martedì 22 agosto 2017

Ardèche 4: Les gorges


Il termine delle gole


I meandri del fiume

Al mattino presto non c'è ancora molta gente per strada; in fondo qui la gente ci viene in vacanza e poltrire un poco nel letto ci sta. Così quando imbocchi la bella strada che percorre per circa 30 chilometri la corniche di queste gole, te la puoi prendere comoda, andar piano ammirando quello che ti circonda senza la preoccupazione della fila di auto che ti pressa da vicino. Bisogna dire che l'ambiente vale assolutamente la strada fatta per arrivarci. Anche se non ci sono le altezze vertiginose e le spaccature nella roccia che rendono le concorrenti Gorges del Verdon un unico assoluto, anche queste dell'Ardèche, con le loro pareti più basse, ma più contorte, rappresentano un ambiente naturale decisamente unico. Subito dopo il ponte che dà loro l'accesso, la strada si eleva un poco ed il fiume in basso sparisce, nascosto da barriere di roccia che occultano forre e precipizi, che conducono in basso. La strada tortuosa si inerpica sui fianchi delle colline che ormai sono state abbandonate dal vigneto e dal coltivo per lasciare spazio al bosco, fittissimo e basso. Cespugli spinosi che odorano di Mediterraneo e frinire assordante di cicale. Lungo la strada ci sono ben undici punti di sosta e osservazione, belvederi ben costruiti (i francesi sanno valorizzare molto bene quello che hanno), nascosti tra gli alberi che ti danno accesso diretto al dirupo e dai quali puoi goderti la splendida vista dall'alto dei meandri che il fiume ha scavato nella roccia viva, creando volute rotonde e senza spigoli lungo le quali l'acqua scorre placida, interrotta di tanto in tanto da piccole rapide che noti per lo spumeggiare intenso del corso verdeazzurro, prima tranquillo. 

Il  ferro di cavallo
Il panorama è davvero titanico, le rocce ruvide e corrose che il fiume ha scvato nei milioni di anni stabiliscono i confini di un territorio primordiale dove regnano solitari l'aquila e il gipeto che ogni tanto scorgi in un volo maestoso e lentissimo, quasi a sorvegliare la valle. Gli strapiombi disarmano e spaventano. Non riesci a sporgerti più di tanto. In basso, il nastro verde pennella la sua strada, lambito da spiaggette ghiaiose che segnano il confine con la vegetazione che ha invaso la base delle rocce che spuntano di colpo alle spalle per raggiungere il cielo, fino al tuo punto di osservazione. Puoi solo immaginarne la forza titanica che ha dovuto avere per scavare questo abisso profondo, un'unghiata feroce sulla superficie della terra, portando via con sé, dopo aver devastato la roccia dura, averla ridotta a piccolo frammento e ridotta a ghiaia e sabbia a forza di provocarne una continua abrasione, il residuo ormai debole e leggero. Dove non ha rotto e distrutto, ha scavato caverne e buchi, marmitte e varchi, dove l'acqua ancora si butta, gira e rigira, rode e cerca di aumentare il danno, per aprirsi nuove vie, per attraversare il piccolo istmo rimasto tra un meandro e quello successivo che ora forma quel mirabile ferro di cavallo, cercado di perforarlo, di formare l'ennesimo arco di roccia che desterà le meraviglie per generazioni. 

