mercoledì 31 agosto 2016

Mattoni di fango

Oasi di Kharga -  Egitto - agosto 1999

L'architettura del deserto è fascinosa ed emozionante. Dove hai a disposizione solo la terra, la tecnica del mattone crudo riesce comunque a costruire bellezza. E' proprio un insopprimibile bisogno dell'uomo. Non conta qual è il materiale a tua disposizione. Il desiderio di aggiungere all'obbligo della tecnica, anche qualche cosa apparentemente inutile e non necessario, che potrebbe essere tranquillamente trascurato, tanto la costruzione starebbe su ugualmente, alla fine prevale e aggiunge qualcosa che pur non trascurando la funzionalità, la acquisce e la arricchisce di ornamento, di grazia, di bellezza. 

Nascono così le città del deserto, capolavori di materia fangosa rappresa e seccata al sole, alla mercè di una pioggia che li scioglierebbe in meno di24 ore, ma che tanto non viene mai. I legni che servono a mantenere la struttura formano motivo estetico e il posizionamento delle mattonelle diventa trompe l'oeil. I passaggi che mantengono unite le costruzioni, danno riparo e frescura al sole torrido che vuol bruciare violento chi si ostina a voler vivere in questi luoghi. L'ingegno umano è bello a vedersi. L'homo faber dà dignità alla specie e riesce a farne dimenticare il lato oscuro, finché non arrivano i bombardieri.


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3 commenti:

Dottornomade ha detto...

Ho voglia di andarci, maledizione! Aggiungiamo questi posti all lunga lista...

Enrico Bo ha detto...

caro Doc per un po' lascierei perdere

dottornomade ha detto...

Eh, purtroppo sì! Anni fa sognavo di visitare, guardacaso, Yemen e Mali. Spero di non aver portato sfiga!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!