Un giallo rinascimentale di piacevolissima lettura. Certo letteratura di consumo, per carità, non parliamo di capolavori letterari, ma io ne sono rimasto avvinto e in poco meno di quattro ore me lo sono delibato tutto, seguendo la vicenda di Leonardo alla corte di Ludovico il Moro, del complicatissimo caso da dipanare, con le sue implicazioni di economia politica assai ben studiate. Raccontato in maniera ingegnosa e con uno stile assai accattivante, che di certo ha avuto lontane ispirazioni dal Nome della rosa, anche se di ben diverso livello, ti invoglia a seguire la vicenda fino in fondo e cercarne la soluzione. Bene ambientato, con la parte storica molto accuratamente controllata, insomma, ve lo consiglio, soprattutto se avete visitato recentemente il museo leonardiano a Vigevano e il castello Sforzesco di Milano dove la vicenda è ambientata. Rilevo che l'autore è rimasto colpito come me, alla lettura della lettera-curriculum di Leonardo, scritta di suo pugno e inviata a Ludovico per essere assunto come ingegnere di corte, dove elenca i suoi, si direbbe oggi, skills. Dieci capacità, tra cui architetto di fortezze, esperto idraulico, progettista di armi, disegnatore di costumi e organizzatore di spettacoli di corte e infine come decima esperienza: "Tra le altre cose sono anche discreto pittore", cosa che mi è parsa di godibilità assoluta. Lo consiglio caldamente come lettura scacciapensieri.
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