martedì 30 agosto 2016

Tormento



Quasi ora di tornare.
Partire.
Affastellare bagaglio ancor più ruvido e ingombrante che all'andata, per aggiungere sofferenza al già pesante soffio della fine della vacanza.
Che poi vacanza... ma se sei in vacanza cronica, per sempre, inadatto alla produzione, scarto di lavorazione, inutile palo da sorvegliacantieri, tragica statuetta da bar a commentare il mondo risolvendo ogni problema a tavolino, nazionale e non, satutto a vanvera, in ghingheri di sproloquio, incazzato perenne al veder il circondario che parla e mugghia sentenze che a tuo parere insensate contano assai.
Vedi rovine in arrivo, solo catastrofi in atto ed annunciate, naturali o volute, provocate, incistate nel marcio e mai senti l'odor di positivo del mezzo pieno senza bere il bicchiere.
Balle in giostra, voja d'lasmi stè, nero di seppia agli occhi ciechi al rosa, solo tramonto da lapide anonima e nascosta.
Che vita strana, scontenta senza ragione alcuna, sentendo altri che i problemi veri hanno brucianti sulla pelle, invece.
Eppure il lamentoso mugugnio non mi rilascia.
Non serve il segnale positivo, sempre solo sul nervo la lingua batte ed è fastidio.
Ma dai piantala lì che è meglio.



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1 commento:

Pierangelo ha detto...

Ti sento con l'umore sotto terra, avrai ragione ma la vita continua bene o male.
Il futuro non si prospetta molto roseo per nessuno, staremo a vedere, se rimaniamo in salute.

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