giovedì 10 marzo 2011

Scandalo a Kigali.

Non è che ci sia tanto da stupirsi. L'Africa non solo è un continente perduto, cuore di tutti i disastri e le paure dell'umanità. Arretrato culturalmente e civilmente, preda di tutte le pulsioni e i peggiori sentimenti della specie umana. Alcune parti, poi, le più nascoste e lontane, sono ancora peggio se possibile e hanno visto anche in anni recenti genocidi, carestie e le peggiori prevaricazioni che mente umana possa pensare, provocati dai più bassi istinti dell'uomo forse per natura corrotto, avido, predatore. Il Ruanda è uno di questi luoghi perduti, fossa e girone infernale della bestialità umana. Quando si pensa di aver visto abbastanza, sempre nuovi esempi spuntano a dimostrarlo e forse da lì nascono e si diffondono barzellette ammiccanti che dipingono usi tribali, ma quanto mai reali. Così a San Valentino, mai data fu così in contrasto con l'anomalia morale, a Kigali, la capitale, addirittura un importante ministro, Joseph Habineza, ha dato sfogo alle sue più basse passioni, organizzando un festino, si ipotizza, a luci rosse con giovani ragazze di bell'aspetto.

Certo è chiaro che usare la forza del potere e del denaro per sfogare i propri istinti è comune nella razza umana, ma il fatto che proprio i vertici di una classe politica corrotta non si esimano dall'uniformarsi a questi costumi, può accadere solo in questi paesi del sottosviluppo e dell'arretratezza. Ma non basta, come sempre le foto delle performance, solo ipotizzate, per carità, sono uscite sui giornali e qui abbiamo davvero toccato il fondo a dimostrazione della distanza che per fortuna manteniamo da questi paesi. Il farabutto, due giorni dopo, il 16 febbraio, non sopportando il disonore si è dimesso da ogni incarico. Avete capito bene: DIMISSIONI! Vien da dire che questa gente non ce la farà mai. Anche se li aiuteremo in tutti i modi, con mezzi concreti e soprattutto con l'esempio, ci vorranno secoli prima che arrivino a comportarsi in maniera consona e civile come prevede una democrazia compiuta come la nostra.







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4 commenti:

nina ha detto...

caro Enrico come hai ragione!
Dovremmo essere fieri di essere tanto distanti da simile malcostume... prova ne è che da noi certi comportamenti anomali e contrari all'etica e alla civiltà non si verificano: cioè che un potente, fosse anche primo ministro, si dimetta perchè accusato di simili scandali o peggio ancora di reati veri e propri...

P.S.
mi piace la tua ironia, apprezzo che curi i tuoi post anche nella forma, cosa che non riscontro spesso sul web dove refusi e strafalcioni sono all'ordine del giorno.
un caro saluto Nina

il monticiano ha detto...

Solo in quei paesi del sottosviluppo e dell'arretratezza???

Blogaventura ha detto...

Non c'è niente di peggio dell'uso del potere come strumento di pressione e ricatto, come mezzo per soddisfare i propri capricci. Per far dimettere gente così bisognerebbe avere il coraggio di scendere tutti i giorni in piazza non solo una tantum Un caro saluto, Fabio

Enrico Bo ha detto...

@Nina- Grazie sei sempre gentile, purtroppo blogger non ha un sistema di correzione automatico e spesso anch'io incorro in orrori linguistici (ho già scritto due volte "ingegniere" e "un'altro" con l'apostrofo) per fortune ho amiche fedeli che mi segnalano subito gli errori per poterli correggere prima che la figuraccia dilaghi. Un abbraccio.

@Monty - Assolutamente solo in Africa dove sulla giustizia hanno idee chiare.

@Blogav- Sul grado di indignazione degli italiani ti segnalo il Buongiorno di Gramellini sulla Stampa di ieri. Un saluto affettuoso.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!