mercoledì 7 dicembre 2016

La palude

da skyrim

Insomma vorrei tanto cominciare a parlare di Madagascar, ma proprio non mi si vuole lasciare in pace. Mi si tira per i capelli e mi sento obbligato a dire la mia di nuovo. Voglio dunque aggiungere un paio di considerazioni a quelle dei giorni precedenti. Il voto sovrano degli italiani ha deciso inequivocabilmente di cacciare Renzi. Ora quegli stessi che hanno votato no, e che probabilmente non hanno pensato al dopo e a quello che, date le leggi esistenti e gli obblighi imposti dalla cara e vecchia costituzione che hanno voluto mantenere nella sua integrità, rimane non aggirabile, urlano a gran voce, cosa vorrebbero che si facesse, senza rendersi conto che non si può tecnicamente attuare. Alcuni, è vero, sono solo felici che il loro voto abbia lasciato una montagna di macerie, su cui banchettare imponendo una loro personale dittatura, gli altri, quelli che si sono lasciati convincere in buona fede, si aggirano tra queste macerie sperduti, buttando lì proposte non percorribili. Forse erano davvero in buona fede e pensavano che ci si dovesse occupare di altri problemi del paese, lavoro, economia, giustizia sociale e così via. 

Adesso forse qualcuno di loro comincia a rendersi conto che la possibilità reale di occuparsi di queste cose si è allontanata e di molto. Guardiamo in faccia la realtà. Il centro destra è completamente sbandato e diviso e non vuol partecipare a niente e rimarrà sulla riva del fiume ad aspettare Gesù Bambino. Il PD si è autodistrutto completamente ed è ormai una lotta tra bande, la cui unica certezza, per lo meno se rimane un barlume di intelligenza è quella di chiamarsi fuori da un logoramento inarrestabile che probabilmente porterà alla dissoluzione del partito stesso per posizioni inconciliabili. L'estrema sinistra è ben felice di quello che ha sempre ottenuto, far cadere ogni governo che non sia di destra per potersi crogiolare nei suoi ideali utopici, totalmente disinteressata all'andamento pratico del paese. Leghisti e affini banchettano felici sui cadaveri ,speranzosi che il disastro completo faccia loro raccattare qualche votino in più, rosi di invidia solo per le posizioni che ottengono i vari Orban, Le Pen o similari. I grillini, a cui è stato consegnato in pratica il paese e che sanno che peggio vanno le cose, più acqua arriverà al loro mulino, contraddicono ogni cosa detta in precedenza, tanto il loro elettorato è talmente incazzato che li vota ugualmente e rifiutano come sempre qualunque accordo, in attesa del momento in cui, prima o poi arriverà la messe dei voti. 

Il paese invece è bloccato in una palude insuperabile e si avvia ad un disastro mai visto. I senatori, che brindano ringraziando il paese che ha consentito loro di salvarsi conservando lo stipendio (gli stessi votanti che ogni giorno proclamano che i politici andrebbero eliminati), devono votare la legge di bilancio per evitare l'esercizio provvisorio, sempre che non preferiscano bocciarla per prolungare l'agonia ed arrivare fino ad ottobre per garantirsi il vitalizio. Dopo di che, anche un bambino capisce che non si può andare a votare subito con due leggi elettorali opposte per camera e senato. Dunque bisogna aspettare il 24 gennaio, data in cui la Consulta dovrebbe sforbiciare l'Italicum, consegnando il paese ad un proporzionale puro, che ricordo a quelli che fanno finta di non saperlo e che chiedono esattamente il contrario, impone, dato che non esistono partiti da 51%, quota necessaria alla democrazia per avere la maggioranza, di fare dopo le elezioni un accordo tra partiti, il cosiddetto inciucio a detta di chi proprio questo, contraddicendosi, chiede. 

D'altra parte nessuna altra legge elettorale è possibile visto che ogni partito si chiama fuori e se tirato per i capelli ne pretenda una che sia esattamente quella che vuole lui, senza discussioni o trattative. Nuove elezioni, viste queste date, non sarebbero comunque possibili prima di aprile o maggio, lasciando tutte le cose urgentissime da definire, proprio nel momento avevamo l'interesse di dimostrare all'Europa estrema decisione eventualmente in contrasto, mettendo ad esempio il veto sul bilancio. Intanto Renzi è preso totalmente per le palle e accusato nel medesimo tempo di essere un furfante perché non se ne vuole andare e di essere un furfante perchè se ne vuole andare, questo per lo menoè sui giornali di oggi e nelle dichiarazioni di tutti i "vincitori" e qualunque cosa deciderà di fare sarà ulteriormente danno per lui, per il suo partito e per il paese. Uno stallo che, sia che si vada ad elezioni presto o alla scadenza naturale della legislatura aggiunge solo danno ad altro danno. Dunque questa è la situazione che avete creato cari amici, col vostro voto ragionato e mi fa tanto piacere che ne siate contenti e che continuiate a festeggiare sui social. 


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4 commenti:

Laura ha detto...

Bravissimo! Dice Antonio, un pezzo che poteva finire su qualsiasi buon giornale.
Peccato che la situazione resti buissima.

Enrico Bo ha detto...

Grazie anche ad Antonio. La vedo molto male anch'io. Anche perché stranamente, mentre di solito finite le elezioni, si calmano le acque, mi pare che stavolta la campagna di odio gratuito sia più viva e rinfocolata che mai. Una maniera quasi innaturale di attaccare chi ha perso. Strano.

Anonimo ha detto...

beh..vedila dal punto di vista evolutivo.
Da repubblica parlamentare siamo diventati repubblica dei poveracci , e i poveracci fanno sempre la solita fine. imho

Enrico Bo ha detto...

@Anon - Mah non saprei, e poi dire poveracci è sempre relativo.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!