Canoe
Ci sono varchi e stradine che ti conducono in basso, così puoi raggiungere le rive del fiume, che dal basso appare così placido ed innocuo che ti convince facilmente di non poter essere responsabile di tutto quello che ti circonda. In basso il sole penetra con difficoltà e l'acqua rimane scura, anche se forse è poco profonda e ti invita a bagnarti, a camminare lungo la riva, a penetrare il bosco. Un luogo davvero magnifico, si potrebbe dire bucolico e amatissimo dai francesi, che in questo luoghi amano trascorrere molto tempo, come testimoniano gli almeno 25 campeggi che stanno qui attorno, tutti muniti di centinaia di kayak e canoe da affittare. Un poco più tardi, quando ormai tutti sono svegli e si danno alle varie attività naturalistiche che il luogo concede, ti spaventi al vedere dall'alto il numero dei natanti in acqua. Ce ne sono talmente tanti che fanno fatica a procedere seguendola corrente, intralciandosi gli uni con gli altri senza parlare del momento in cui arrivano ai punti di difficoltà della discesa, le rapide, alcune facili e poco scoscese, altre decisamente più impegnative, dove ci si deve barcamenare, mai verbo è più efficace, per non urtarsi l'un l'altro e per poter procedere senza rovesciarsi, fino all'ostacolo successivo. 

Le gole
Quando arrivi al termine del percorso a monte, hai gli occhi talmente pieni di bellezza e di stupore che quasi non ti aspetti lo spettacolare arco naturale calcareo di Pont d'Arc, che scavalca il fiume con un balzo di roccia maestoso e incredibile ad un'altezza di oltre sessanta metri. Dal basso lungo le rive puoi scorgere anche le profonde caverne, invisibili dall'alto, che si sono formate alla base dei dirupi, nelle anse dove il fiume per millenni ha scavato in cerca di nuove strade. E' un territorio calcareo dove l'acqua si è infiltrata per milioni di anni scavando caverne e cavità sotterranee di dimensioni prodigiose. Ti fai largo tra i bagnanti per ammirare meglio questi prodigi della natura. E'vero c'è un sacco di gente, ma ci mancherebbe altro che un simile prodigio rimanesse senza spettatori. I francesi amano la natura e l'escursionismo e poi ragioniamo, la maggior parte di loro vive lontani dal mare, che noi raggiungiamo comodamente in un'oretta e questi luoghi della Francia interna, durante i periodi di vacanza sono pieni zeppi, tanto che ho dovuto rinunciare alla visita della caverna di Chauvet, nota per avere i graffiti preistorici più belli e famosi del mondo perché bisognava fare una attesa di 4 ore per poter entrare! E pensate che non è neppure la caverna reale, perché giustamente per preservare le pitture, l'intera grotta è stata ricostruita artificialmente e dei graffiti si possono vedere soltanto le copie (per 15 €, i francesi sanno farsi pagare le loro cose). Ripiegheremo su  un'altra di cui vi parlerò la prossima volta.

Pont d'Arc
SURVIVAL KIT

Canoe sul fiume
Gorges de l'Ardéche - Percorso di 30 km che parte dopo qualche chilometro da Pont Saint Esprit e arriva al sito di Pont d'arc, arco naturale che attraversa l'Ardèche, una delle meraviglie naturalistiche della regione e da cui si può partire per le escursioni in canoa. Moltissimi i siti dove affittarle, potete stare tutto il giorno sul fiume e arrivare in fondo al percorso riconsegnanodo la canoa che sarà recuparata dall'organizzazione e che provvederà a riportarvi alla base con una navetta. Anche il solo percorso dall'alto in macchina permette di ammirare tutto il corso del fiume da 11 belvederi che evidenziano i colpi d'occhio migliori. Calcolate almeno una mattinata per godervele appieno con numerose soste.

Uno dei disegni (dal web)
Caverna di Chauvet - Scoperta nel '94, patrimonio dell'umanità, è stata completamente ricostruita con calchi ingesso in 3D, con oltre 8000 m2 di pareti e soffitti che riportano le copie delle pitture straordinarie che sono state ritrovate all'interno. Il parco che presenta anche molti altri punti di divertimento a tema preistorico è stato aperto nel 2015. Ingresso, con prenotazione per la visita guidata di un'ora costa 15€. Si trova a Vallon d'Arc (su una collina a 6 km da Pont d'Arc) a 2 chilometri dalla grotta originale.


Pareti


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