domenica 6 ottobre 2019

巴士


Già che ci siamo, qui bisogna cominciare a rinverdire un poco quelle minime conoscenze di mandarino che avevo tentato di imbastire durante le mie interazioni con quel paese, al tempo delle mie frequentazioni lavorative. In effetti, in qualunque paese vai, se hai una conoscenza anche minima di qualche fondamento linguistico, risulterà sempre utilissimo, specialmente in un paese dove l'inglese non è così diffuso e la vicinanza con i nostri fonemi e radicali etimologici è, direi, nullo. Dunque ieri abbiamo parlato di autobus e penso che sia utile vedere un po' più a fondo questa materia. La lingua cinese è davvero interessante per molti aspetti. Ad esempio, essendo fondata sull'assemblaggio dei 204 ideogrammi detti radicali, antichissimi e che si richiamano ovviamente alla natura, il problema che si presenta quando si debbano creare tutti i neologismi definenti i prodotti, gli oggetti, i concetti, che la civiltà umana ha prodotto nei secoli è davvero complicato. I cinesi lo hanno risolto in due modi: il più classico è quello di riferirsi comunque alla radice naturale dei concetti, ad esempio, in tutti i vocaboli che riguardano qualcosa di elettrico, troverete, come parte del vocabolo (ormai la lingua è diventata plurisillabica) o all'interno di nuovi ideogrammi, il radicale 电 diàn, un classico pittogramma in cui si vede bene il reticolo che il fulmine produce nel cielo fino alla saetta che si scarica sulla terra sottostante. E da qui provengono moltissimi vocaboli come: 电池 - diàn chí -  Batteria (il fulmine dentro uno spazio circolare vuoto) oppure 电话 - diàn huà - Telefono (elettrica parola) o anche, aggiungendo il segno Ombra, Immagine, abbiamo: 电影 - diàn yǐng - Film, cinema. Ancora 电影机 - diàn shì jī - Televisore (elettrica, per vedere immagini, macchina) e 电梯 - diàn tì - Ascensore (elettrico salire) e tanti altri. 

Ma veniamo al vocabolo che mi interessa indagare oggi. Parliamo dunque di pullman. In cinese tutti i mezzi che si muovono con le ruote hanno dentro di sé l'ideogramma base 车 - chē - Carro (che nella forma con carattere tradizionale non semplificato 車 mostra bene mostra bene la vista dall'alto di un carro stilizzato a due ruote). Quindi abbiamo 火车 - huǒ chē - Treno (carro di fuoco) , 汽车 -  qì chē -Automobile (il carro a vapore, si usa qì, vapore, che vuol dire anche forza interna, lo stesso del Tai qì), poi 自行车 - zì xíng chē - Bicicletta (da sé - in fila (le ruote) - carro). L'altro modo per la creazione diei neologismi invece consiste nell'importare direttamente i fonemi moderni stranieri (questo accade normalmente con i nomi stranieri ad esempio 意大利- Yì dà lì - Italia), utilizzando ideogrammi preesistenti che abbiano suoni simili. Essendocene moltissimi con lo stesso suono spesso si preferisce scegliere quelli a cui si può accoppiare un significato pertinente (per l'Italia: il paese delle Idee, Grandi, Intelligenti, utili).  Solo il suono invece conta nel caso del nostro "pullman", per il quale accanto al tradizionale 面包车 .- miàn bāo chē (volto o piano, a pagamento, carro) - oppure 客车 - kè chē  (carro con passeggero)  comincia a subentrare il carattere 巴 - bā- con pronuncia allungata, che vorrebbe dire tutt'altra cosa, ma ha un suono molto simile al fonema inglese per Bus. Ecco quindi 巴士 - bā shì - Autobus, oppure nel linguaggio colloquiale molto in uso utilizzando i concetti di dimensione: 大 dà (grande) - 中 zhòng (medio) - 小 (piccolo) abbiamo 大 巴 -  dà bā (grande pullman) - 中巴 -  zhòng bā (di medie dimensioni, tipo quelli da 30 posti) - 小- xiǎo bā (pulmino). Facile no? Speriamo di ritrovarci riuscendo per lo meno ad arrivare alla stazione dei pullman (che forse si dice 汽车站 - Qì chē zhàn - Luogo dove si sta in piedi ad aspettare il carro, ehehheeh)!



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2 commenti:

Simona ha detto...

Che lingua affascinante! Io credo di aver imparato come prima cosa come si scrive carne, spaghetti, e birra, perché per me la sopravvivenza in Cina passa principalmente dal riuscire a ordinare con una certa sicurezza dal menu :)
Poi ho capito che è fondamentale conoscere i vocaboli nord sud ovest est, e a volte oltre a questo avrei voluto avere con me una bussola!

Enrico Bo ha detto...

Davvero una lingua incredibile, parlo naturalmente della scrittura che è davvero poesia pura

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