giovedì 22 dicembre 2016

Madagascar 9: L'alluminio di Ambatolampy


Ambatolampy - Verso il mercato


Oggetti in alluminio
Percorrere l'altopiano verso sud è un susseguirsi di panorami che disarmano per la loro bellezza e stupiscono per la maestosità. La terra rossa, la costante che ti accompagnerà per tutto il viaggio, è qui più forte che mai. Le macchie verde scuro dei boschi di eucalipti o verde chiaro delle risaie appena trapiantate, fanno da contrasto forte, tanti smeraldi incastonati e vivi, che accompagnano la nazionale 7 nel suo cammino verso la parte più scopertamente africana del paese, quel meridione forse ancora, se possibile, più povero ed abbandonato alla sua cultura ancestrale. Rade case in pisé con i tetti di paglia, lontane, disperse sulle colline che si perdono su un orizzonte lontano. Quelle vicine alla strada invece in mattone cotto con i tetti di lamiera lucente, è la modernità che arriva ragazzi, certo non durano solo qualche anno come quelli tradizionali, ma lì sotto si deve davvero bollire nella stagione più calda. E' piovuto da poco e la visibilità è straordinaria: l'occhio si perde lontano e riesce a distinguere con chiarezza gli isolati zebù che pascolano nei prati all'orizzonte. Rosso e verde si alternano, è la costante pervasiva di questo ambiente, riportata anche nella bandiera nazionale, caso mai non fosse abbastanza chiaro al visitatore venuto da lontano. 

Al ristorante
Gli spazi sembrano infiniti. Se superi una collina, lo sguardo si lancia su un'altra vastità solitaria, un pianeta apparentemente spopolato da percorrere in cerca di qualcosa o di qualcuno. Ma di tanto in tanto qualche punto di aggregazione si forma quasi automaticamente, perché l'uomo è animale sociale comunque, vuole rapportarsi e comunicare, scambiare cose, conoscere, imparare dal suo vicino, salvo poi cercare di sopraffarlo con tutta la violenza di cui è capace per imporre il suo possesso, della terra, delle cose, delle donne, di tutto. Così ci sono luoghi naturalmente predisposti a queste aggregazioni. La presenza di acqua abbondante, l'incrociarsi di strade e sentieri, l'aver trovato lì qualche risorsa naturale da strappare alla terra in ogni modo, anche violentandola definitivamente. Sono i luoghi dei mercati attorno ai quali sorgono paesi o quelle che potremmo chiamare vere e proprie piccole città. Ambatolampy è una di queste, sulla strada principale, in un punto da cui si dipartono tante piccole strade laterali che si perdono poi tra le colline a valle. L'aria fresca degli oltre 1500 metri di quota, la rende piacevole comunque, respiri bene, la polvere è poca perché in fondo i mezzi di trasporto che passano non sono poi così frequenti e le poche migliaia di persone che la popolano si ammucchiano attorno alla stazione dei taxi brousse, circondato da poverissimi banchi di un mercato pieno di verdure e di frutti delle terre circostanti, lungo una ferrovia ormai in disuso. 

Una fonderia di oggetti in alluminio
Ma questa cittadina non è sorta qui a caso, sfruttando il corso d'acqua che l'attraversa e che aspetta le piogge più copiose di dicembre e gennaio per ingrossarsi e scavare le rive rosse di argilla ferrosa e precipitarsi a valle trasportando fanghiglia con la furia devastante di un vaso sanguigno che pare scoppiare. I dintorni sono ricchi di un'altra risorsa che si cava a forza da questa terra così avara a cedere i suoi frutti ad una agricoltura misera e faticosa. E' terra ricca di alluminio, risorsa mineraria conosciuta da tempo. Così qui sono sorte nei tempi passati, decine di piccole attività per sfruttare questa possibilità. Fabbrichette a cui affluisce questa sabbia ricca di minerale, che poi, con metodi artigianali e certamente esiziali per l'ambiente circostante e per la salute di chi esegue il lavoro, provvedono a lavorare il minerale fino a produrre tutta una serie di oggettistica, a partire dalle notissime pentole e stoviglie, conosciute ed utilizzate in tutto il resto del paese. Il metodo tradizionale, che resiste in tante piccole realtà nascoste tra le case, è ormai fuorilegge, date appunto le sue implicazioni di nocività, ma capirete, queste realtà sono dure a scomparire. 

Il forno con gli stampi
Il minerale dovrebbe poter essere lavorato solo in stabilimenti che utilizzino tutte le norme sanitarie ed ecologiche opportune, ma si sa come va il mondo e di tempo ce ne vorrà ancora parecchio, prima che le cose simettano a posto secondo canoni secondo il nostro modo di vedere più appropriati. Ecco quindi che in molti cortili sopravvivono realtà familiari di una decina di operai, che utilizzano forni di mattoni refrattari di poco più di un metro di dimensione, in cui verrà messo lo stampo ricavato riempiendo di terra una scatola, ad avvolgere la forma da riprodurre. Sembra che i mattoni costituenti il forno siano prodotti con una mescola in cui viene messo miele, per renderli più idonei a sopportare temperature attorno ai mille gradi. Tutto è fatto a mano e le sabbie pressate a piedi nudi. Gli oggetti prodotti hanno tutti la stessa forma anche se indimensioni diverse. Le più comuni sono le casseruole ovali con due manici, onnipresenti in ogni mercato del paese, ma non mancano oggettini per contentare i turisti, lemuri portanelli o piccoli baobab. Fuori il mercato procede con fare stanco, è quasi sera e gli affari migliori si fanno al mattino presto. I manghi rimasti sul banco ti guardano con aria malinconica. La strada per Antasirabe, la perla dell'altopiano è ancora lunga.


SURVIVAL KIT

La macelleria
Antasirabe Soa guesthouse B&B - Conduzione familiare, un po' fuori città (unico neo, meglio quindi visitarla prima di arrivare o di partire la mattina dopo). Il locale è molto ben arredato in stile malgascio. 6 camere tranquille e con sbarre alle finestre mi sembra sui 90.000 Ar. con breakfest. Pulizia, acqua calda e free wifi anche nelle camere con moltissimi oggetti di artigianato esposti. Molto accogliente e in stile tradizionale, hai la sensazione di passare una serata a casa di una famiglia malgascia. Ma la cosa migliore è la grandissima cortesia dei gestori che si fanno in quattro per accontentarvi, sia il proprietario che le ragazze in sala. Alla partenza ci hanno anche dato un piccolo ricordo. La cena è stata ottima e occasione per provare il pollo alla malgascia con lo zenzero, poi vellutata di zucca, patate e riso e banane fritte al miele. 25.000 Ar. a testa. La colazione inclusa è stata una delle migliori che abbiamo avuto con pane fresco e croccante e succo di mango fresco. La consiglio assolutamente come una delle migliori sistemazioni che abbiamo avuto


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2 commenti:

Unknown ha detto...

Quante le Ambatolampy m'ho anniusato: Trinidad a far mantello ai grattacieli, Rio de Janeiro all'eguale e Martinica

Enrico Bo ha detto...

@tent - E' storia antica di terzo mondo a far gola al quarto e scimiottando

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!