domenica 26 luglio 2009
Una valle occitana
Purtroppo la scelta della chiavetta Tim non è stata felice, si scollega continuamente ed in particolare non riesco a caricare nemmeno una foto da 150k. Ecco perché non vedete foto negli ultimi post. Peccato perché la valle di Massello dove sono stato ieri meritava un colpo d’occhio. Le valli valdesi sono nascoste alla vista, abituate da secoli a tenere un profilo basso, a non mettersi in evidenza, memori di quanto è avvenuto nel passato. Andate a cercare la Val Germanasca, infilandovi di lato alla Val Chisone e, dopo qualche kilometro, prendete una piccola strada sulla destra che si inerpica in un vallone laterale, tanto erto e chiuso da sembrare senza seguito. E’ la Valle di Massello, così nascosta e segreta da essere stata in passato, l’ultimo rifugio per i Valdesi dopo la rentrée dalla Svizzera, dove trascorsero, assediati un intero inverno nell’ultimo baluardo in fondo alla valle, prima di ottenere le patenti reali che tolleravano la loro fede religiosa. Che cose incredibili sono accadute nella storia. In quei tempi bui, si ammazzava la gente per il loro credo religioso, si giustificava lo sterminio di interi popoli nel nome di Dio, con la certezza della superiorità della propria fede su tutte le altre. Cose inaccettabili oggi, non vi pare? Comunque la valle è magnifica, stretta, incassata tra pareti alte e scoscese, coperte di fitti boschi di querce. Il piccolo ma furioso torrente ha scavato con durezza un percorso tormentato sul fondo. La valle è quasi deserta. Ma quando arriverete al fondo, alla vista delle poche case che costituiscono le frazioni di Massello, poco prima della cascata del Pis, vi potrete fermare al grazioso ristorante La Foresteria che vi sorprenderà per la cura e l’eleganza con cui vi saranno presentati i piatti scelti tra un ricco menù di tradizione locale. Dopo un preantipasto di lardo e miele su una fettina di pane nero tostato, potrete scegliere tra antipasti accattivanti. Blu del Moncenisio con pere e nocciole, filetto di trota alle mandorle, scamone tagliato al coltello, ruota di deliziosi formaggi locali, polentina fritta con salsa di acciughe tutti presentati con cura. Tra i primi avrete l’imbarazzo tra ottimi ravioli di crema di porcini locali, tagliolini al ragù di cervo e altre offerte che testeremo in altra occasione. Il cinghiale la fa da padrone nei secondi, e infine dolci fatti in casa tra cui primeggia una gran torta “speciale” dove su una base di pere e cioccolata si stende un velo di crema e amaretti sbriciolati e caramello, una morbidezza da ricordare. Ricca scelta di birre artigianali e una buona carta dei vini saranno completate da un conto assolutamente ragionevole. Uscirete sereni e desiderosi di smaltire le molte calorie accumulate, giusto in tempo per entrare nel vicino capannone dove un gruppo di musicisti occitani vi regalerà una serata di ritmi indiavolati che trascineranno nella danza anche i più riottosi. Balli occitani e non solo, straordinaria occasione di socializzare con le decine di appassionati che convergono sul posto per una serata di musica e di festa. Chappelloise, courenta, gigo, circolo circasso, scottish, farandula, rigudun e chi più ne ha più ne metta, passione e divertimento per tutti. Cercate solo di informarvi della serata giusta.
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1 commento:
E va bene la chiavetta......ma quando torni ,devi inserire queste foto! ormai ci hai incuriosito! Gianna
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