martedì 8 marzo 2011

Il Milione 40: Festa della donna.

Sarà che ogni cosa va contestualizzata nel suo tempo, ma certamente il tardo medioevo non è stato un periodo particolarmente felice per la donna. Forse gli intellettuali fantasticavano sulla donna angelicata, ma tutti gli altri andavano più sul concreto a partire dal nostro Marco che, quando parla delle donne, se ne ricorda solo per una cosa e poco altro. L'ultima volta lo avevamo lasciato nello Yunnan, la meravigliosa provincia della Cina del Sud, ancora oggi tra le più interessanti del paese, dove le cosiddette minoranze etniche mantengono costumi e abitudini tradizionali, impegnato a portare a termine il suo viaggio di ricognizione nei possedimenti meridionali del Gran Khan. Intanto la lingua batte sul solito dente, vista anche la ricorrenza di oggi.




Cap. 117


...e non si curano se l'uno tocca la femmina dell'altro, pure che sia sua volontà de la femmina. (Per lo meno lasciano decidere a lei) ...e quando alcuna donna à fatto un fanciullo, lo marito stae a letto 40 die e lava il fanciullo e governalo. Ciò fanno perchè la donna à durato molto affanno a portallo in grembo e così vogliono che si riposi (che gentili). E tutti gli amici vegnono da costui al letto e fanno gran festa assieme. E la moglie si leva subito dal letto e fa le bisogne di casa e serve il marito nel letto..
E mi sembrava che fossero così attenti, però la scusa non è male e il nostro la riporta in modo assolutamente serio. Ma il mercante rimane tale perchè un conto è il sollazzo e un conto sono gli affari, quindi non manca, poco più in giù, di riportare il listino dei cambi della zona.



Cap. 116-119


...e quivi prendono la sal e fannola cuocere in forma di mezza libbra e li quattro venti (80) di questi vagliono un saggio d'oro fino e questa è la picciola moneta e lo re ne à grande guadagno. E anco spendono moneta di porcellane bianche (conchiglie del genere Cypraea moneta) che si truovano nel mare e vagliono le 80 un saggio d'argento che sono due viniziani grossi e 8 saggi d'ariento valgono un saggio d'oro fino. E più oltre a Caragian, si truova molto oro in paglieola e anco più grosso ne le montagne sì che danno un saggio d'oro per sei d'ariento e lo mercatante ne può fare guadagno.
E così eccovi dato il borsino aggiornato con i cambi e anche la possibilità di fare i convenienti arbitraggi dato che nelle vicine province il cambio era migliore. Però come abbiamo detto il sud della Cina è sempre stato noto come il luogo dove si mangia tutto quello che si muove in aria, in acqua e sulla terra e chi è stato da quelle parti sa che le esperienze culinarie sono spesso estreme.




Cap. 117


E qui mangiano la carne cruda e ogni carne brutta e li poveri vanno a la beccheria e quando s'apre il castrone o il bue, si li cavano le budella e mettonle ne la salsa d'aglio e mangialle e così fanno d'ogni carne. Ma li gentili uomini, la mangian cruda, ma si la fanno sminuzzare molto minuto, poscia mettono ne la salsa e mangialla con buona spezia così come noi la cotta, chè in questa provincia nasce garofani assai, zinzibero e cannella e altre care spezie.

Insomma anche la carne cruda alla piemontese con aglio abbondante non l'abbiamo inventata noi, ma se sarete da quelle parti io la eviterei, come tutto l'argomento frattaglie. Basta andare al mercato ai banchi di macelleria per farsene passare subito la voglia. Tuttalpiù lasciatevi tentare dalla cosiddetta guo qiao mi xian, la zuppa oltre il ponte, piatto dell'epoca, in cui le fettine di carne cruda vengono scottate nel brodo bollente con i classici noodles, una bourguignonne ante litteram comune anche al nord come il mongolian pot in cui alla fine si beve il brodo che fa tanto bene. (La leggenda completa che spiega il nome, la trovate qui da Acquaviva).



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