sabato 6 maggio 2017

Malaysia 17 - Kuala Tahan

Lasciare le Perhentian


Verso il molo
Diciamo pura la verità, andarsene via da queste isole è certo un dispiacere, uno di quei posti in cui ti saresti fermato ancora qualche giorno, anche se in effetti non,ci sarebbe niente da fare di particolare, ma forse è proprio questo il motivo. Il tuo nome è segnato sulla lavagnetta davanti al molo fatto di taniche di plastica e il barcone stracarico parte secondo previsione alle otto in punto. Una quindicina di ex bagnanti con l'occhio triste, insaccati nei giubbotti malandati come merce da scafisti che guardano la riva senza parlare. Anche i cinesi, di solito chiassosi, sono muti e le ragazzine stanno a capo chino senza la forza di farsi un selfie, il telefonino pende dalle mani, inutile appendice, senza essere brandito orgogliosamente o compulsato dallo scorrimento ansiogeno dei pollici. Sembra che lasciare l'isola comprenda un impulso alla meditazione, alle scelte di vita. Per carità, magari dopo una decina di giorni, ti spareresti in bocca, come racconta qualcuno che ha deciso di andare a vivere in angoli di paradiso, in varie parti del mondo, ma chissà, magari la voglia ti verrebbe. Invece il mare come un olio, facilita ed abbrevia il raggiungimento della costa, il rientro nel mondo come lo conosci, per essere ripreso dal vortice della vita. La strada riprende lungo la riva del mare, percorrendo tutta la lunghezza del Terengganu, lo stato dell'estremo nordest della penisola, quello più popolato dai malesi che qui sono la maggioranza assoluta. 

La strada verso il Teman Negara
Spesso vedi infatti, lungo la strada, spuntare le dita aguzze dei minareti, anche nei piccoli villaggi, minuscole moschee di semplici assi di legno o di lamiere oppure grandi edifici complessi decorati a motivi moreschi nelle cittadine. Tutta la costa è punteggiata da isolette selvatiche, alcune già conosciute, pur se soltanto dal turismo di nicchia, altre ancora totalmente da scoprire che segnalerei ai viaggiatori di lungo corso ed agli amatori del selvatico, consigliando di approfittarne, prima della completa riminizzazione dell'area, cosa che non tarderà molto, data la sua bellezza e la pressione antropica che l'aumento del benessere asiatico generalizzato, cosa che sarà moltiplicata nei prossimi anni. Poi la strada piega ad angolo retto verso l'interno, diretta al cuore verde della nazione, ancora più verde se possibile della costa, il Teman Negara, parola che significa semplicemente Parco nazionale, che si estende per oltre 6.000 km2 sul territorio di tre stati contigui. Una delle foreste pluviali primarie più antiche del mondo, sembra di oltre 130 milioni di anni, immutata dalla fine del periodo Cretaceo inferiore, quello delle ammoniti e delle grandi estinzioni, tanto per capirci. E' un'area completamente selvatica e ben conservata che comprende anche il Gunung Tahan, la cima più alta della Malesia peninsulare. Dopo aver lasciato l'autostrada, le sterminate distese di palma da olio lasciano il posto alla foresta pluviale, che diventa man mano che si procede, sempre più fitta. Il principale punto di accesso al parco è Kuala Tahan, un paesotto costituito principalmente da una serie di B&B di vari livelli, posto su una falesia a strapiombo del fiume Tahan che funge da confine per la parte interna del parco. 

Il fiume Tahan
Nelle stradine si aggirano gruppetti sparuti di giovani con zaini colossali appoggiati su spalle robuste e ragazzotte bionde con scarponi da trekking già ricoperti da tracce di fango secco, esibiti come medaglie al valore per chi segna chiaramente il territorio dei camminatori, il gruppo dei se non ci si ammazza di fatica non ci divertiamo. E' ormai tardo pomeriggio, il viaggio dalla costa ha richiesto oltre sei ore ed i trekkers sono ormai al ritorno dalla giornata di esplorazione, per lo meno quelli che hanno deciso di non fermarsi a pernottare all'interno del parco, nella speranza, credo vana per i non specialisti, che qui stazionano per mesi, di vedere qualche tigre malese o il raro rinoceronte, assieme ai più comuni elefanti asiatici, sambar e tapiri. Arrivano però, apparentemente  piegati nel fisico e nel morale e si abbandonano esausti sulle sgangherate sedie di plastica dei vari localini che sono piazzati lungo la via principale a bere un thé o una bevanda fresca prelevandola da grandi frigoriferi spesso fuori servizio. La birra, assieme a qualche superalcolico maltollerato, viene tenuta a parte in un apposito locale annesso che ha lo status di negozio di vendita, una sorta di supermercatino tuttofare e non di bar, che evidentemente non può disporre di queste licenze, anche se la cassa è comune, tanto per far capire che in tutte le parti del mondo, fatta la legge trovato l'inganno. Per cercare un riparo per la notte basta dare un'occhiata in giro e scegliere quello che ti sembra meno peggio. Poi si penserà al programma da seguire per approcciare il parco, la cui muraglia di alberi si erge appena di là del fiume. Il sole si nasconde tra gli alberi, lasciando trapelare raggi occhieggianti che fanno la gibigianna sui tetti di lamiera.

da Kuala Besut a Kuala Tahan


SURVIVAL KIT
Julie's Hostel
Julie's Hostel - Kuala Tahan - Proprio in cima al paese. Ostello senza troppe pretese che trovate citato anche nella guida Backpakingmalaysia, che invece si rivela davvero ottimo, con camere nuove, molto pulite anche se basiche come ci si aspetta da un ostello, che dispone anche di camerate comuni a 10R. a letto. Comunque la camera doppia con terrazzino, AC, doccia calda e doppio asciugamano per persona (mentre generalmente anche negli hotel di categoria, viene fornito un solo asciugamano a testa) a 60R (circa 13 €) a notte senza colazione, che si può fare al locale in fondo alla strada. Il wifi gratuito, vicino alla reception, è piuttosto debole. La signora che lo gestisce, con la ragazzina, sua figlia, è gentilissima e prodiga di consigli ed informazioni. Assolutamente consigliato. 

Acah Corner - Ristorantino nella stessa via dell'ostello prima della discesa verso il fiume. Buona scelta di piatti con intonazione cinese o western, attorno ai 5/10 R. pollo, hamburger o noodles. Ottimo per le colazioni. Molto buona l'omelette al formaggio. Dal retro disponibile anche la birra, Heineken locale a 11R. Ci si sfama decentemente con vista fiume.


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:


Dragon fruit

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!