domenica 8 maggio 2022

Ciao Gianni

Jangantau - Baskiria - Белые березы - gennaio 1993


 La sensazione di vuoto che ti  prende quando accade qualche cosa che sai che doveva accadere, ti lascia sempre torpido e senza parole. Quelle inutili e vuote che si dicono per ricordare un caro amico che se ne è andato per sempre. Non ti sentivo da un po' e per noi che ci chiamavamo anche tre o quattro volte al giorno anche solo per dirci come va oggi o che ne pensi delle ultime notizie, era una cosa strana. Sapevamo bene entrambi quanto stavi male, ma si cercava di esorcizzare il destino con le battute più sciocche. Raramente ho conosciuto una persona più ottimista di te. Pochi giorni fa, mi dicevi ancora con voce allegra di quel contatto a Biskiek, sicuramente interessante. In effetti da quando le malattie con perfida implacabilità hanno cominciato ad aggredire il tuo corpo, era scomparsa in te ogni traccia di depressione o di visione negativa, anzi, più il tuo corpo soffriva e più mi raccontavi di progetti, di cose da sviluppare, di futuro. Cercare nuovi allievi per insegnare loro il cinese o il russo, contattare vecchi amici da Chishinau a Vladivostok, commentare gli ultimi avvistamenti o le nuove rivelazioni militari sulle presenze aliene. Forse perché ti sentivi tranquillo da quando ad Odessa quel santone che andammo a cercare vicino al centro, dove adesso cadono le bombe, ti aveva assicurato che non te ne saresti andato prima del 2028. Le sofferenze invece, le mettevi in conto senza acrimonia, certo che sarebbero servite a compensare già in questa vita, gli errori commessi anche in quelle precedenti e che te ne avrebbero assicurato una prossima serena e fortunata. Compagno di viaggio di tante avventure in quella terra da cui ogni giorno arrivano, a te incredulo di quanto stava accadendo, notizie sempre più terribili, adesso non potrò più sentirti, per chiederti il nome del tale o il paesino in cui suonavi la pianola nell'ufficio dell'amministrazione o cosa significa quel radicale cinese. Adesso forse finalmente sai quelle verità di cui tanto discutevamo e se si può, ti preparerai a ricominciare. Ma intanto riposa, caro amico, che di fatica di vivere ne hai messo assieme tanta. Ciao Gianni.





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