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Intanto il tempo scorre nelle incombenze più varie, a volte divertenti, a volte fastidiose. L'estate va avanti, già ormai ci siamo a pieno titolo nell'estate dopo il solstizio e quindi non si ha ragione nemmeno per lamentarsi del caldo. E' la stagione, ci tocca insomma, non stiamo a fare piagnistei, lamentiamoci piuttosto se facesse freddo. Ieri ho fatto un bel giro del quale magari domani vi renderò conto, mangiando anche un delizioso filetto di trota affumicata ricoperta di granelli di nocciole e mandorle, una vera squisizia, che ho gustato assai, ve ne faccio cenno tanto per significarvi che non è giusto lamentarsi continuamente. Sarà che questa mia vena di moderata rilassatezza, forse dai più inattesa, visto che vi ho abituato al rude borborigmo lamentoso dell'anziano a cui non va mai bene niente, coincide con una lontananza congrua dai vituperati cantieri di sbancamento, ma tutto sommato ogni tanto bisogna pure tirare il fiato e il permanere tre o quattro giorni nella città assolata non è poi così male. Sarà una questione di cuore. Sì, bisogna sempre starlo a sentire, magari tenerlo sotto controllo ogni tanto e qui rimango criptico poi, magari vedremo. Insomma moderata soddisfazione e mandrogna voia d'lasmi stè, tanto per cambiare.
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