venerdì 13 maggio 2011

Gelato o gelato?

Foto dal Gruppo amici di Cercenà.
L’alessandrino è molto tradizionalista e legato alle abitudini. E’una caratteristica ben nota che accentua i suoi pregi e difetti. Quando anni fa, aprirono una spaghetteria, novità di moda che da ogni parte del mondo faceva i soldi a palate, il solito gruppetto di perdigiorno appoggiati ad un angolo, storse subito la bocca manifestando senza parole la propria sfiducia. Chiuse pochi mesi dopo. Su alcune cose poi, non si transige. Come ricordavo io, accompagnando in piazzetta i clienti  stranieri ospiti in città quando consegnavo loro con delicatezza e sussiego le coppette di gelato di Cercenà, le condivo con un inequivocabile ed orgoglioso, probably the best in the world. Fateci tutto, abbatteteci il ponte di soppiatto, toglieteci il polo universitario, ma non toccateci il gelato di Cercenà, che già abbiamo perso la farinata di Savino. Eppure, in questi giorni è accaduto l’impensabile. Una nota catena di gelatai sabaudi ha voluto gettare con forza e, passatemi l’espressione, con una certa sfacciataggine, un pesante guanto di sfida. Ha aperto un punto vendita proprio in faccia al tempio dell’arte gelatiera dove da decenni si celebrano le liturgie di questo settore.

Un po’ come se davanti al Duomo di Milano aprissero una Moschea. Naturalmente gli astuti gestori puntano saggiamente a cavalcare l’onda psicologia e pagante dei teo-bio-organic-ceraunavoltista sbandierando a chiare lettere l’uso di prodotti “sani e naturali” ancorché raffinatissimi, chiarendo per ogni voce, gusto tale, proveniente da bacche talaltre coltivate naturalmente sugli altipiani selvatici del tal continente perduto ecc. ecc. Io, che come sapete ho una grave allergia  per queste cose, avverto subito un prurito e mi giro di là. Ma sì lo sappiamo tutti che quel gelato lì è buono, ma non ci sono santi, io per becero campanilismo e anche per non smentire le mie precedenti affermazioni di primazia nel campo, continuerò a chiedere le palline alessandrine, alternando la piazzetta ai giardini, dove c’è sempre stato scritto soltanto Cioccolato o Nocciola o Fiordilatte, ricordandomi che da decenni per entrare nel negozio alla mattina dovevi farti largo tra le cassette di frutta e dove senza esibirlo non sono mai entrati i semilavorati. (Poi, per essere coerente, quando sono a Torino, corro nella catena suddetta; lì ormai non sono più alessandrino, ma cittadino del mondo).




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9 commenti:

diego ha detto...

ma questi nuovi.. il pinguino lo fanno?

Martino Benzi ha detto...

No, Enrico, ti sbagli.

Il miglior gelato del Pianeta, lo fa mia moglie, come dimostra la mia circonfernza addominale.

In ogni caso si tratta di un purissimo ed autoctono gelato alessandrino, naturale e privo di conservanti, visto che non lo conserviamo ma ce lo mangiamo subito. :)

giovanna ha detto...

Bravo, basta solo "Cioccolato o Nocciola o Fiordilatte"!
(che poi per me basterebbe cioccolato :-)
Ciao E.!
g

Anonimo ha detto...

Sono contenta quest'anno di non dover votare per le amministrative anche se il problema si ripresenterà inevitabilmente e drammaticamente il prossimo anno.Data però la pigrizia alessandrina forse un anno ci consentirà di riflettere maggiormente.Ma su cosa e soprattutto su chi?Prova a dare una risposta se ci riesci.Parliamo piuttosto di gelato che è meglio.Anch'io ho guardato con occhio malevolo la nuova gelateria e con notevole soddisfazione ho notato rare e sparute presenze
alla faccia delle pari opportunità e della logica del mercato.E poi Loro sapranno mai fare la cassata e i pinguini come Cercenà,?Anche in questo caso prova a darmi una risposta se ci riesci.
paola

Enrico Bo ha detto...

@Diego - Ma grarda che sono quelli ben noti che vanno per la maggiore nella tua città.

@Martino - Prenoto una vaschetta, d'altronde, da tecnico rilevo che il gelato casalingo arriva al max all'8% di over run mentre in quello industriale la norma è il 100% , con valori intermedi a seconda il grado di artigianalità.

@Giò - Cioccolato uber alles.

@Paola - Altro che sparutre presenze, c'è la coda! ma dura minga... di cassate e pinguini nemmeno l'ombra.

massimo ha detto...

gia! sabato sera mi sono seduto nel bar di fronte alla nota nuova catena e ho visto una coda che arrivava quasi a metà piazzetta e che non si è mai smaltita per tutta la serata!!! sarà la novità... Mi immaginavo Cercenà/Rockerduck che si mangiava il cappello...

Enrico Bo ha detto...

@Max - In parte dipende anche dal fatto che la lentezza del servizio viene propagandata come ulteriore prova della qualità gelataria. Vedremo.

Lorenzo ha detto...

Da mandrogno sono in pieno accordo con il tuo post. Aggiungo che in questo caso siamo noi ad avere in mano le sorti della gelateria concorrente. Basta non andarci:)
Lorenzo

Enrico Bo ha detto...

Infatti, Fedeli nei secoli!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!