Lo so che aspettate tutti con ansia che dia la stura alle emozioni ed ai racconti che mi sono portato a casa dalla mia ultima esperienza, ma al di là del fatto che più giorni passano e più maturano e a me non piace la frutta acerba, c'è anche la questione che appena tornato a casa mi sono ritrovato sotto un bombardamento di opinione a cui, l'essere rimasto lontano quasi un mesetto, mi aveva completamente disabituato. E la cosa è davvero fastidiosa. Ogni campagna elettorale è peggiore e sempre più becera di quella precedente. Pensavo che nei paesi civili non si sarebbe mai arrivati ai livelli americani e invece bisogna constatare che sempre più spesso li superiamo. Anche se si è convinti che chi vota diversamente da noi è un imbecille (è sempre stato così, inutile fingere), l'insulto libero che ha ormai sostituito l'esposizione delle proprie sacrosante ragioni, è diventato la norma. Certo i social sono responsabili di questa tendenza in massima parte. E' la sindrome dell'automobilista che, dall'interno del suo abitacolo vomita i peggiori insulti verso le auto viciniori, convinto di essere manlevato di responsabilità, anzi in qualche modo giustificato a farlo.
Ho sentito cinesi che, dalla prorpia auto, addirittura arrivavano a rivolgere parole come "wang ba tan" (uovo di tartaruga), insulto pesantissimo e terribilmente volgare, quasi sinonimo di stronzo, che nessuno oserebbe mai ripetere vis à vis. La protezione della lamiera dell'abitacolo, così come la barriera dello schermo, fa il miracolo e come abbiamo visto nel caso della Boldrini, le più miti casalinghe di Voghera vomitano cose che ne qualificano poi il reale spessore. Comunque questo benedetto referendum, e sappiamo bene quanto dei referemdum sia mai importato agli italiani in passato, ha agitato le acque in maniera assolutamente anomale ed esagerata. Intanto sappiamo tutti che vincerà il NO, come è logico, in quanto tutti i partiti, incluso una parte di quello al governo spingono in questa direzione per liberarsi di Renzi, che non ha capito fin dall'inizio che in Italia, ma anche nella maggior parte del mondo, basta dire, "se mi votate contro me ne vado", perché ti tradisca anche la moglie. E' insito nell'animo bastardo dell'uomo, quello che si preferisce fare un dispetto anche se si fa un danno a se stessi. Topos così perfettamente rappresentato dal Tafazzismo.
Inoltre gioca contro un'altro sentimento imperante, il benaltrismo, di modo che, dato che ben altri sono i problemi è meglio non fare nulla. Bocciare comunque le cose con la scusa che non sono perfettamente come le volevamo noi (cosa impossibile in democrazia, dove l'accordo è sempre ottenuto con la trattativa ed il compromesso, se no è dittatura). Dato che era meglio risparmiare 100, bocciamo la soluzione di risparmiare 20, così non risparmiamo nulla. Siccome era meglio dimezzare gli onorevoli e invece se ne eliminano solo più di 200, meglio non eliminarne nessuno. Poiché era meglio eliminare tutti gli enti inutili meglio tenersi anche il CNEL. Tutto il resto non conta. Conta solo l'odio verso il nemico che condurrà un popolo, in tempo di No tutto, a votare contro a prescindere. E' un peccato vedere i sostenitori di questa parte arrabattarsi a trovare qualunque scusa (ho sentito uno che tra le ragioni del No inseriva il fatto che l'elettorato non sapesse neanche cosa fosse il CNEL) e negare invece a spada tratta, che l'unica ragione ammissibile per il NO è il voler far cadere il governo. Perché non ammetterlo seriamente, perché volersi giustificare anche con se stessi.
Però non basta, bisogna anche vomitare insulti a manetta contro la parte avversa, casomai qualcuno ti dia del buonista, uno degli insulti che va per la maggiore. Già perché buonista è un insulto e viene usato come tale, perché è il contrario di facciadimerdista e anche qui devi scegliere a quale partito aderire, non puoi stare in mezzo e quello che sei viene fuori automaticamente da quello che dici. Non basta, di norma chi di più insulta, più è suscettibile e ritiene a sua volta di essere insultato, interpretando ogni dichiarazione altrui nel modo più malevolo e parziale. E sto parlando della gente comune, non dei politici in campagna che sono autorizzati a dire qualunque cosa evidentemente. Comunque, sia come sia, io il mio endorsement per il SI l'ho già fatto, anche se è perdente, un po' per convinzione, un po' perché molto meglio questo che niente, un po' perché dopo Renzi ci sono personaggi che mi terrorizzano e infine egoisticamente perché il No provocherà un certo contraccolpo economico, che poco o tanto, non abbiamo proprio bisogno di avere. Solo i pochissimi che traggono vantaggio dal tanto peggio tanto meglio hanno valide ragioni per votare NO a mio parere, ma di questi tempi è così, vince Brexit, vince Trump e così via. Bisogna farsene una ragione.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare: