggia e pensate d'estate, quanta gente si riversa qui a passare la giornata, specialmente dei giorni di festa, dobbiamo sempre considerare che siamo in una città di circa 4 milioni di residenti oltre ai turisti. Il luogo comunque è davvero piacevole e fa venir voglia di fermarsi continuamente sulle sedie di qualche localino a guardare il mare. La spiaggia è molto ampia e digrada molto dolcemente verso il mare per cui l'onda alla fine arriva smorzata e non violenta e si adatta anche ai bambini che sguazzano qui come nelle altre parti del mondo ed è adattissima anche i non nuotatori, quali credo che siano i Coreani, visto che il consumismo balneare quaggiù deve essere arrivato in tempi assai recenti dall'occidente, dato che noto subito un sacco di posti dove si affittano salvagenti di ogni tipo, dalle ciambelle ai giubbotti, oltretutto fare il bagno quasi vestiti deve essere un bell'impiccio e anche in assenza di prescrizioni religiose.
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SongJeong beach |
Una cosa divertente che non avevo mai visto altrove, è la presenza, nei giardini antistanti l'arenile, di postazioni con decine di cannelli di aria compressa, dove tutti quelli che lasciano la spiaggia si dirigono subito per soffiarsi via la sabbia, da piedi e vestiti. E' in effetti una cosa utilissima e assolutamente in linea con la mentalità locale, visto che tutto è pulitissimo ed ordinato in giro, non una cartaccia od un residuo, neppure dei molti cagnolini, tutti bianchi e microscopici, veneratissimi e trasportati in passeggino o in braccio che, anche se la fanno piccolissima, vengono immediatamente ripuliti nelle parti intime con immacolati fazzolettini profumati, non sia mai, oltre naturalmente a raccogliere il malfatto, anche se non si capisce dove verrà depositato. Comunque lemme lemme, abbiamo o no deciso di prendercela comoda? ci facciamo tutta la passseggiata fino al promontorio che risaliamo verso l'alto, lungo la parte rocciosa, ricoperta da un bel bosco marittimo che ricopre la punta protesa nel mare. Qui la passeggiata continua per chilometri, bordando tutta la costa fino alla grande spiaggia successiva. Bisogna ammettere che gli spazi urbani per trascorrere la giornata nel verde a disposizione degli abitanti sono moltissimi e molto ben tenuti, così che la sensazione è che questa sia una città piacevole da vivere.
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Il trenino blue line park |
Al fianco della passerella in legno dalla quale puoi godere di begli scorci sulla costa, fatti di roccia viva, piccole baie e promontori battuti dalle onde che vanno a lambire una fitta vegetazione di pini marittimi e altre essenza che profumano l'aria, corrono i binari di una specie di trenino panoramico che consente di fare il lungo percorso di alcuni chilometri che collega questa zona e la spiaggia di Haeundae, per qualcuno la più bella e centrale della città. Tentiamo di salirci sopra ad una fermata intermedia, ma non si può fare il biglietto, credo ci voglia una apposita app per pagare, visto che questo è un trenino trisico e non accetta la card dei trasporti. Nonostante il volenteroso aiuto di alcuni locali non riusciamo nel tentativo e decidiamo di proseguire a piedi, in ogni caso il paesaggio è accattivante. Comunque arriviamo ad una stazione dove c'è anche una biglietteria umana, cosa ormai rara, e saliamo sul trenino per fare gli ultimi chilometri. I sedili sono disposti lateralmente sui vagoni e non nel senso di marcia così che tutti. essendo posizionati in scala digradante, possano vedere il lato marino. Il mezzo procede con grande lentezza per permettere una gradevole vista dle paesaggio.
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Haeundae beach |
Alla fine la grande stazione all'inizio della spiaggia accoglie i gitanti festosi, proponendo tutta una zona di locali, banchetti di ristoro e cose da mare, oltre ad un parco divertimenti dal quale risuonano urla di bimbi sovraeccitati. Questa è davvero la spiaggia più bella della città, almeno di quelle viste fino ad ora, elegante e molto curata e circondata da una selva di grattacieli avveniristici, alcuni ancora in costruzione. Si vede bene che la città è in pieno sviluppo. Dappertutto campeggiano i manifesti che inneggiano a Busan Expo 2030, ad ottobre quando ancora erano vive le speranze nella candidatura, che era certamente vincente su Roma, ma irrimediabilmente velleitaria contro i miliardi di Ryad. Ci sta, nella logica del business di queste manifestazioni, ma forse qui ci credevano davvero. Dai, niente recriminazioni, sarà per un'altra volta. Di nuovo un paio d'ore di gradevole riposo, guardandosi attorno con la testa in su per cercare le cime dei pinnacoli di vetro che risplendono al sole. Torri di luce e sfida al cielo. Fa caldo, quindi facciamo una passeggiata fino alla stazione della metro per rientrare in albergo, raccogliere gli zaini ed andare fino all'aeroporto, che il volo non aspetta. Qui è sempre tutto puntualissimo.
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Scuola di surf |
SURVIVAL KIT
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La passeggiata |
SongJeong beach - E' la spiaggia cittadina più a nord, anche se dopo ce ne sono ancora almeno tre, ma che si possono considerare già fuori città. Attrezzata, molto bella e ben curata, ma totalmente libera cme le altre, si popola completamete d'estate ed è una delle preferite dai surfisti, qui cì'è una scuola in proposito, oltre ai soliti divertimenti da spiaggia. Molti locali ai bordi. Ci si arriva dal centro con la metro 2 verde, fino al capolinea di Jangsan (18 fermate, 17 se la prendete a Jeonpo, più comoda se siete all'Angel Hotel o vicinanze, invece che alla caotica Seomyeon). Da qui la spiaggia è ancora lontana, meglio prendere un taxi che vi porta direttamente in spiagga con 4500 W circa. Alla fine della spiaggia potete fare la lunga passeggiata costiera a piedi, in mezzo alla macchia, su una passerella in legno lunga alcuni chilometri o prendere il treno turistico (7.000 w) che vi porta fino a Haeundae.
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La costa |
Haeundae beach - La più elegante delle spiagge cittadine nel pieno centro e bordata dagli edifici più moderni della città. Questa vista vale da sola la pena di passare qui qualche ora. Attenzione che la zona dei locali di conforto e bachetti vari per mangiucchiare o bere qualcosa, è tutta all'inizio nella parte nord. Da qui per tornare, fare un bel pezzo a piedi verso l'interno del quartiere e prendere sempre la 2 alla fermata di Haeundae. Se invece volete proseguire lungo la costa dovrete superare il promontorio del Dongbaek park che copre la vista della grande baia e del Guangangdaegyo bridge (il ponte di diamante), una delle meraviglie di Busan, per arrivare a Gwangalli beach.
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Grattacieli |
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